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La prima uscita di Beppe Grillo sulla possibilità che il suo movimento giunga al governo della città di Roma fa abbastanza preoccupare. Il leader del M5S, interrogato di sfuggita durante una sua visita a Roma, ha infatti più volte sottolineato un punto centrale di quella che sarà la loro azione a Roma: l’azzeramento di tutte le amministrazioni con effetti collaterali molto pesanti.

Per “tutte le amministrazioni” immaginiamo che Grillo intenda municipalizzate come AMA e ATAC e forse anche i vertici dei dipartimenti, mentre gli “effetti collaterali molto pesanti” dovrebbero essere possibili scioperi o proteste di vario genere da parte di chi si vedrà attaccato dalla nuova amministrazione.

“Nel medio e lungo termine Roma potrà cambiare”, ha detto Grillo, ma viene da chiedersi se con queste premesse la città ce la farà ad arrivare almeno al medio termine, non essendo infatti pensabile ridurre la capitale d’Italia in macerie per poi procedere con la ricostruzione.

Non che non condividiamo l’idea di Grillo di rifondare Roma profondamente, ma temiamo che non sia con una devastazione completa dell’esistente che ciò possa essere fatto. Peraltro un assaggio del metodo prefigurato da Grillo lo si è già avuto con la giunta appena caduta, laddove in diversi ambiti si è cercato di intervenire con una certa drasticità ma senza tener bene in conto delle possibili conseguenze. E così, ad esempio, abbiamo avuto tutti i bandi relativi alla gestione del verde cittadino annullati, perché in odore di corruzione, ma senza avere alcuna valida alternativa, per cui per mesi (ed ancora oggi) la città è piombata in un degrado inaccettabile con la trasformazione delle aiuole in giungle e dei marciapiedi in campi agricoli.

Pensando invece al possibile azzeramento dei vertici ATAC, ci ricordiamo l’ex-assessore Esposito che spiegava come vi fossero in ATAC alti dirigenti assunti con clausole contrattuali di estremo favore, tali che, ad esempio, invece che otto mesi di salario in caso di licenziamento gli si dovrebbero corrispondere tre anni!?! E con i livelli di salario di queste persone, mandarne a casa qualcuno significherebbe impegnare milioni di euro.

E’ quindi evidente che in condizioni simili non basta dire “azzereremo tutto”, anzi una previsione del genere fa capire che il movimento in cui tanti cittadini ripongono le speranze per il prossimo futuro (e per questo non servono neanche i sondaggi, basta chiedere un po’ in giro per rendersene conto) non ha ancora uno straccio di idea su come affrontare la complicatissima questione romana.

Peraltro già il comportamento dei quattro consiglieri comunali del M5S, soprattutto nell’ultimo periodo, non fornisce indicazioni chiare sulla concrete possibilità per costoro di affrontare un compito così arduo.

In passato abbiamo avuto modo di apprezzare il lavoro di alcuni di questi consiglieri, come ad esempio l’impegno continuo di Enrico Stefano sulla questione dei cartelloni (un esempio qui), o il lavoro di Daniele Frongia sul fronte delle strutture privare regalate ai privati.

Ci saremmo aspettati un po’ più di incisività da parte loro così come più attivismo anche da parte degli altri consiglieri M5S in Assemblea Capitolina; anche se nell’asfittico, ad essere buoni, panorama dell’opposizione costoro non hanno mal figurato tutto sommato.

Ma da qui al candidarsi al governo cittadino ce ne passa e sinceramente speriamo che nessuno conti di ricevere un mandato sulla fiducia, per quanto possa dimostrare di avere le mani pulite.

Per governare Roma non è infatti sufficiente essere a posto con la giustizia ma occorre avere le idee chiare su come attaccare i tanti mostri che da decenni stanno divorando la città. E come abbiamo già scritto, non è pensabile proporre un generico repulisti iniziale per ripartire da zero in tutti i campi. Per sperare di riuscire a Roma è indispensabile conoscere a fondo i meccanismi che vigono in città ed avere le idee chiare su come scardinarli con cura e costanza; niente cure da cavallo ma progetti chiari, realistici e scadenzati in un orizzonte temporale che garantisca la continuità nei vari servizi nel mentre essi vengono rivoluzionati.

C’è bisogno di gente volenterosa, capace e con le idee chiare. Sul volenteroso per i consiglieri comunali del M5S potremmo forse essere d’accordo, per quanto sarebbe interessante sapere in cosa sono stati occupati le decine di consiglieri municipali del M5S, visto che nulla si è mai sentito delle loro eventuali iniziative; ma su capacità ed idee la città si aspetta che il movimento venga allo scoperto e cominci a raccogliere ed elaborare i contributi giusti per un possibile programma. L’impressione che abbiamo è che il movimento non si stia ancora predisponendo a questo; speriamo di sbagliarci e che sia solo questione di tempo. Seguiremo comunque la cosa.

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