Gualtieri all’Esquilino: come NON si interloquisce con i cittadini

Sindaco e assessora pubblicizzano una semplice (ed inutile) pulizia dei cassonetti e arrivano ad irridere i cittadini che incontrano. Spedita la diffida con 2.703 firme

Vogliamo riprendere un episodio accaduto il 27 febbraio scorso e che ha visto protagonista il sindaco Gualtieri accompagnato dall’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi.

Sindaco e assessora si erano recati in piazza Vittorio per inaugurare il nuovo servizio di pulizia dei cassonetti, girando anche uno dei video promozionali a cui da qualche tempo Gualtieri pare essersi appassionato.

 

In quella circostanza si è verificato un episodio che lasciamo raccontare alla stessa protagonista, l’avvocato Carmen Trimarchi:

Oggi è venuto il sindaco Gualtieri a Piazza Vittorio per assistere alla sanificazione dei cassonetti all’angolo con Via Buonarroti. E’ stato avvicinato da alcuni cittadini e l’ho fatto anch’io. Prima dicendogli che oggi ha trovato la piazza pulita in occasione della sua visita e che vorremmo sempre che fosse così.
Poi gli ho mostrato il video del crack sotto i portici e lui, con un sorrisino, ha ritenuto di liquidarmi con: “Lo faccia vedere a Piantedosi che è del suo partito” e inoltre: “La conosciamo bene”.
E’ evidente che il sindaco non ha visto in me una semplice cittadina, quale sono, ma un’avversaria politica.
Ritengo molto grave quello che è successo perché il sindaco avrebbe comunicato pubblicamente davanti ad una cinquantina di persone un dato sensibile quale l’appartenenza politica, in evidente violazione delle leggi sulla riservatezza.
Ad aggravare il tutto, il dato che quanto detto pubblicamente è falso, in quanto NON HO MAI MILITATO IN ALCUN PARTITO POLITICO ed il mio voto, come quello di qualunque altro cittadino, è segreto.
Il sindaco mi ha invitato ad andare a trovarlo e lo farò con piacere.
Mi aspetto che, in quell’occasione, mi faccia vedere la mia (fantomatica) tessera di partito…

 

Dell’episodio esiste anche un video che mostra la parte finale dell’accesa interlocuzione tra l’avvocato Trimarchi e il sindaco, dove si vede anche l’assessora Alfonsi tenere un atteggiamento alquanto irrisorio, tanto che l’avvocato arriva a dirle “ma come si permette“, in risposta a qualcosa che dice l’assessora ma il cui senso nel video non si coglie.

 

Non crediamo ci siano da spendere troppe parole per spiegare la gravità di quello di cui sindaco e assessora si sono resi protagonisti. Una cittadina gli segnala uno degli innumerevoli episodi di degrado del rione Esquilino e si sente rimandare alla sua presunta parte politica che sarebbe al governo nazionale. Che la cosa sia falsa (non abbiamo motivo di non credere alle dichiarazioni dell’avvocato Trimarchi) è solo un’aggravante per il sindaco, il quale anziché rimpallare responsabilità che sono anzitutto le sue avrebbe dovuto ringraziare della segnalazione e assicurato che i suoi uffici l’avrebbero presa in carico.

Per dare anzi l’impressione di non limitarsi a meri formalismi, il sindaco avrebbe anche potuto chiedere maggiori dettagli alla Trimarchi, cercando di capire seduta stante la natura e l’entità del problema.

Invece Gualtieri ha subito bollato la persona come non facente parte del suo schieramento, tradendo gravi carenze nel comprendere qual è il suo ruolo una volta eletto, ormai oltre due anni fa, a sindaco di Roma.

Spiace e preoccupa davvero prendere atto di come Gualtieri stenti ancora a vestire decentemente i panni da sindaco. Pur considerando che la sua storia politica lo ha visto sempre in ruoli distanti dalle persone, prima nel Parlamento Europeo e poi come ministro e deputato (ricordiamo quando, presentandosi alle elezioni suppletive nel collegio Roma centro, promise di tornare ad incontrare i cittadini se eletto e invece non si fece più vedere), possibile che ancora lo si debba vedere proteggere la propria parrocchietta in maniera così becera ed irriguardosa nei confronti di cittadini che da anni si impegnano a proprie spese, chiedendo solo di poter vivere in luoghi dignitosi e ragionevolmente sicuri?

Nell’occasione temiamo che il sindaco si sia fatto un po’ influenzare dall’assessora che lo accompagnava, lei che è ben conosciuta per catalogare cittadini e associazioni tra “buoni“, con i quali interloquire senza timore di sorprese, e “cattivi“, da condannare all’oblio per non rischiare interlocuzioni difficili da sostenere.

 

Noi abbiamo perso le speranze che Gualtieri si possa mai sottoporre ad un incontro pubblico come quello, rimasto memorabile, che accettò di fare il sindaco Marino con alcuni blog cittadini. Fu un incontro senza domande preparate, dove i cittadini e il sindaco interloquirono in maniera franca e diretta.

Probabilmente, e purtroppo, quel tipo di confronto Gualtieri non sarà mai in grado di sostenerlo, ma evitare di prendere in giro i cittadini, se non proprio accusarli ingiustamente violandone il diritto alla riservatezza, è qualcosa che deve assolutamente attrezzarsi a fare. E il suo partito farebbe bene a dargli una mano, allontanandogli i troppi cattivi consiglieri di cui appare essersi contornato.

 

Intanto la diffida, le cui sottoscrizioni erano iniziate ai primi di febbraio, è stata inviata, forte di 2.703 firme. Anche in questo i cittadini dimostrano di essere una spanna sopra l’amministrazione capitolina: laddove quest’ultima latita da anni e quando si fa vedere non riesce neanche a mantenere un minimo di decoro istituzionale, i cittadini, investendo tempo e risorse personali, predispongono atti formali per richiamare ufficialmente le istituzioni ai loro doveri.

Sarà la volta buona per l’Esquilino di uscire dalla spirale di degrado in cui è immerso da troppo tempo?

 

Da ultimo, sul fatto che il sindaco della capitale d’Italia si presti a pubblicizzare un semplice servizio di pulizia dei cassonetti evitiamo di esprimerci, per carità di patria.

Ci preme segnalare però che solo due giorni dopo la pulizia inaugurata dal sindaco, gli stessi cassonetti sono stati utilizzati come vespasiani, una pratica comunissima all’Esquilino.

 

Immagine da gruppo Facebook Rione XV Esquilino

 

Va anzi detto che molto probabilmente i cassonetti sono stati “battezzati” il giorno stesso della prestigiosa pulizia, vista la consistenza della popolazione che è costretta ad espletare i propri bisogni in pubblico.

Comunque sia, una tale realtà rende assolutamente risibili le quattro pulizie l’anno dei cassonetti che il sindaco Gualtieri ha detto l’AMA è in grado di assicurare.

Siparietti squalificanti, interventi inutili, sberleffi ai cittadini: al sindaco consiglieremmo di assumere un consulente d’immagine e, se ne ha uno, di cambiarlo immediatamente!

 

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5 risposte

  1. Una coppia ridicola.Lui comunista non pentito che invita Lula.Lei presidente del primo municipio che nulla ha fatto per migliorare il centro storico e rifiutava qualsiasi incontro

  2. Purtroppo, da uomo di sinistra, debbo riconoscere che quanto è riportato nell’articolo è sostanzialmente corrispondente alla triste realtà, alla quale Roma, Città Eterna e Capitale del Bel Paese, è abbandonata dai politici tutti!

  3. Io inviterei Gualtieri a fare un giretto di notte,da solo, poi vediamo se dà ragione ai cittadini. In certe situazioni ci si deve trovare per capire ,forse, qualcosa.

  4. Questa persona non è degna di continuare a fare il Sindaco di Roma. Ha ridotto la città in condizioni pietose. E trovo pessima la risposta data ad una cittadina che gli stava mostrando i veri problemi del rione che tutti noi subiamo tutti i giorni.

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