I primi lavori dovrebbero iniziare entro la seconda settimana di dicembre e riguarderanno le aree più colpite dal fenomeno del graffitismo selvaggio. Portoni, muri dei palazzi, saracinesche e ogni superficie a Trastevere viene costantemente coperta da scritte che deturpano l’immagine del quartiere. Per questo il I Municipio ha stanziato alcune migliaia di euro destinate ad una cooperativa, la Raggio di Luce, che costituirà una “squadra del decoro”. Sono per lo più di ragazzi e ragazze con disabilità che hanno la possibilità di guadagnare qualcosa e svolgere un’attività utile alla città.
Si tratta di “promuovere il senso di comunità e combattere l’abbandono urbano“, come si legge sulla pagina Facebook di Raggio di Luce che elenca gli obiettivi dell’iniziativa:
- in primo luogo cancellare le scritte partendo da quelle offensive, coprendole con la vernice tentando di usare la stessa colorazione originaria.
- poi educare al rispetto dell’ambiente, attraverso la sensibilizzazione dei residenti e dei giovani.
- infine scoraggiare nuovi atti vandalici con una costante cancellazione. “E’ risaputo – spiegano da Raggio di Luce – che la cancellazione costante e ripetuta delle scritte scoraggia i vandali il cui intento è che i propri atti rimangano nel tempo“.
Dunque un’azione mirata che spinga chi lascia le sue “tags” a desistere. Che senso ha correre rischi se poi la firma viene cancellata dopo pochi giorni?
Oltre allo stanziamento municipale, il progetto è finanziato da commercianti e residenti che, con le loro donazioni, garantiranno un piccolo stipendio ai giovani della cooperativa e potranno godere di muri meno imbrattati. La speranza – ha dichiarato a Repubblica l’assessore all’Ambiente del I Municipio, Stefano Marin – è che questo modello di cooperazione sia ripreso in altri quartieri della città.
L’intera area di Trastevere vive una condizione difficile fatta di movida senza limiti, turisti ubriachi, musica ad alto volume che proviene dai locali e scritte ovunque. Non c’è cartello stradale, panchina, cestino dei rifiuti, muri e palazzi che non sia totalmente coperto da adesivi e graffiti. Residenti e commercianti faticano a vivere in un quartiere così e lasciano sempre più spazio e case vacanza e attività di ristorazione. Occorre iniziare dai graffiti, in apparenza un problema minore, che invece costituiscono quel substrato in grado di far prosperare il resto del degrado.