Le figure di Gianni e Pinotto le abbiamo già utilizzate per la coppia Frongia-Diario, quando questi ultimi hanno pensato di pubblicare un siparietto video per prendere in giro una giornalista romana.

Ci piace però riutilizzarle attribuendole questa volta alla coppia istituzionale del commercio a Roma, ossia il presidente della commissione commercio dell’Assemblea Capitolina, Andrea Coia e l’assessore al commercio Carlo Cafarotti.

L’occasione ce la dà un post sulla pagina Facebook dell’assessore dove risponde ad altro post del presidente.

 

Immagine da RomaToday

 

Il tema è l’abusivismo commerciale e ricettivo e se capiamo bene il presidente Coia annuncia nel suo post la presentazione di una mozione in Assemblea Capitolina con cui si propone di istituire una task force che contrasti l’abusivismo.

Ad una tale dirompente e rivoluzionaria proposta l’assessore risponde con un incoraggiante: “Bravo @Andrea Coia”.

 

Non c’è che dire: niente male come affiatamento per i due campioni del commercio romano, ben altri tempi rispetto agli stracci che volavano tra l’allora assessore Meloni e lo stesso presidente Coia.

 

Quello però che non torna è l’approccio molto rilassato, ad essere buoni, con cui presidente ed assessore si pongono rispetto al problema dell’abusivismo.

 

Da una parte vediamo il presidente Coia che, gettando evidentemente il cuore oltre l’ostacolo, addirittura si lancia a proporre una mozione in Assemblea Capitolina!

Ben altri tempi, e ben altra passione, quelli in cui, lancia in resta, Andrea Coia si era scritto un’intera delibera per risolvere il problema delle bancarelle a Roma, portandola in porto a spron battuto nel giugno 2017. Problema risolto dal punto di vista degli ambulanti, perché quella delibera di fatto ha cristallizzato il settore dell’ambulantato a Roma condannando la città a tenersi i banchi un po’ ovunque (gli unici spostamenti sono avvenuti ed avvengono ancora sulla base delle norme del PGTU e grazie ad un’iniziativa del rimpianto assessore Meloni).

Ad uno sguardo distratto si direbbe quindi che per tutelare gli interessi degli ambulanti, il presidente Coia si sia impegnato a scrivere un testo normativo ed a farlo approvare celermente dall’Assemblea Capitolina, mentre per il contrasto all’abusivismo, che può essere considerato un interesse pubblico, lo stesso presidente non parrebbe andare oltre la presentazione di una mozione.

Ma immaginiamo che a noi sfugga qualcosa, nel qual caso chiederemmo lumi al presidente Coia.

Dall’altra parte registriamo l’alacre attività dell’assessore Cafarotti che, pur avendo tutti gli strumenti per intraprendere azioni operative di contrasto all’abusivismo, si sbraccia fino a sostenere l’iniziativa del presidente con un laconico ma significativo “Bravo” (senza neanche un punto esclamativo).

 

Siamo sicuri che con queste premesse tutti gli abusivi di Roma avranno già perso il sonno, preoccupati di essere finalmente perseguiti con efficacia da parte dell’amministrazione.

 

Scherzi a parte, questo apparentemente insignificante scambio di post tra assessore Cafarotti e presidente Coia è l’ennesima conferma che l’attuale amministrazione non ha alcun interesse, oltre a scarseggiare di capacità, a perseguire le innumerevoli illegalità che sempre di più caratterizzano le attività produttive a Roma.

Tanto per fare un esempio a noi particolarmente caro, il cartellone abusivo di cui seguimmo le vicissitudini in via Conte Verde è ancora là, indisturbato a far lucrare la ditta che l’ha installato in violazione delle norme.

 

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Una risposta

  1. e che dire della proposta delle stelline regionali Lombardi-De Vito sul considerare storiche alcune bancarelle che si tramandano di nonno-padre-figlio-nipote in virtù dell’impossibilità di ingresso nel settore, di altri operatori? Praticamente sarebbe impossibile cacciare via gli urtisti o i gelatari perchè dovremmo dargli una postazione di pari valore: trovatemelo un posto al mondo con lo stesso valore di Fontana di Trevi o del Colosseo……
    Siamo alla più scientifica e pianificata follia

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