Ennesimo albero pericolante: tragedia sfiorata in via Battistini

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Il proprietario dell’auto si ritiene un miracolato, un po’ come il tassista che a piazza delle Cinque Giornate è rimasto schiacciato dal pino. A via Mattia Battistini stava per riprendere la sua Fiat Multipla in sosta quando un ramo gigante si è schiantato a terra. Se l’uomo si fosse trovato lì qualche secondo prima sarebbe stato investito in pieno.

Solo l’intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di liberare la vettura e di riaprire la strada al traffico.

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E’ l’ennesimo albero pericolante che rischia di uccidere qualcuno e molti altri ce ne saranno ancora. Impossibile riassumere tutti gli episodi che hanno visto come protagonisti rami e tronchi in questi mesi, ce ne sono troppi. Oltre al pino di piazza delle Cinque Giornate, solo negli ultimi giorni due alberi precipitati sulla Roma-Lido, all’altezza di Tor di Valle; un altro davanti ad un supermercato del Villaggio Olimpico. E poi Ostia Antica, la Cassia, i Parioli, nessun quartiere è risparmiato dal rischio di vedersi cadere in testa un gigante da 20/30 metri.

Se ne è parlato molto in questi giorni e ciascuno ha la sua ricetta: chi sostiene che il pino marittimo sia una specie non adatta alla città, chi se la prende col vento eccessivo e tutti con la mancata manutenzione. In realtà la vera carenza sta proprio nella manutenzione del tutto assente ormai da 4 anni.

Il patrimonio arboreo a Roma è immenso, circa 310 mila esemplari. Nel marzo del 2017, in seguito alla caduta di un immenso ramo al quartiere Salario, raccogliemmo alcune cifre: nel 2016 su 312.583 esemplari, il Campidoglio ha realizzato solo 637 interventi (597 potature e 40 abbattimenti). Il censimento iniziato durante l’amministrazione Marino riuscì a monitorare 86 mila piante di alto fusto. Di queste, una parte che supera il 35%, ha raggiunto la fine del proprio ciclo di vita. Anche gli alberi come tutti gli esseri viventi hanno una nascita, una vita e una morte. E tenerli in piedi nonostante le loro radici non siano più abbastanza forti per sorreggerli, è un vero accanimento terapeutico.

Dobbiamo considerarci fortunati se negli ultimi 10 mesi – sebbene si siano registrate centinaia di cadute di rami o di interi alberi – il  bilancio è stato di soli 23 feriti. Cliccando a questo link, si possono leggere gli articoli pubblicati solo su RomaToday relativi a rami rovinati al suolo. Una strage continua.

Amministrare una città significa anche decidere quali debbano essere le priorità. Non ci vuole una mente geniale per capire che il tema della manutenzione del verde è una vera emergenza. A Roma non si fa più alcuna manutenzione dal 2014, da quando cioè è scoppiato lo scandalo di mafia capitale e le cooperative appaltatrici colluse con Buzzi e Carminati che si occupavano di potature e sfalcio dell’erba sono state fatte fuori. Da allora né la giunta Marino, né il commissario Tronca, né tanto meno la giunta Raggi sono stati capaci di bandire una gara e riassegnare l’incarico a nuove ditte. Quando scriviamo che amministrare vuol dire capire le priorità, intendiamo proprio questo: un Sindaco, un assessore che hanno davanti ai loro occhi uno sfacelo di questo genere dovrebbero fare i salti mortali per accelerare l’assegnazione del bando. Dovrebbero chiamare tutti i giorni gli uffici competenti. Dovrebbero scusarsi con i cittadini per non essere ancora riusciti ad avviare una normale e indispensabile manutenzione.

Invece il bando muore in un cassetto e non sembra che qualcuno si affanni per accelerarlo. Nelle casse del Campidoglio ci sono 12 milioni di euro già stanziati (5 per il verde verticale, 4 per quello orizzontale e 3 per altri interventi). Ma nell’ottobre 2016 il Messaggero rivelò che il bando non si è fatto perché nessun funzionario era in grado di scriverlo!!!!! E poi – quando finalmente  è stato predisposto – è risultato non in regola con un decreto del governo ed è stato sospeso (a giugno del 2017 come si vede dal provvedimento dell’assessorato).

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Data da destinarsi! Nessuna urgenza e soprattutto nessun accenno da parte dell’assessore Montanari a questa scandalosa situazione. Ha rilasciato diverse interviste ai giornali sul dramma sfiorato a piazza delle Cinque Giornate ma nessun mea culpa sui ritardi assurdi che si stanno accumulando sul verde pubblico.

Davvero ci si può stupire se gli alberi cadono? Davvero “stiamo recuperando il tempo perso in passato” come ha dichiarato la Montanari tre giorni fa?

 


 

Le foto di via Mattia Battistini ci sono state inviate da Corrado Giglio

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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