Da quando c’è il Covid, evasione record del biglietto sui mezzi Atac

Quattro passeggeri su dieci non pagano e l'Azienda rischia di perdere 145 milioni di euro. I controllori non possono più salire su bus e tram, né multare

 

Tra le tante assurde carenze nei servizi pubblici che ci tocca sopportare da quando il Covid ha fatto irruzione nelle nostre vite, adesso c’è anche quella che riguarda i controllori Atac. L’azienda, su disposizione del Ministero dei Trasporti (!) ha stabilito che i verificatori non possono più salire su bus e tram per controllare se i passeggeri abbiano pagato il biglietto o meno.

Ma non basta. Se si posizionano alla fermata e aspettano che i passeggeri scendano dal mezzo, possono sì chiedere di farsi mostrare il biglietto. Ma nel caso in cui il viaggiatore ne sia sprovvisto, non possono multarlo.

Sembrano disposizioni impartite da un folle e invece è la pura realtà. Il risultato – secondo i conti fatti da Atac – è sconcertante: quattro persone su dieci non pagano. E la municipalizzata si troverà con un deficit aggiuntivo di 145 milioni di euro, oltre al buco monstre di bilancio che tutti conosciamo.

Il calcolo è frutto di un facile paragone: molti bus hanno i “conta persone” a bordo e dunque registrano il numero di passeggeri che ogni giorno sale e scende dal veicolo. Confrontando questo numero con i dati di biglietti e abbonamenti venduti, emerge che il 40% viaggia gratis.

Confronto ancora più impietoso se messo in relazione con i numeri dei due anni precedenti. Nel 2019, prima dell’era Covid, Atac dichiarava di controllare circa 4 milioni e 100 mila passeggeri l’anno, elevando una media di 200 mila multe.

 

Nel 2020, i controlli e le multe sono stati praticamente azzerati a causa della scellerata norma che impedisce ai controllori di salire a bordo. L’evasione, che si era attestata (da dati ufficiali) sul 12% è schizzata al 40.

Se non si proverà a porre rimedio a questa sciocchezza, nel 2021 Atac registrerà ulteriori mancati incassi da evasione per 145 milioni. Il tema riguarda anche Cotral che ha già inviato al Ministero dei Trasporti una richiesta ufficiale perché la disposizione venga modificata e i controllori possano riprendere a svolgere il loro lavoro. C’è da augurarsi che il nuovo governo e il nuovo titolare dei Trasporti vogliano metterci mano.

Perché si può anche decidere che in un momento così complesso per gli italiani, i trasporti siano offerti gratuitamente dalle aziende locali, ma se così fosse andrebbero considerati adeguati ristori per le casse delle municipalizzate già in grave sofferenza. Lasciare invece che chiunque possa salire a bordo senza pagare il biglietto porta alla solita disparità tra i furbetti e coloro che cercano di rispettare le norme nell’interesse della collettività, accentuando quella odiosa disparità tra cittadini.

Non basta trovare gli uffici tecnici comunali sempre sbarrati per via del Covid, le aule di tribunale dove non si tengono più udienze, l’Ufficio Condono Edilizio che non risponde e non concede appuntamenti, gli sportelli per le carte di identità aperti a singhiozzo. Adesso c’è anche il controllore Atac che non può salire sul bus e non può multare chi trova a terra sprovvisto di biglietto.

Va bene che c’è il virus, ma davvero questa pandemia deve stravolgere ogni regola di buon senso?

 

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