Coia aggredito da un ambulante. Raggi: liberiamo i marciapiedi dalle bancarelle

Qualcuno l’aveva rinominata via Coia di Rienzo, sfottendo il presidente della commissione commercio che ha sempre appoggiato le oscene bancarelle che invadono quella strada come tutte le altre vie commerciali. Il grande Cola di Rienzo si era trasformato in Coia (Andrea) che però non ha mai dimostrato il coraggio dell’illustre tribuno del popolo che voleva sfilare Roma al controllo del Papa.

 

E proprio in una delle strade più sfregiate dal commercio ambulante ipertrofico e indecoroso, ieri l’esponente 5Stelle è stato aggredito da un ambulante. Uno di quelli che pretendono di operare sulla strada pubblica, vendendo stracci sintetici prodotti in Cina, oscurando le vetrine di Tiffany o di Coin che pagano fior di milioni per i loro negozi. Secondo questo bancarellaro “dai modi gentili e dal tono di voce delicato”, “loro stanno a rovinà la ggente“. Loro sarebbero i politici che stavano facendo un sopralluogo per verificare chissà cosa in via Cola di Rienzo.

Andrea Coia e Enrico Stefàno (presidente forse ancora per poco della Commissione Mobilità) hanno deciso di fare una passeggiata in via Cola di Rienzo per vedere da vicino lo sfacelo che i blog denunciano da anni. E in quel momento questo elegante signore si è scagliato contro Coia. Guardate in che modo:

 

Va bene, penserete voi, allora questo significa che Coia e i 5Stelle ce l’hanno con i bancarellari e che dunque stanno cercando di mettere ordine. Niente affatto, le cose non stanno così. Ecco perché suonano male le parole di Virginia Raggi che sul suo profilo Facebook scrive: “Minacce e insulti non ci spaventano e non ci fermeranno. Le regole si rispettano, sempre. A qualcuno il ripristino del decoro non sta bene, non sta bene che stiamo liberando i marciapiedi di Roma dalle bancarelle“.

Ma quale marciapiede hanno liberato? Ma cosa va blaterando la Sindaca, in difesa del suo principale collaboratore nel settore del commercio, Coia, che ha scritto una delibera che ha cristallizzato la situazione attuale. Non hanno voluto applicare la direttiva Bolkestein che avrebbe messo a gara le postazioni, rimettendo ordine. Non hanno voluto applicare le regole sulle vie di fuga e sulla prevenzione incendi che avrebbero permesso di liberare piazzale Flaminio dal suq che invade lo slargo antistante la stazione (e auguriamoci che mai scoppi un incendio in quel posto perché le vie di fuga sarebbero ostacolate da decine di banchi autorizzati e abusivi).

 

Non hanno voluto applicare la precedente normativa che impediva di attaccare la merce sugli ombrelloni rendendo ancora più brutte le bancarelle e anzi hanno permesso in alcuni di caso di farlo.

Insomma dove sta questo ripristino della legalità di cui parla la Raggi? Si tratta piuttosto di un settore dove la mazzetta regna come sta dimostrando l’inchiesta della magistratura che ha visto coinvolte le principali famiglie oligopoliste dei camion bar e dei caldarrostai.

Questi personaggi, presunti piccoli imprenditori che fatturano invece milioni di euro, sono sempre stati abituati a dettare legge, ad andare negli uffici pubblici e a decidere dove far sostare il proprio camion bar o la propria rivendita. Le parole di Tredicine che si vanta di aver fatto cacciare Adriano Meloni, l’ex assessore al Commercio che cercava di mettere un argine a questo strapotere, spiegano molte cose e spiegano anche l’aggressione a Coia che si vede nel video. Stiamo parlando infatti di personaggi allergici a qualsiasi regola, a qualsiasi tassa. Loro devono stare lì sulla pubblica via in eterno, senza mai passare per un bando, senza pagare i contributi ai dipendenti, senza emettere scontrini. Nonostante Coia abbia fatto tutto quello che era in suo potere per tutelare questa gente, qualcuno lo critica e lo avrebbe criticato comunque, perché in quel momento lui rappresentava l’istituzione e dunque qualcosa che crea ostacoli. Poteva esserci chiunque a quel sopralluogo e sarebbe sempre e comunque stato criticato da quel bancarellaro che a malapena parla italiano.

Piuttosto la Raggi dovrebbe indicare concretamente quale strada sarebbe stata liberata dalle bancarelle, tranne via Tuscolana che è l’unico caso, voluto soprattutto dalla presidente del VII Municipio, Monica Lozzi, anche lei 5Stelle ma niente affatto vicina alla Sindaca.

Sarebbe bene che la prima cittadina reagisse a questa aggressione nei confronti di Coia inviando pattuglie della Polizia Locale a fare le pulci ai bancarellari di via Cola di Rienzo. Ma questo non accadrà. Così come nessuna strada verrà realmente liberata da questa giunta. Perché, proprio il regolamento voluto da Coia, lo impedisce!

 

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4 risposte

  1. La giunta Raggi è la giunta la cui lingua ignora il passato se non quando mente ( quando dice ho fatto, ho riaperto la metro. ecc) e ha come tempo normale lo “stiamo + gerundio) : stiamo progettando, riformando, approvando, implementando, realizzando, liberando i marciapiedi, testando, sperimentando, ecc senza però che si veda mai uno straccio di miglioramento in nulla.
    Le bancarelle sono state tolte da via tuscolana solo perche atanno facendo la ciclabile e fisicamente non c’entrano.
    In tutto il resto di roma oltre a appoggiare il “no bolkenstein” i 5s hanno portato avanti il criterio dell’anzianita come a piazza navona e dello spostamento a posto equivalente….il che significa contenziso infinito alla prima redislocazione.
    Hanno trasformato imprese private su suolo pubblico come gli ambulanti in padroni del suolo pubblico, nuovi feudatari del marciapiede, con spszi a volte frutto di malaffare
    È chiaro che al primo tentativo di modificare una virgola, ti saltano alla gola

    1. Grazie a voi
      Perché riuscite, come mercurio viaggiatore, a fornire dati oggettivi su cui riflettere.
      E
      Perché consentite a uno dei tanti, quale io sono, di condividere riflessioni e spunti con una platea potenzialmente di milini di persone senza dover forzare il tono per “bucare” il Web

  2. L’articolo della fantomatica “redazione”, come sempre fanno i media collusi con il sistema che vorrebbe mantenere lo status quo, volto, esclusivamente, a manipolare e strumentalizzare l’opinione pubblica sempre e solo in unica direzione – denigrare il M5S – ha perso ogni credibilità.
    Chissà come mai questo “bancarellaro” ce l’aveva così tanto con Coia e m5S da farsi venire quasi un colpo apoplettico.
    Misteri della redazione a senso unico.

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