Città in rovina – L’ex cartiera di via Assisi

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Se non fossimo a Roma e dunque non fossimo abituati al degrado e all’abbandono, potremmo pensare che il Ministero del Tesoro abbia incentivato le continue occupazioni dell’ex Cartiera di via Assisi. Uno stabile di 13mila metri quadri all’interno di un’area di 35mila chiusa dal 1963 e preda di occupanti che a ondate hanno lasciato alle loro spalle solo rifiuti e devastazione.

I comitati di quartiere si sono sgolati per anni nel tentativo di far sgomberare e chiudere definitivamente gli accessi. A volte sono stati ascoltati sugli sgomberi, attuati con cadenza biennale o triennale, ma nulla è stato fatto per mettere in sicurezza l’area e impedire nuovi ingressi.

E così l’ex cartiera è oggi una immensa discarica coperta da uno stabile semi-pericolante. L’ Ente Cellulosa e Carta, un tempo proprietario dell’immobile, lo ha riconsegnato al Ministero del Tesoro. Questo ha dato incarico alla società Ligestra Due, del gruppo Fintecna, di vendere l’intero complesso. Ma sono anni che le vendite non riescono ad andare a buon fine. Il motivo? Perchè lo stabile è sempre occupato. Ma lo stabile è occupato perchè nessuno lo chiude. Insomma un circolo vizioso fatto di sciatteria, incompetenza e probabilmente anche negligenza. Sul sito della Ligestra Due srl l’ultima procedura di vendita risale al maggio 2015. Ma anche questa è andata deserta.

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L’ultimo sgombero (foto Repubblica)

 

 

Gli incendi, alcuni molto violenti, sono stati all’ordine del giorno. Nel 2012 un’intera ala andò distrutta e le polveri di amianto finirono disperse nell’aria. Nel 2013 uno sgombero, seguito da una nuova occupazione. La notte oltre 100 persone di varia nazionalità dormivano o organizzavano attività illecite. I carabinieri hanno smantellato due bande dedite allo spaccio che avevano la loro base operativa nell’ex cartiera.

A ottobre del 2015 l’ultimo sgombero. La scena che si presenta all’interno è raccapricciante e ora non si capisce se le spese per la bonifica dovranno essere a carico del Ministero del Tesoro o del Comune.

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In questo filmato i rappresentanti di un comitato di cittadini raccontano cosa significhi vivere a due passi dall’ex Cartiera con gli odori e i rumori che si sprigionano a tutte le ore.

 

Cosa accadrà di questo stabile non è dato sapere. Siamo in un quartiere centrale di Roma, di fronte la stazione Tuscolana, un luogo che in una città normale sarebbe rivalutato, trasformato in biblioteca, centro anziani, abitazioni, palestre, asili nido e così via. Potrebbe creare lavoro e ridare decoro alla zona. Purtroppo, si sa, non siamo in una città normale ma in una città in rovina.


 

Clicca qui per le precedenti puntate di Città in rovina

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Una risposta

  1. Città in rovinosa decadenza, lasciata in mano al peggiore di turno. Perfino la parola vergogna, perde il suo sprezzante significato quando accostato a roma, rigorosamente in minuscolo : la città in cui sono nato, a cui vorrei riuscire a volere bene, ma che riduce i sui abitanti, anche quando giovani e giovanissimi, ad un raccapricciante senso di rassegnazione e smarrimento. Una città vecchia, che ti fa crescere vecchio, e che rapidamente ti invecchia.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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