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Un’auto parcheggiata parzialmente sul marciapiedi, un’immagine abbastanza comune a Roma che purtroppo non scandalizza più la gran parte delle persone, e questo nonostante essa ingombri il marciapiedi in maniera tale che un’eventuale carrozzina dovrebbe transitare sulla strada.
La particolarità della foto è però che essa è stata presa in via della Missione, che è la stradina che costeggia il palazzo di Montecitorio e che conduce al parcheggio dei parlamentari (nella foto si intravede anche la garitta e la sbarra che chiude la strada). Ci e vi chiediamo: è ammissibile che una tale patente ed odiosa infrazione venga commessa e tollerata proprio sotto il Parlamento Italiano? Peraltro di veicoli così parcheggiati ve ne sono sempre diversi, segno che il malcostume è diffuso, e non solo da questa parte di palazzo Montecitorio, ma anche dall’altra parte, in via dell’Impresa, come mostrato dalla foto seguente.

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Qui si può apprezzare il furgone sul marciapiedi di destra, con tanto di divieto di sosta, il tutto ben sorvegliato dai militari nella garitta.

Cosa pensare del ramo più numeroso del Parlamento che tollera sotto la sua sede forme così evidenti di abuso?

Allargando un po’ lo sguardo, troviamo diversi altri esempi di degrado, laddove non proprio abusi, che stupisce vedere proprio nei pressi di uno dei palazzi del potere.

Auto e moto accatastate alla rinfusa intorno ad un’area transennata alla bene e meglio (è così da tempo immemore) in piazza del Parlamento.

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Auto in sosta vietata.

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Auto in sosta nell’ex-bike sharing.

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Finiamo col parlare brevemente del parcheggio dei parlamentari, quello mostrato dalla foto che segue.

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Come si apprezzerà, più che un parcheggio di palazzo di Montecitorio sembra quello di uno stabilimento balneare, a parte l’impianto antincendio monstre che si intravede che a noi contribuenti sarà costato certamente una fortuna. Inoltre tutta questa parte di piazza del Parlamento risulta gravemente deturpata dai resti di un palazzo evidentemente crollato o distrutto in passato, che fanno tanto periodo post-bellico.

E’ mai possibile che con tutto quello che costa ai contribuenti questo palazzo del potere non si sia mai trovato il modo di risistemare questo angolo di centro storico? Piuttosto che questo parcheggio stile “narcotrafficanti sudamericani”, non si potrebbe procedere con uno studio complessivo dell’area e trovare una sistemazione definitiva che comprenda un parcheggio ma almeno in sintonia con lo stile ed il prestigio del luogo?

Un’iniziativa del genere fu presa nel lontano 1966 e l’esito del concorso di architettura che ne scaturì fu un ecumenico “primo premio parimerito” per tutti i partecipanti!?! Approcciando la ricorrenza del cinquantennio di tale concorso, vogliamo riprovarci con migliore convinzione?

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Se la sosta in doppia fila è tollerata perfino davanti al comando del Primo Gruppo della Polizia Locale, che speranza c’è che venga repressa in tutto il resto della città?
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