Mentre tutti i giornali e le opposizioni hanno gioco facile a criticare la Raggi per la nomina del quarto assessore al bilancio in un anno, nessuno sottolinea un controsenso poco spiegabile. Il neo titolare del bilancio Gianni Lemmetti viene da Livorno dove ha fatto fuoco e fiamme per avviare una procedura di concordato preventivo per Aamps, la municipalizzata dei rifiuti. La stessa ricetta che applicherà per Atac, ormai sull’orlo del fallimento. Ma il primo a spingere per il concordato preventivo fu Bruno Rota, direttore generale di Atac per soli 3 mesi, che raccontò sprezzante di “aver spiegato ai grillini cosa è un concordato preventivo“. Ebbene, per questa sua scelta la Sindaca decise di metterlo alla porta.
A poche settimane dalla cacciata di Rota, ecco arrivare Lemmetti che farà esattamente la stessa cosa: il concordato preventivo. La logica (se tale può chiamarsi) dell’amministrazione pentastellata è molto contraddittoria e può spiegarsi solo con una profonda spaccatura interna tra l’ala romana (quella rappresentata da De Vito e Lombardi) e quella milanese (con Casaleggio che telecomanda la Raggi). Mazzillo, l’assessore cacciato ieri senza neanche una telefonata dalla Sindaca, era molto legato all’area romana, tanto che aveva criticato “gli assessori pendolari” e il concordato preventivo per Atac, al quale avrebbe preferito la ristrutturazione del debito.
Evidentemente, anche stavolta, il gruppo che fa capo a Casaleggio ha vinto. A Mazzillo è stato dato il ben servito in poche ore in modo poco educato: “Non ho ricevuto nessuna comunicazione – ha detto – non è così che si trattano le persone”.
La guerra strisciante tra le anime dei 5stelle capitolini è, insomma, una delle cause della paralisi di questa amministrazione. Si procede con la sostituzione delle persone nella speranza che l’uomo della provvidenza porti quello slancio che fino ad oggi non si è visto. Ma il problema vero resta la mancanza di idee e di una strategia sul futuro della città, dall’urbanistica ai trasporti, dai rifiuti al decoro. Perché il concordato per Atac proposto da Rota non andava bene e quello che proporrà Lemmetti sarebbe una buona soluzione? Lemmetti ha la fama di essere un duro, uno di quelli che non si lascia influenzare dalla base. Per cui i mal di pancia dell’ala romana si faranno sempre più violenti e c’è da scommettere che presto su Atac e altri temi delicati si apriranno nuovi contrasti.
Inoltre, all’ex assessore livornese probabilmente andrà la delega alle partecipate che Massimo Colomban lascerà tra poche settimane. Lemmetti dunque diventerà un superassessore con una notevole capacità di influenzare le decisioni della giunta. E questa sua forza, paradossalmente, potrà essere la causa di nuove paralisi. Quegli stop and go ai quali ci ha abituato l’amministrazione Raggi, sempre più imballata come un vecchio motore diesel.