BiciRoma: ma veramente la ciclabile di Lungotevere Arnaldo da Brescia l’ha fatta il Comune?

Diversi problemi rilevati da BiciRoma sulla nuova ciclabile con domande che, come sempre, rimarranno senza risposta

Riceviamo e rilanciamo il comunicato ricevuto dall’associazione BiciRoma.

 

Gentile redattore,
visto il mancato dialogo da parte di questa amministrazione con le associazioni e i movimenti ciclistici  lo chiediamo a voi: ma la ciclabile che parte da Lungotevere Arnaldo da Brescia verso il Flaminio ma l’ha fatta veramente il Comune?
Siamo andati a visionare il lavoro fatto ma è avvilente riscontrare come questa che sarebbe un’ottima direttrice ciclistica sia invece agli occhi di chi va in bici una vera e propria presa in giro per come è fatta e per la scarsa sicurezza e praticità che ne deriva.
Vi alleghiamo le foto per potervi fare un’idea più precisa di come si continuino a lasciare gradini, piante non potate una totale discontinuità del percorso con arie interruzioni, ma a quanto pare basta poter sbandierare di aver aggiunto km di corsie (inutili e pericolose se fatte così).
Si rinnova quindi la contrapposizione tra la giusta volontà di fare km di corsie ciclabili e il disastroso modo in cui vengono realizzate e per i quali nessuno sembra sia tenuto a rispondere.
A nostro avviso questo è il risultato di un settore lasciato all’approssimazione e non gestito da una struttura amministrativa specifica e di persone competenti come se queste opere siano fatte da chi di ingegneria, architettura e codice della strada non sappiano neanche cosa siano.
Forse le fanno fare ai bambini che mandano le letterine alla Sindaca se no non c’è spiegazione e dispiace che tanti, e li capiamo visto il nulla o quasi delle amministrazioni precedenti, siano disposti ad accettare questo tipo di sviluppo della mobilità ciclistica romana, noi no.
All’inizio, pur mancando il collegamento con la vicina area pedonale, la corsia ciclabile è ben fatta anche se la svolta cieca per le auto consiglierebbe di eliminare uno o due dei parcheggi auto fatti in quanto chi entra o esce dal parcheggio potrebbe divenire un ostacolo improvviso, come ci ha scritto un nostro iscritto.
Tornando alla corsia ciclabile dopo qualche decina di metri si interrompe e senza indicazioni riprende dall’altro lato del Lungotevere dove dopo altri pochissimi metri va a salire sul marciapiede con un bel gradino da superare e poi continua tra sconnessioni, gradini, strettoie, piante sino ad arrivare a ponte Risorgimento dove come a ponte Marconi non c’è attraversamento diretto ma c’è da fare il giro dei quattro cantoni…..
la corsia ciclabile poi riprende sul  marciapiede e più avanti scompare nuovamente davanti le sedi di alcuni circoli poi ricompare e poi scompare del tutto…..e ci riviene in mente la domanda iniziale, ma l’ha fatta veramente il Comune?
Cordiali saluti

Fausto Bonafaccia

BiciRoma
Lungotevere della Magliana 118
00146 Roma
Tel. 0655590106

 

 

 

 

Sappiamo che nell’ambito dell’amministrazione non mancano bravi tecnici capaci di realizzare piste ciclabili sicure e ben fatte. Immaginiamo che il carattere di “transitorietà” delle ciclabili in via di realizzazione costringa a scendere a compromessi che pregiudicano risultati ottimali.
Di certo un problema è la totale chiusura dell’amministrazione a qualsiasi contributo esterno, così come la totale mancanza di comunicazione di quello che si sta realizzando e come lo si sta facendo.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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