ATAC sotto la lente dei cittadini ignorati

Le amministrazioni virtuose sfruttano le elaborazioni degli open data fatte dai cittadini impegnati. A Roma invece al meglio le ignorano

Quando si parla di trasporto pubblico a Roma viene solo da mettersi le mani nei capelli. Da anni l’ISTAT registra una costante fuga di passeggeri, l’Agenzia per il controllo della Qualità dei Servizi raccoglie dai cittadini un giudizio sempre più prossimo allo zero, mentre il Comune certifica per ATAC un percorso verso l’eccellenza, riconoscendo un mirabolante aumento della qualità erogata dal 54% al 74% in soli 3 anni, e dimezzando le penali.

 

 

Di fronte a questo incredibile paradosso, il cittadino ignorato e sbeffeggiato, costretto a pagare in tutti i sensi i disservizi di ATAC, si è visto costretto a dover verificare se il servizio fosse veramente lo schifo che sembra, o se questo sentimento che affolla i suoi sensi fosse solo una mera “percezione”, come vogliono fargli credere a tutti i costi.

Così due cittadini hanno ideato un programma che sfrutta i dati trasmessi in tempo reale dagli autobus in circolazione e raccolti e resi liberamente accessibili sul server dell’agenzia Roma Servizi per la Mobilità. Normalmente questi dati sono usati dalle app per fornire i tempi di attesa dei bus alle fermate, ma l’idea era di presentarli in una maniera innovativa.

 

 

Grazie al programma si può conoscere l’andamento del servizio globale nell’arco della giornata, si possono sapere i bus in circolazione in un dato momento, la loro posizione GPS aggiornata ogni 30 secondi, il livello di affollamento, il modello, la rimessa di provenienza, quando ha iniziato la corsa e quando è terminata, e, per i più esperti, anche informazioni sulla qualità dei dati e la possibilità di personalizzare il monitoraggio.

Il programma è liberamente disponibile qui (si deve scaricare il file in formato compresso “Programma_Monitoraggio_Bus.7z”, decomprimerlo in una cartella o sul desktop, e poi lanciare il file “Atac_Feed.exe”), al momento solo per Sistema Operativo Windows.

Il programma ha avuto molto successo ed è stato oggetto di interesse anche da parte di appassionati di Milano, che vorrebbero replicare il monitoraggio nella loro città. Il programma si basa infatti su una piattaforma internazionale standardizzata da Google (basta modificare la sorgente dati e si possono monitorare i bus di città negli USA o in Canada per esempio)

Il mensile Quattroruote ha pubblicato un articolo nel corrente mese di febbraio per parlare di questo programma, sottolineandone l’utilità e le potenzialità, che altrove verrebbero colte in maniera proficua dall’Amministrazione comunale.

 

 

A Roma purtroppo l’Amministrazione comunale non solo non ha ringraziato per avergli messo a disposizione programma e competenze, ma ha provato ad osteggiare più o meno con forza questa attività di monitoraggio, forse perché mette in luce tante zone d’ombra che probabilmente qualcuno preferirebbe tenere nascoste.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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