Ancora un anno senza rimozione auto. La vergogna dell’ex deposito Tor di Quinto

Deposito rimozione Tor di Quinto2

 

Sono due anni ormai che a Roma il servizio rimozioni auto non è più attivo. Prima venivano rimosse dalle 150 alle 200 auto al giorno, oggi si è scesi a zero, eccettuati casi di necessità e urgenza (fughe di gas, pericolo imminente) per i quali vengono utilizzati i carri attrezzi della Prefettura.

In una città come la nostra,  spostare le vetture in sosta vietata  è un’azione indispensabile. Si pensi a chi parcheggia sui posti riservati ai disabili, a chi blocca il passaggio di bus e tram, a chi chiude l’uscita da un garage. Ebbene tutti costoro si limitano a ricevere una contravvenzione ma la rimozione o le ganasce non esistono più. Si tratta, dunque, di un’emergenza che sarebbe dovuta essere in cima alla lista delle priorità dell’assessorato al Traffico. Invece, dopo 8 mesi di amministrazione Raggi, veniamo a sapere che l’unico provvedimento che sarà preso dall’assessore Linda Meleo è affidare temporaneamente il servizio ad Atac. Non subito però! Atac dovrebbe cominciare a rimuovere le auto a partire dal febbraio 2018!! Questo significherebbe restare ancora un anno senza carri attrezzi nelle strade.

Il presidente della commissione mobilità Enrico Stefàno si è reso conto che sarebbe uno smacco per l’amministrazione e un regalo ai prepotenti del parcheggio selvaggio. Così ha parlato di soluzioni provvisorie da adottare nei prossimi mesi. Quali siano queste soluzioni non è dato sapere. Al momento le uniche certezze sono le lungaggini burocratiche per affidare un servizio ad un’azienda di proprietà comunale. Perchè ci vuole addirittura un anno per avviare un servizio o per acquistare alcuni carri attrezzi? Al di là dei tempi, sarà giusto affidare ad Atac un’altra attività o forse sarebbe meglio lasciare che si concentri sui trasporti che – come è noto – non le riescono affatto bene.

Al precedente gestore delle rimozioni, Ctl (consorzio laziale traffico) venne revocato l’appalto durante la giunta Marino per irregolarità fiscali. Da allora nessuno ha avuto il coraggio o la capacità di indire un bando di gara e trovare un nuovo appaltatore. Nè Tronca, nè la Raggi hanno finora predisposto un bando di qualsiasi genere (ancora grida vendetta il tema della manutenzione del verde senza bandi da quasi 3 anni). E tanto meno quello sulle rimozioni.

Tra i depositi per le auto rimosse che venivano utilizzati dal Consorzio Ctl, quello di Tor di Quinto è in totale abbandono. Diventato un cimitero per auto e discarica di rifiuti mostra tutto il suo degrado proprio di fronte al Ministero degli Esteri. C’è da immaginare quanto possano restare inorriditi i diplomatici di tutti i paesi che, recandosi alla Farnesina, assistono a questo spettacolo. Siamo entrati nel deposito superando una recinzione del tutto inutile e guardate cosa c’è lì dentro.

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Deposito rimozione Tor di Quinto

 

Abbiamo contato 8 carri attrezzi completamente in rovina a causa del vandalismo che forse potevano essere recuperati. Inoltre le auto sono state danneggiate per divertimento da qualcuno che durante la notte ne ha rotto tutti i vetri.

Dunque, la prima cosa da fare sarebbe riprendere possesso di questo terreno e bonificarlo. Il Campidoglio e il Municipio hanno tutte le possibilità di farlo, basta solo un pò di buona volontà.

Per quanto riguarda le rimozioni, invece, l’idea di affidarle ad Atac sembra piuttosto sciocca. Ma se proprio si vuole insistere su questa scelta, almeno si trovi la possibilità di far riprendere il servizio entro l’estate senza attendere chissà quanto. Altrimenti sarà un altro regalo nei confronti dei furbi e dei prepotenti che a Roma si sentono padroni del territorio.

 

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8 risposte

  1. Affidare il servizio ad Atac ricorda sinistramente ciò che è successo con il bike sharing, distrutto nel giro di pochi mesi dopo il passaggio ad Atac. Purtroppo non è un’azienda ma una tragedia

  2. Lì è come tor di valle : c’è il vincolo della soprintendenza per tutelare i carroattrezzi sfondati

  3. La Farnesina e’ in condizioni strazianti, come tutta Roma. Anch’io spesso mi sono chiesto come mai NESSUN MINISTRO, SOTTOSEGRETARIO, DIRIGENTE si sia mai accorto di

  4. Ho letto questo articolo e oggi ho buttato un’occhio in quel deposito mentre ci passavo vicino. Fa paura. Ma sembra un film. Ma siamo nel centro di roma, una cosa orrenda

  5. riguardo alla sosta selvaggia, in realta’ basterebbero le ganasce…la verita’ e’ che i vigili sono contrari perche’ sarebbero malvisti dai cittadini e sopratutto dai negozianti, ai quali sono accomunati da un deleterio ed incivile provincialismo, rimasto oramai unico nel mondo, civile e non. la dimostrazione che la sicurezza dell’impunita e’ l-unica causa della sosta selvaggia ce la da piazza del popolo. da un lato, sosta a tutte le ore in teorico divieto di fermata (rosati/bolognese), mentre dall-altra (canova) nessuno si azzarda a fermarsi manco per un minuto, perche anche in loro assenza, temono la reazione dei bruberi tassinari, anche quando non ci sta l-ombra di un taxi.

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Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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