Ambulanti: non solo abusivi! Il problema delle 12 mila licenze regolari

L’assessore a Roma Produttiva, Adriano Meloni, assicura che gli ambulanti abusivi non avranno vita facile. Tra luglio e agosto – ha fatto sapere Meloni – sono stati effettuati più di 31 mila controlli, emesse sanzioni per circa 6 milioni di euro ed è stata sequestrata una ingente quantità di merce.

abusivi

 

Nel suo profilo Facebook, l’assessore afferma una cosa molto giusta: “Si tratta di nuovi schiavi terminali di un racket criminale che gestisce questa filiera“. Come infatti scrivono da tempo i blog antidegrado, il commercio abusivo non è composto da poveri disgraziati che cercano di guadagnare pochi euro, ma è una vera organizzazione criminale che sfrutta il bisogno degli extracomunitari per procurarsi guadagni enormi.

Dunque non serve tanto colpire il vu cumprà appollaiato all’angolo della strada quanto risalire a chi dirige il traffico. E questo Meloni lo ha capito! In un altro post del suo profilo, l’assessore scrive che la battaglia contro gli abusivi è necessaria perchè “non vogliamo più il suk in cui è stata ridotta la città“. E qui purtroppo anche lui incorre nell’errore più comune che fanno quasi tutti i politici (spesso in malafede) e i cittadini. A ridurre la città un suk, infatti, non è stato il commercio abusivo ma quello regolare e autorizzato. Le oltre 12 mila bancarelle che stazionano sui marciapiede di tutte le vie commerciali, di fronte le fermate metro e così via godono di regolare permesso e costituiscono uno schiaffo al decoro della città molto più degli abusivi che sono un numero infinitamente inferiore.

Quindi è giusto che l’assessore lanci una battaglia contro l’abusivismo ma non deve passare il messaggio che gli abusivi sono la causa per cui Roma è ridotta in pessime condizioni.

Per riformare il settore degli ambulanti regolari l’occasione da sfruttare – come ripetiamo da tempo – è quella della direttiva Bolkestein che prevede, per la metà del 2017,  bandi di gara che riassegnino le licenze. Gli ambulanti non ci stanno e conducono la loro legittima battaglia: da una parte vedono decadere una concessione che durava da anni e che sarebbe andata avanti all’infinito. Dall’altra le due/tre famiglie che detengono il quasi monopolio dell’ambulantato sanno che la pacchia è finita perché i bandi prevederanno che a ciascun operatore possano essere assegnate un numero di licenze contingentato.

no-bolkestein

 

Quello che non si comprende è invece l’ostilità alla riforma del M5S: i grillini sostengono che la Bolkestein in altri paesi europei (tranne la Spagna) non si applica al commercio su strada. Si tratta di una affermazione parzialmente vera e soprattutto che non tiene conto del numero limitatissimo di bancarelle che operano nelle altre nazioni. Non esiste infatti nessun’altra città europea che abbia così tanti ambulanti in strada quanto Roma. Nel resto del continente, gli ambulanti sono operatori legati alla tradizione locale, ai mercati stagionali, ai prodotti speciali. Non esistono a Londra, a Parigi, a Vienna o Berlino banchi che vendono mutande o tappeti per il bagno made in Cina. Ecco che la peculiarità tutta italiana e tutta romana del settore ha portato il governo a recepire la direttiva per tutte le attività che si svolgono su territorio pubblico, dalle spiagge alle bancarelle.

Quanto poi alla possibilità di rimandare l’applicazione della Bolkestein a Roma, quella del movimento 5stelle è solo una utopia. Ed è soprattutto un gioco scorretto che il Movimento sta conducendo nei confronti dei commercianti ambulanti. Leggetevi il dibattito interessante nei commenti dei due post precedenti che trattavano l’argomento su diarioromano (qui e qui). Il lettore Lor ha più volte precisato che non è nelle facoltà del Campidoglio rinviare l’applicazione di una direttiva europea. E se lo facesse scatterebbe subito una procedura di infrazione da parte di Bruxelles che andrebbe addirittura alla fine a sanzionare gli amministratori locali. Insomma i consiglieri 5stelle che tanto parlano di legalità verrebbero multati per non aver applicato una legge dello Stato e una direttiva europea.

Una politica seria deve saper affrontare le proprie responsabilità e non illudere. Fare come Alemanno che è arrivato a scrivere sul proprio profilo Facebook che la Bolkestein regalerebbe il settore agli immigrati fa solo ridere. A parte che l’ambulantato è già totalmente in mano agli extracomunitari, ma è davvero questo il problema? Il problema è chi gestisce le bancarelle o il loro aspetto, la filiera più o meno legale della merce, la concorrenza sleale condotta nei confronti dei negozianti? Lezioni sul governo della città non si possono prendere da Alemanno. C’è da sperare che Virginia Raggi capisca che essere allineati con Storace e l’ex Sindaco di centro-destra non è un buon segno per quei 600 mila romani che le hanno chiesto il cambiamento.

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7 risposte

  1. Ma facciamo un applauso a Meloni, altri dicevano che non potevano fare nulla contro gli abusivi…ed infatti nulla facevano !

    Per chiedere la proroga ci saranno più step Questo è un passaggio importante ! E speriamo che i 5 stelle non cedano alle pressioni di una minoranza estremamente rumorosa . Che magari si trovano anche in posizioni non proprio imparziali avendo rapporti con molti operatori che vorrebbero soffiarci il lavoro…. tra l’altro senza avere titolo.

    ps la fan zone con le apette non la fanno più ? situazione tutta da studiare.

  2. La minaccia delle sanzioni europee è il solito modo con cui il potere gestisce situazioni scomode. Come il genitore che invece di insegnare schiaffeggia il figlio perché non sa cosa dire. L’europa non può infliggere alcuna infrazione in caso di differimento del periodo transitorio proprio perché la Direttiva è già stata applicata col decreto n.59 nel lontano 2010. Quindi l’eventuale proroga (temuta anche dall’autore di questo blog che dimostra tutta la sua “indipendenza dai poteri forti”) sarebbe soltanto il risultato di un’intervento su un atto amministrativo (come quello dell’Intesa Stato Regioni) e non legislativo. Chi scrive articoli ed ha anche l’arroganza di fare sintesi ed informazione dovrebbe quanto meno leggere la normativa e non fare semplici ” copia e incolla” …..a buon intenditore !

  3. “La minaccia delle sanzioni europee è il solito modo con cui il potere gestisce situazioni scomode”, ovvero la lobby degli ambulanti che rinfaccia alle associazione dei cittadini ed ai blog di essere lobby dei fantomatici “poteri forti”……. il bue che dice cornuto all’asino.
    E fosse solo la deroga: lo stesso Consiglio Regionale raccomanda “un sistema premiale per i titolari delle concessioni esistenti”, ovvero lo stravolgimento della ratio della Direttiva UE.
    E allora che la facciano questa deroga e norme di favore per i concessionari, se pensano di essere nel giusto e che non avranno sanzioni; mica avranno paura di questi “poteri forti”………?!
    Però, se poi ANAC ed UE (anche loro rappresentano i “poteri forti”?) intervengono e li bacchettano, chi paga? Ancora una volta tutti i cittadini?

  4. dal sito: http://www.politicheeuropee.it/attivita/15144/documentazione

    Diritto di rivalsa dello Stato
    Con disposizioni originariamente inserite nell’articolo 16-bis della legge 11/2005, e oggi riportate nell’art. 43 della Legge 24 dicembre 2012, n. 234, viene previsto l’esercizio da parte dello Stato dei poteri sostitutivi necessari nei confronti delle autonomie territoriali che si rendano responsabili della violazione degli obblighi derivanti dalla normativa europea o che non diano tempestiva esecuzione alle sentenze della Corte di Giustizia delle Comunità europee. Nei confronti degli stessi soggetti lo Stato potrà anche rivalersi degli oneri finanziari derivanti da sentenze di condanna rese dalla Corte ai sensi dell’articolo 260 del TFUE per comportamenti loro imputabili.

  5. si certo noi siamo la lobby e il cuore del messaggero di caltagirone e del corriere di Della Valle ci combattono. Tra l’altro il centro servizi a 5 cm dal colosseo che fine ha fatto ? sono convinto che i nostri quotidiani lo cambatteranno, poprio come il mc donald a 300 metri dalla Basilica di San Pietro 😉

    Ior sei un uomo molto intelligente, i tuoi discorsi si perdono sul concreto quando si rileva che in Spagna hanno prorogato dai 15 ai 30 anni (a seconda della regione).

    Che sia chiaro, il nostro è un caso molto più complicato…ci sono pressioni fortissime di gruppi di potere che comandano su politica e giornali . Avete visto l’articolo de la stampa di qualche giorno fa ? tutto inventato. Hanno paura che scendiamo in piazza in 100 mila e cercano di tranquillizzarci. Il diritto di sciopero è un diritto fondamentale tutelato anche dalla costituzione. Mah !

    Il PD deve capire che i problemi si devono risolvere. Poi se vogliono metterci fuorilegge arrivano secondi. Lo fecero anche nel ventennio….

  6. …tanto che per la Spagna sta per partire la procedura d’infrazione e c’è già un giudizio pendente avanti la Corte di Giustizia UE.

    E basta citare la sentenza della Corte di Giustizia UE al link:
    http://curia.europa.eu/juris/document/document_print.jsf?doclang=IT&text=&pageIndex=0&part=1&mode=req&docid=181682&occ=first&dir=&cid=537725

    la fattispecie è quella dei cosidetti “balneari”, ma l’applicazione della Bolkestein è pressochè identica.
    La Corte è chiarissima: non si deroga nè si stravolge la direttiva.
    Poi, lo vogliono fare? che lo facciano, se ne assumono la responsabilità.

    Caro Fixit, io credo che lei sia in perfetta buona fede, perciò mi permetto di affermare che i consiglieri comunali che hanno presentato le mozioni in discussione oggi all’Assemblea Capitolina stanno prendendo per i fondelli lei ed i suoi colleghi.
    Vi hanno promesso una cosa che non possono mantenere perchè non hanno il potere e le competenze per farlo.
    Quelle mozioni, infatti, pubblicate sul questo blog, non servono assolutamente a nulla, men che mai a produrre l’effetto di una deroga o proroga o modifica dell’applicazione della Bolkestein.
    Basta leggerle, infatti, per capire che si tratta di un mero atto politico, con il quale in sostanza si chiede al Sindaco Raggi di “piatire” presso il Governo un provvedimento di deroga o proroga della Bolkestein, provvedimento che è assai improbabile che il Governo farà se non vuole subire gli strali della Commissione UE.
    Potete pure fare una manifestazione con un milione di persone ma non servirà a nulla.
    Non è questo il modo per risolvere i problemi; invece di spingere su improbabili deroghe, i rappresentati del settore dell’ambulantato dovrebbero andare in direzione esattamente contraria, ovvero spingere per la corretta applicazione della Bolkestein, e sfruttare la stessa normativa per rilanciare e regolamentare degnamente il settore: questo solo tutela gli operatori non altro.
    E magari chiedere fondi per permettere agli operatori di adeguarsi.
    Pensare di continuare ad operare fuori delle regole, ognuno a fare un po’ come gli pare, danneggia non solo la collettività, ma per primi gli operatori: non esistono più quarentigie o privilegi di categoria.

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