Ambulantato irregolare: una battaglia di tutti

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Dopo le lezioni che abbiamo proposto all’assessore Meloni per capire più velocemente la particolare natura che i problemi assumono a Roma, abbiamo pensato di continuare a supportare la sua promettente azione provando a mettere a disposizione del suo ufficio delle ricognizioni dei luoghi dove maggiormente si presenta il problema dell’ambulantato irregolare.
In questo caso ci riferiamo a due particolari tipologie di irregolari:
– i venditori di borse, cinte o occhiali chiaramente abusivi, ossia quelli che espongono la propria merce su teli a terra o su scatole di fortuna,
– le bancarelle al di fuori dei mercati, quelle più o meno irregolari (l’effettiva regolarità può essere stabilita solo dalle forze dell’ordine durante specifici controlli) che però risultino particolarmente invadenti o sovradimensionate (per intenderci, la misura massima consentita dell’occupazione è di mq 12, ossia mt.4×3).

Noi immaginiamo infatti che seppur in assessorato debbano avere un qualche censimento di tutte le concessioni di commercio su area pubblica, difficilmente possono conoscere in dettaglio la situazione effettiva di ogni strada o piazza dove gli operatori sono installati. Anche perché, considerata la cronica scarsità di risorse a disposizione, più che fare sopralluoghi esplorativi vengono effettuati veri e propri controlli, ma è solo conoscendo l’evoluzione della situazione in ogni luogo che si può capire se i controlli hanno una qualche efficacia nel tempo.
Per poter quindi sia verificare noi l’efficacia delle iniziative messe in campo dall’assessorato, che per consentire a loro stessi di farlo, vorremmo promuovere una fotografia dei luoghi più martoriati dall’abusivismo fatta dai cittadini stessi.

Si tratterebbe anzitutto di segnalare uno o più luoghi, fuori dai mercati, particolarmente martoriati dall’ambulantato. Inoltre andrebbero prese fotografie dello stato dei luoghi e se possibile sottolineate le maggiori criticità che possono essere rilevate con la semplice analisi visiva: occupazione esagerata del marciapiede, della carreggiata stradale, delle striscie pedonali o di percorsi tattili, autoveicoli in sosta vietata, merce appesa agli ombrelloni, ecc.
Chi volesse contribuire può inviare a noi le segnalazioni corredate di documentazione fotografica e sarà nostra cura metterle a disposizione dell’assessorato. Ovviamente chi fa le segnalazioni potrà poi nel tempo verificare gli eventuali miglioramenti o constatare l’inefficacia delle misure prese.

Ci teniamo a sottolineare che le rilevazioni che suggeriamo vanno fatte con una certa cautela, ben sapendo come reagiscono spesso gli operatori ambulanti alla vista di qualcuno che li fotografa o gli analizza troppo da vicino i banchi.
Speriamo però che più di qualcuno voglia mettere a disposizione un po’ del suo tempo per provare ad incidere su situazioni incancrenite da troppi anni.

Come abbiamo già scritto, l’attuale assessore alle attività produttive sembra avere la necessaria convinzione ed aver intrapreso le giuste iniziative per incidere sui alcuni dei fenomeni più deteriori del commercio a Roma. Sta ora anche ai cittadini dimostrare di supportarne l’azione con una vigilanza che solo chi frequenta quotidianamente i luoghi può mettere in campo.

Continuiamo tutti a lamentarci per quanto male vanno ancora le cose nella nostra città ma nel contempo cerchiamo di fare ognuno la propria parte per cambiarle. Ed in una situazione catastrofica come quella romana la propria parte non è solo rispettare le norme e pagare le tasse, cose che sarebbero sufficienti in qualsiasi città normale, ma anche mettersi ogni tanto l’elmetto e combattere il degrado che altrimenti finirà per ingoiare tutto e tutti (e non manca molto).

 

P.s.: non abbiamo dimenticato che a Roma il problema più grande è rappresentato dal commercio ambulante regolare, un fenomeno che qui ha raggiunto numeri e caratteristiche da vera emergenza; per quello però c’è l’arrivo della Bolkestein che rappresenta un’occasione unica per rivederlo dandogli una sistemazione sostenibile, e su questo contiamo che l’assessore Meloni prosegua nella predisposizione dei bandi che dovranno riassegnare le licenze una volta che scadranno tutte, inderogabilmente, entro luglio 2017.

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