Ambiente. Davvero l’Italia è campione del riciclo? Secondo un sondaggio ci vuole il DRS

La narrazione di un paese virtuoso si scontra con una realtà molto differente. Serve una forma di deposito cauzionale per bottiglie e plastica

Il nostro articolo di capodanno sul DRS adottato in nord Europa ha avuto molti riscontri. Ne abbiamo parlato a Roma Di Sera, la trasmissione condotta da Andrea Bozzi (la puntata è visibile a questo link) e siamo stati contattati dai responsabili nazionali di “A Buon Rendere“, una coalizione che si occupa del consumo responsabile. I lettori di diarioromano si sono mostrati molto sensibili al problema dell’abbandono del vetro, delle lattine e della plastica chiedendo informazioni aggiuntive sul sistema DRS.

Si tratta, lo ricordiamo brevemente, di far pagare al consumatore di un bar una piccola cauzione completamente rimborsabile che viene aggiunta al prezzo di vendita. La cauzione verrà restituita non appena il contenitore (bottiglia, bicchiere, caraffa, etc) viene riconsegnato. DRS sta appunto per Deposit Return System. E’ come se il bar dicesse al proprio cliente che gli sta consegnando un contenitore per il tempo strettamente necessario al suo utilizzo. Se poi non lo riporterà indietro, si dovrà far carico di un costo.

La città di Roma è disseminata di bottiglie soprattutto di birra che vengono lasciate in ogni strada dei quartieri della movida e l’enorme spreco di vetro contribuisce pesantemente all’impatto ambientale, tanto che riempire una bottiglia una seconda volta nella sua vita può ridurre le conseguenze sul clima del 40%¹. Di fronte a una situazione drammatica che chiunque di noi può verificare con i propri occhi, i mezzi di informazione mainstream proseguono a dipingere il nostro Paese come uno dei più virtuosi in termini di riciclo come riferisce ad esempio il Sole24Ore nell’articolo seguente.

Eppure la percezione degli italiani è ben diversa e in grandi città come Roma lo spreco sembra essere la regola. Silvia Ricci, coordinatrice della Campagna “A Buon Rendere”, ha contattato diarioromano per spiegare  quanto “la dispersione degli imballaggi che gli italiani hanno quotidianamente sotto gli occhi li induca a dubitare di tale narrazione“. Lo fa citando un sondaggio pubblicato a gennaio 2024 e realizzato da AstraRicerche. Nel nostro Paese ogni anno oltre 7 miliardi di contenitori per bevande sfuggono al riciclo e finiscono dispersi nell’ambiente.E’ uno spreco che potrebbe essere ridotto del 75-80% attraverso l’introduzione di un sistema di deposito efficiente con vantaggi ambientali, economici e occupazionali“, conclude Silvia Ricci.

Il sondaggio (i cui risultati completi possono essere letti qui) conferma che l’80% degli italiani desidera un sistema di deposito cauzionale. Solo l’8,1% degli intervistati è ben informato sul DRS mentre il 61,4 dichiara di conoscerlo senza però aver approfondito. Quando si chiede al campione se è d’accordo con la direttiva Europea che impone agli Stati membri di arrivare al 90% della raccolta di bottiglie entro il 2029, ben l’85,9% degli italiani ritiene sia giusto rispettare questi obiettivi e il DRS è considerato uno strumento molto efficace.

Interessante poi notare che la ricerca ha trovato il consenso degli appartenenti a tutte le parti politiche. Come si vede dalla “torta” qui sotto, il campione è equamente diviso tra centro, destra e sinistra e tutti sono d’accordo sulla necessità di un deposito cauzionale, a prescindere dalla propria appartenenza.

 

Insomma, una volta tanto, è un argomento che unisce e non divide come fa notare Enzo Favoino, coordinatore scientifico di “A Buon Rendere”. Il legislatore nazionale ma anche i grandi comuni come quello di Roma dovrebbero tenere presenti i risultati di un altro studio, presentato lo scorso 15 giugno dal titolo “Sistema di Deposito Cauzionale: quali vantaggi per l’Italia e il riciclo“². Ebbene il paper dimostra che il DRS ci consentirà di risparmiare ogni anno oltre 100 milioni di Plastic Tax che l’italia paga all’Europa, oltre a ridurre drasticamente la dispersione. Entro il prossimo anno saranno 18 i paesi europei che avranno adottato il DRS e diventeranno 22 a fine 2026.

Se anche l’Italia adottasse questo meccanismo, la riduzione del gas serra sarebbe di 600mila tonnellate ogni anno e i benefici stimati per i cittadini e l’industria del turismo ammontano a 4 miliardi di euro. Insomma il DRS sembra l’uovo di Colombo che potrebbe portare grandi vantaggi per l’ambiente, benefici per le nostre tasche e l’aumento del decoro nelle città, a partire da Roma. Eppure nessuno ne parla!

Con un accenno polemico, avevamo concluso il precedente articolo criticando chi si concentra solo sull’auto elettrica per favorire la transizione energetica e trascura tutti gli altri aspetti che avrebbero un impatto notevole. E anche in questa sede confermiamo che le cose da fare per vivere in un pianeta migliore sono tante e non ci si può limitare solo al trasporto, sebbene abbia un ruolo fondamentale. I risultati di questi sondaggi dimostrano che la popolazione italiana è pronta a recepire nuove forme di riciclo per i contenitori di bevande e la politica troverebbe terreno fertile, senza dover imporre nulla di sgradito come invece avviene per l’automobile.

I promotori della campagna “A Buon Rendere” stanno facendo un lavoro importante, raccogliendo adesioni da parte di enti, privati e associazioni. Se il Campidoglio volesse partecipare al progetto come già hanno fatto, per esempio, i comuni di Bergamo e Torino darebbe un segnale importante per avviare la capitale a una vera riduzione dello spreco.


¹Dati del rapporto What We Waste, Reloop Platform 2023

²Unlocking the benefits of a Deposit Return Scheme in Italy, Luglio 2023, Eunomia, Ass. Comuni Virtuosi, A Buon Rendere

 

 

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