A Roma il mercato immobiliare rialza la testa. Prezzi su quasi del 5%

A livello internazionale la capitale ha poco appeal, ferma al 127° posto nel mondo. Ma l'inflazione spinge a comprare il mattone, rifugio sicuro in tempi di crisi

 

La casa è il luogo della memoria“, scriveva Don Giussani ma quando l’economia scricchiola la casa è anche il miglior investimento. Prima la gestione del Covid, poi la crisi energetica stanno spingendo verso l’alto l’inflazione e tenere il denaro sul conto corrente si rivela un pessimo affare. Chi ha 100 mila euro fermi in banca, a fine del 2023 è come se ne trovasse 92.000, decurtati dall’8% di aumento dei prezzi.

Ecco perché perfino a Roma il mercato immobiliare si risveglia. Usiamo il termine “perfino” perché la capitale resta la meno attrattiva a livello internazionale per gli investitori del mattone. Troppo degrado, servizi inefficienti, trasporti malridotti spingono alla fuga le aziende. E infatti altre grandi città occidentali registrano dei boom inaspettati, ma anche Roma non sta ferma. Secondo l’Istat, nel secondo trimestre del 2022, la città eterna segna il maggior rialzo dei prezzi al metro quadro da 11 anni a questa parte. Per acquistare una nuova costruzione occorre prevedere l’11,8% in più rispetto alla media degli ultimi 10 anni, mentre per gli immobili già esistenti l’incremento sfiora il 4%. Ancora niente a che vedere con i prezzi del 2007/2008 quando si toccò il picco tanto è vero che il mercato mediamente è inferiore del 22.7% rispetto ad allora, ma la tendenza di questi ultimi tempi alla crescita ha visto un’impennata dopo la spinta dell’inflazione. L’Istat parla di una media del 4,8% a fine 2022.

Avere costi al metro quadro mediamente più bassi rispetto alle grandi capitali può essere oggetto di interesse per i fondi e i grandi investitori. E’ qui, infatti, che potrebbero venire ad acquistare nei prossimi 12/18 mesi, nella convinzione che la spinta verso l’alto prosegua per allinearsi al resto del mondo. Questo discorso funziona molto più per Milano (che infatti ha visto crescere le compravendite e i prezzi) ma meno per Roma, a causa della sua profonda crisi e delle condizioni in cui si trova.

Secondo la classifica del Global Residential Cities Index, di Knight Frank (un importante analista), Roma è al 127° posto su 150. Insomma per ora i grandi acquirenti non si fidano, pensano che la capitale sia troppo invischiata nel proprio degrado. Eppure, altri analisti scommettono che prima o poi anche qui scatteranno grandi operazioni. E’ di queste ore la notizia che nei 6.700 metri quadri dove aveva sede MAS, in via dello Statuto, troverà la propria sede l’Accademia di Costume e Moda. L’investitore ha stanziato 20 milioni tra acquisto e ristrutturazione di un edificio posizionato in un luogo centralissimo, accanto alla metro, ma circondato dall’abbandono. Se la stessa operazione fosse stata svolta in una città come Londra o Miami, i valori sarebbero stati forse 10 volte più alti.

Sempre Knight Frank ha riportato le performance globali delle città che attirano gli investimenti. Al primo posto ci sono Istanbul e Ankara con picchi compresi tra il 160 e il 180%. Numeri più contenuti, ma sempre alti, per Miami (+34%), Halifax (+30,9), Dallas (+30,8).

La Prima città italiana è Milano che registra un incremento medio del 5,1 e poi c’è Roma che secondo Knigth Frank si ferma ad un +1,8% (mentre abbiamo visto che Istat calcola l’aumento dei prezzi al + 4,8%).

Infine uno sguardo al numero delle transazioni. Secondo l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate (OMI), Roma e Bologna registrano i maggiori rialzi, con oltre l’11% di case in più comprate rispetto al secondo semestre del 2021.

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