10mila manifesti abusivi e nessuno si indigna

Dino Budroni

 

Poi dice che te la prendi con i giornali e sei costretto ad aprire un blog. Questo piccolo episodio è la prova (se ancora ce ne fosse bisogno) di quanto l’informazione “tradizionale” in questa città sia senza nerbo, assopita, cieca.

Nelle ultime 24 ore Roma è stata inondata di manifesti con una frase misteriosa: “Sai cosa è successo a Dino?” recita un fumetto su uno sfondo nero. Questa robaccia ha ricoperto ogni spazio possibile, oscurando pubblicità che avevano pagato fior di tasse e imbrattando muri, pensiline, cestini dei rifiuti. Insomma la classica campagna zozzona tutta romana. Quella che ci fa vergognare di essere la capitale di un Paese occidentale.

manifesto abusivo

 

Alcuni giornali cartacei e on line riportano la notizia come se fosse una curiosità, cadendo nella trappolona tesa da chi ha commissionato i manifesti. Raccontano cioè la storia che c’è dietro questo tale Dino ma nessuno, ripetiamo NESSUNO nota che si tratta di una campagna illegale, prepotente e abusiva. E così Repubblica ne fa una fotonotizia, l’Ansa un dispaccio di agenzia, Roma Today dedica alla storia un articolo che ricorda il caso di Dino Budroni ucciso da un poliziotto durante un inseguimento sul Gra. Ma né il più diffuso quotidiano italiano, né la principale agenzia stampa d’Italia, né il primo giornale on line accennano minimamente alla illegalità della campagna.

Una cosa da raccapriccio che spingerà altri a pianificare campagne simili in futuro. Se infatti nessuno li multa e nessuno li critica, significa che hanno scelto il mezzo di comunicazione giusto. Significa che è un modo per andare sui giornali senza spendere un euro.

Per non parlare dei mandanti di questa affissione selvaggia: l’associazione Acad, che millanta di difendere gli abusi commessi da persone in divisa. Perché loro sono pronti a processare in piazza un agente o un militare ma non si sognano minimamente di dubitare del loro stesso comportamento illegale quando stampano 10mila manifesti e li affiggono incivilmente. Loro sono quelli della “legalità degli altri”, quelli che cioè possono usare la cosa pubblica come vogliono perché si ritengono sopra le leggi.

Ovviamente nessun candidato sindaco si è espresso finora contro questo scempio. E oggi alla Camera dei Deputati, ci sarà pure una conferenza stampa di questa gente. Gente alla quale viene data la licenza di distruggere!

 

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4 risposte

  1. 10.000 manifesti di quella grandezza costano molti soldi. Soldi che probabilmente solo un partito può garantire a questa associazione (a meno che non sia composta di filantropi in grado di spendere migliaia di euro senza battere ciglio).

    Dato che vanno a parlare alla Camera, basta andare lì a sentire quale politico li appoggia, per scoprire chi c’è dietro e sputtanarli.

  2. Probabilmente un gesto sbagliato ed illegale ma in Italia, non solo a Roma, bisogna, a volte, ricorrere a gesti di questo tipo per attirare l’attenzione e, forse, smuovere qualcosa. V.S.

  3. C’è chi si indigna per l’omicidio di una persona inerme e chi si indigna per un tabellone pieno di manifesti che denunciano quell’omicidio. E’ la vecchia storia del dito e della luna. In genere la luna vnce

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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