#Via Libera: bella iniziativa o solita peracottata?

Ieri c’è stata una nuova edizione di “#Via Libera”, la rete ciclopedonale allestita dal Comune di Roma nella città con strade interamente o parzialmente chiuse al traffico.

Così la descrive il sito web del Comune:

 

Strade off-limits per auto e scooter: dal Colosseo a via Labicana, da via XX Settembre a via Tiburtina. Un rete ciclopedonale di quasi 15 chilometri. Domenica 28 aprile torna il progetto #ViaLibera che prevede la chiusura, dalle 10 alle 19, ai mezzi a motore di diverse strade della Capitale, con presidi fissi delle forze dell’ordine e transenne per bloccare il traffico.

Un mix di isole ciclo-pedonali integrali e percorsi parzialmente pedonalizzati, dove il transito veicolare sarà consentito solo su parte della carreggiata mediante spartitraffico, per garantire piena sicurezza a pedoni e ciclisti. Le forze dell’ordine aiuteranno gli automobilisti a orientarsi nella viabilità diversa da quella abituale.

L’intento è di promuovere un diverso modo di vivere la città.

 

Confessiamo di non aver fatto un’analisi minimamente esaustiva dei “quasi 15 chilometri” della rete ciclopedonale, me nel primo pomeriggio di ieri siamo passati tra il Circo Massimo, il Colosseo, via Labicana e poi verso piazza Vittorio e abbiamo potuto verificare cosa sarebbe questo “… diverso modo di vivere la città” professato dall’amministrazione.

Ecco alcune immagini che abbiamo preso.

 

 

 

Si vede la distesa di transenne che delimitano una parte della carreggiata dove però permangono i veicoli in sosta, con conseguente movimentazione degli stessi (vedasi ad esempio la seconda foto, con un’auto che percorre la corsia delimitata).

Non abbiamo visto nessuno che usufruisse degli spazi delimitati, ma questo non vuol dire molto, mentre abbiamo notato l’ingente spiegamento di agenti della Polizia Locale a presidiare tutti gli incroci.

Ci chiediamo: ma quindi questo sarebbe il “… diverso modo di vivere la città” dell’attuale amministrazione?

Ossia l’individuare alla bell’e meglio uno spazio nella carreggiata dove far passare pedoni e ciclisti ma sempre col rischio di trovarci qualche veicolo in transito?

Sarebbe questo il modo di invogliare le persone a mettersi sulla carreggiata in promiscuità con gli altri veicoli?

 

A costo di passare per i soliti disfattisti, a noi questa iniziativa sembra l’ennesima pagliacciata inutile, peraltro alquanto dispendiosa in termini di allestimento e controlli da parte della Polizia Locale, buona solo per apparire i paladini della mobilità sostenibile quando nei fatti tale sostenibilità non sta nella testa di nessuno, uno forse escluso.

 

Come coniugare, tanto per fare un esempio, questa iniziativa volta in teoria a favorire la mobilità ciclabile, con la decisione dell’amministrazione di cancellare il bike sharing pagato dai cartelloni che era presente nella riforma approvata nel 2014?

 

A proposito, avete firmato e fatto firmare la nostra petizione?

 

 

P.s.: se volete condividere la vostra esperienza della “#Via Libera” di ieri, che sia in linea con la nostra o diametralmente opposta, saremmo ben lieti di ascoltarla.

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2 risposte

  1. la solita “romanella” di questa giunta di incompetenti…..e chissà quanto è costato mettere e togliere le transenne!

  2. Concordo con l’articolo, sostenere la mobilità alternativa ed ecologica vuol dire ben altro. Queste sono iniziative che fanno il paio con le domeniche ecologiche, costose e di pochissima utilità.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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