Uno storico spostamento in centro storico

colosseo

LO SPOSTAMENTO, FINALMENTE La notizia è di quelle bomba ed è uscita lo scorso giovedì 7 maggio: l’amministrazione comunale è venuta di nuovo allo scoperto sullo spostamento di camion-bar e bancarelle dal centro storico dando questa volta anche un termine temporale, ossia qualche settimana.

Questo vorrebbe dire che entro un termine brevissimo tutte le postazioni ambulanti comprese nell’area che va grosso modo da piazza del Popolo al Circo Massimo verranno spostate altrove!?!

Pur facendo tutti gli scongiuri del caso, che a Roma ormai non ci stupiamo più di nulla, possiamo dire che questa notizia era attesa da praticamente tutta la città da anni. Crediamo infatti di non sbagliare di molto nel dire che sulla questione del commercio ambulante nel centro storico gli schieramenti sono: da una parte i proprietari delle postazioni ed i loro familiari, dall’altra il resto della città, in un rapporto del tipo 1 a 10.000!

Riguardo gli ambulanti, parrebbe che abbiano minacciato uno sciopero ad oltranza e la presentazione di un dossier in Procura.

SCIOPERO CONTRO SÉ STESSI La prima più che una minaccia sembra una burla. E contro chi sciopererebbero costoro se non contro sé stessi? A parte le feste che faranno cittadini e turisti nel vedere finalmente l’area del Colosseo libera da indecorose straccerie, pensano forse gli ambulanti che vi sarà qualcuno che si lamenterà per non poter acquistare la loro paccottiglia o i loro alimenti e bevande con prezzi da gourmet e qualità dozzinale (ad essere buoni)?

L’idea sembra tanto balzana da far pensare sia stata partorita dalla stessa mente che consigliò gli altri (!?!) ambulanti di disertare la festa della Befana di piazza Navona, con un autogol clamoroso di cui la città intera ancora non smette di gioire, avendo finalmente potuto rivedere la piazza nel suo splendore anche durante le feste natalizie.

La presentazione del dossier in Procura farebbe invece pensare ad una sorta di avvertimento trasversale, ma forse siamo noi che ci mettiamo troppa fantasia. Quel che è certo è che se gli ambulanti hanno notizie di reato da fornire alla magistratura ben farebbero a procedere senza indugio. Il momento è senz’altro propizio per cercare di eliminare gli innumerevoli scheletri che a Roma sono stati accumulati un po’ dappertutto. E se gli ambulanti volessero contribuire a ciò sarebbero per una volta ben visti dai più.

Acconciamoci quindi a godere lo spettacolo di questa grossa pulizia che aspettavamo da anni, ricordando che fu la soprintendente Barbera che per prima, nel 2012, emanò un coraggioso provvedimento per ripristinare il decoro nell’area del Colosseo. Da lì partirono le barricate degli ambulanti e dovette intervenire addirittura il ministro Franceschini perché la cosa si sbloccasse, con un provvedimento che portò al Tavolo del Decoro. Ce ne ha messo di tempo questo Tavolo per sfornare i provvedimenti degli spostamenti e altrettanto per mandarli in esecuzione; immaginiamo che con ciò si siano volute fare le cose per bene, senza correre il rischio di impreviste bocciature da parte dei giudici amministrativi (fiscali come non mai di questi tempi).

POSTI DI LAVORO Preveniamo la solita obiezione che con questi spostamenti si uccideranno attività commerciali floride ed i posti di lavoro collegati. A parte i dubbi sul numero e la qualità di questi posti di lavoro, è di tutta evidenza che l’indubbio degrado (certificato dagli stessi provvedimenti del MIBAC) causato da queste attività squalifica l’immagine della città, riducendone il valore e l’attrattiva per un turismo di più alta fascia, che invece farebbe da motore per posti di lavoro di ben altra qualità e numero.

Infine chiariamo che le tante critiche appena snocciolate nei confronti di questi ambulanti non sono frutto di preconcetti o immotivate antipatie, bensì emergono dalla costatazione che tali attività per anni sono state gestite in spregio del decoro e rispetto della città ed a solo vantaggio dei loro titolari. Se l’enorme sproporzione tra i guadagni di questi banchi ed i canoni di occupazione del suolo pubblico è responsabilità delle tante amministrazioni che, distratte o complici, non hanno fatto il loro dovere, la sciatteria delle istallazioni, il pessimo gusto degli allestimenti, la conduzione delle attività del tutto irrispettosa dei monumenti (si pensi a come i banchi abbiano sempre cercato di mettersi “in mezzo” o della presenza costante di furgoni nelle aree di pregio), la discutibile qualità delle merci ed alimenti offerti, ebbene tutte queste cose sono responsabilità dei conduttori delle attività. E se finalmente si è arrivati a mettere un punto a tanta bruttezza, sinceramente non ci vergognamo di gioirne.

DAJE! Finiamo incitando l’amministrazione a chiudere al più presto questa partita. Completato infatti questo importante passo si potranno affrontare con maggiore credibilità le altre questioni scottanti legate al commercio in centro storico; a partire dagli ambulanti abusivi, su cui tutti ci aspettiamo un intervento deciso da parte del Prefetto, non potendosi pensare di continuare a far giocare a gatto e topo i vigili, e proseguendo con i tavolini abusivi che hanno preso nuovo impulso dalla bella stagione, nonostante il perdurare degli sporadici interventi di rimozione del Municipio.

Eppoi c’è la sosta selvaggia, che non è abusivismo commerciale ma che crea problemi simili se non più gravi e col commercio ha più di un legame. Nessuno ci toglie dalla testa infatti che, ad esempio, nell’unica isola ambientale cittadina (il Tridente) i vigili non si vedono mai perché ad un certo commercio fa comodo così. Ma questa è un’altra storia di cui vedremo di occuparci in seguito.

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3 risposte

  1. il problema sono i ricorsi. Li stanno perdendo su ogni cosa, com’è possibile ?
    Ti quoto su eventuali querele.

  2. Non sono d’accordo sullo sciopero…è un diritto garantito dalla costituzione. Certo non puoi bloccare la città (vedi frequenti casi dei macchinisti e dei tassinari ).

  3. Non vorrei essere frainteso sullo sciopero. Ovviamente gli esercenti hanno tutto il diritto di scioperare (manifestare è diverso, serve l’autorizzazione della Questura); la domanda è: chi dovrebbe essere colpito dallo sciopero se non esclusivamente gli stessi esercenti? Dopo di che, se credono che sia la protesta giusta per loro, auguri!

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