Tornano i GPS sui veicoli AMA, dopo due anni dall’annuncio?!?

Ci sono voluti oltre 2 anni per mettersi d'accordo con i sindacati sulla geolocalizzazione dei mezzi. Tempi inaccettabili per una capitale europea. Pensare che i GPS li mise Marino già nel 2016 ma Raggi li cancellò

La notizia è giunta qualche giorno fa: finalmente raggiunto l’accordo con i sindacati AMA per l’installazione di sistemi di geolocalizazione su tutto il parco veicoli della municipalizzata.

Questo il commento del sindaco Gualtieri:

Con questo accordo finalmente si potrà monitorare il servizio, ottimizzando e rendendo ancora più efficiente il lavoro di Ama. Questo sistema, inoltre, consentirà di calibrare in maniera tempestiva la risposta degli operatori in base alle reali necessità del territorio. Ringrazio i sindacati e la governance di Ama per aver trovato un punto di incontro più che soddisfacente su questo tema, un’importante assunzione di responsabilità anche in vista dell’appuntamento giubilare, quando sarà indispensabile massimizzare il grande impegno degli operatori e di tutta l’azienda“.

 

Come al solito il sindaco non si rende conto che con la sua dichiarazione ammette implicitamente che il servizio di raccolta rifiuti non è attualmente monitorato e che la sua amministrazione ci ha messo oltre due anni per risolvere una mancanza tanto grave.

 

La novità dei GPS sui mezzi AMA va accolta senz’altro con favore, ma un po’ di cronistoria su questo tema è utile per dimostrare che si tratta di un passo avanti drammaticamente tardivo, una decisione che arriva con un ritardo tale da far dubitare che il problema dei rifiuti a Roma lo possa davvero risolvere l’attuale amministrazione.

 

I GPS sui mezzi AMA vennero installati la prima volta nel 2015, su iniziativa dell’amministrazione guidata da Ignazio Marino e con la regia dell’allora direttore generale di AMA Alessandro Filippi (nonché attuale DG di AMA di nuovo dallo scorso anno).

La geolocalizzazione venne introdotta per (dalle parole dell’allora sindaco Ignazio Marino) “… conoscere i percorsi delle spazzatrici sul sito web dell’AMA, verificando sia il percorso, sia il giorno e l’ora in cui i mezzi devono passare per raccogliere i rifiuti. Grazie alla rilevazione satellitare GPS, nell’anno 2015 i mezzi dell’AMA vennero monitorati in tempo reale. Piccoli tasselli di un processo di riorganizzazione di tutte le attività di pulizia e di spazzamento della città con una forte focalizzazione sul territorio cittadino e con oltre diecimila punti strategici (fermate ATAC, aree dove si trovano i cassonetti, parrocchie, piazze, ecc.). Non si può costruire il futuro se non si pensa all’organizzazione della società con occhi nuovi superando le logiche con le quali per anni erano state organizzate le modalità operative.

 

Peccato che un tale sistema di tracciamento “disturbava” i sindacati interni ad AMA (controllare i lavoratori? Giammai!) i quali ebbero buon gioco a convincere la sindaca Virginia Raggi, subentrata a Marino nel 2016, a disattivare tutto il sistema.

Un colossale passo indietro dell’AMA, avvenuto nel silenzio generale e tra i primi segnali di quello che sarebbe stato il totale disastro della giunta Raggi nella gestione dei rifiuti a Roma.

 

Nel marzo 2019 una rete civica di blog romani, tra cui noi di diarioromano.it, provò a chiedere all’amministrazione di Virginia Raggi il perché della disattivazione dei GPS, ma dall’amministrazione capitolina più chiusa della storia recente di Roma non ci fu modo di ottenere né risposte, né spiegazioni.

 

Poi nel dicembre 2021, di fronte alla temuta disfatta della gestione dei rifiuti a Roma durante il periodo natalizio, la dirigenza AMA annunciò l’intenzione di riaccendere i GPS sui propri mezzi, ma apparentemente la cosa non avvenne, sempre perché, probabilmente, mancava l’assenso dei sindacati AMA.

 

La definitiva svolta avviene nel luglio 2023, quando Gualtieri annuncia la nomina (in realtà il ritorno) di Alessandro Filippi come direttore generale di AMA, quello stesso ing. Filippi che ai tempi di Marino aveva curato la prima introduzione dei GPS sui mezzi AMA.

Immaginiamo che Filippi avesse fin dall’inizio nella sua personalissima lista la volontà di ripristinare la geolocalizzazione dei mezzi di raccolta e pulizia di AMA, ma possibile che ci siano voluti così tanti mesi per raggiungere l’accordo con i sindacati?

 

Già il sindaco Gualtieri ha perso due anni prima di richiamare in servizio in AMA chi aveva già dimostrato le giuste capacità per condurre l’azienda, se poi per mettere in atto le misure necessarie a dare efficacia alle operazioni di raccolta e gestione dei rifiuti occorrono mesi di trattative con i vari interlocutori, che speranza c’è di vedere risolto una volta per tutte il problema dei rifiuti a Roma?

 

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