Sulle OSP emergenziali non si faranno passi indietro, dice il neo assessore Lucarelli

Stando alle dichiarazioni del'assessore, i dehors autorizzati in via emergenziale, in scadenza a fine dicembre, verranno mantenuti, ma si comincerà a contrastare l'abusivismo

L’amministrazione Gualtieri comincia a fare i primi timidi passi e uno di questi è sul tema delle Occupazioni di Suolo Pubblico cosiddette “emergenziali”, ossia quelle concesse in via straordinaria ai locali di somministrazione per compensare la riduzione nell’uso degli spazi interni a causa delle norme sulla pandemia.

 

Ieri sono state pubblicate le dichiarazioni del neo assessore al commercio, Monica Lucarelli, che sull’argomenro OSP ha detto:

Non faremo passi indietro, per aiutare lo sviluppo economico della città non si può pensare di tornare alla situazione pre-Covid, però questo deve avvenire nel rispetto delle indicazioni delle Sovrintendenze, della legalità, dell’abusivismo e contrastando la malamovida che affligge i residenti.

 

Come prevedibile quindi, nonostante il tema non fosse stato affrontato per nulla in campagna elettorale in quanto troppo scomodo, la nuova amministrazione capitolina intende confermare la normativa emergenziale approvata durante l’amministrazione Raggi, quella che ha portato alla creazione di migliaia di nuove OSP in tutta Roma.

L’assessore parla però anche di rispetto della legalità, con ciò riconoscendo l’esistenza di molti abusi perpetrati soprattutto grazie alla normativa praticamente inapplicabile scritta dal precedente assessore Andrea Coia.

Noi i problemi di tale normativa li prevedemmo fin dall’approvazione del provvedimento in giunta capitolina, nel maggio 2020, descrivendo la situazione che si andava a creare come un vero e proprio far west. Consentire infatti agli esercenti di presentare le richieste di nuove OSP e contestualmente permettergli di allestire i nuovi dehors, con la riserva di un successivo controllo da parte degli uffici, ha portato ad un’invasione tale di tavolini che né la Polizia Locale, né gli uffici commercio dei municipi sono riusciti a controllare alcunché.

Si sono visti allora marciapiedi interamente requisiti dai locali, con i pedoni costretti a camminare sulla carreggiata, allestimenti monstre senza alcuna relazione con lo spazio interno del locale, come previsto dalle norme, arredi dei tipi più disparati anche nei luoghi più tutelati della città, segnaletica stradale vigente ma tacitamente superata dalla presenza di pedane o di tavolini. Luoghi come piazza Campo de’ Fiori sono divenuti una distesa ininterrotta di tavolini senza che la Polizia Locale abbia mai potuto controllare alcunché.

Che la situazione sia fuori controllo lo riconoscono gli stessi esercenti, i quali ieri sono tornati a chiedere l’estensione della normativa emergenziale per tutto il 2022 ma ricordando la necessità di reprimere i troppi abusi.

 

Va ricordato che le norme approvate nella passata consiliatura, quelle che consentono di ottenere nuove OSP, non possono superare in alcun modo le normative sovraordinate, come ad esempio il Codice della Strada, ma l’impossibilità pratica di fare controlli ha fatto sì che molti dei nuovi dehors sono in violazione del CdS ma incredibilmente vengono tollerati. Vi è ad esempio il divieto, stabilito dal CdS, di occupare la carreggiata con pedane e arredi nelle strade della viabilità principale, ma dall’istituzione della normativa emergenziale si sono moltiplicati tali casi, illeciti ma tollerati.

 

Se quindi l’assessore Lucarelli vuole confermare la normativa emergenziale ma intende cominciare a rilevare e contrastare gli illeciti, è il caso che attrezzi gli uffici commercio dei municipi, in particolare di quei municipi dove si sono concentrate le nuove OSP (tipicamente il primo e il secondo), affinché siano in grado di controllare tutte le domande presentate ma anche di lavorare gli eventuali verbali che la Polizia Locale comincerà ad elevare a seguito della ripresa dei controlli.

Attrezzarsi per poter governare la nuova situazione creata dal COVID avrebbe dovuto essere un compito della passata amministrazione, la quale invece si è limitata ad aprire a dismisura le maglie della normativa OSP senza predisporre le risorse necessarie a gestirla. Un errore così marchiano potrebbe essere attribuito all’incapacità e inesperienza dei governanti uscenti, ma non è escluso che il tutto sia stato orchestrato per lasciare mano totalmente libera al commercio infischiandosene del resto della città.

 

Nel preannunciare la probabile proroga della normativa emergenziale la Lucarelli ha anche chiarito che le concessioni non saranno più gratuite, bensì le tariffe verranno ripristinate ma a un costo calmierato. Questo è un punto che però davvero non si comprende: non solo gli esercizi di somministrazione sono stati gli unici che hanno ricevuto aiuti a non finire da parte dell’amministrazione per la pandemia, a partire proprio dalla possibilità di occupare il suolo pubblico in maniera estesa e senza pagare nulla, non solo le normali tariffe per le concessioni OSP sono a dir poco ridicole (circa 0,80 euro al metro quadrato al giorno!?!), ma addirittura l’assessore le vuole ridurre!

 

C’è infine l’intenzione da parte dell’assessore Lucarelli di istituire un tavolo di confronto con residenti e commercianti per valutare gli impatti delle nuove OSP e individuare possibili soluzioni ai problemi. Questa è una buona proposta e parrebbe indicare l’intenzione dell’assessore di studiare la situazione prima di prendere decisioni.

Uno dei problemi delle nuove OSP è il fatto che in alcune zone della città esse abbiano eliminato molte centinaia di posti auto regolari, senza che qualcuno si ponesse il problema di coloro che in quelle zone vi abitano e non possono far sparire i loro veicoli dalla sera alla mattina. L’aumentato numero di tavolini esterni ha inoltre incrementato la quantità di persone che arrivano con i loro veicoli per andare nei locali, con ulteriore aggravio del problema della sosta.

Senza voler qui riaprire la diatriba se siano preferibili i tavolini o le soste regolari per i veicoli, la necessità per i residenti di una zona di poter continuare a contare su un numero congruo di posti auto regolari dovrebbe essere valutata dall’amministrazione, immaginando ad esempio una priorità di sosta per i residenti, oppure tariffe che scoraggino la sosta lunga per i non residenti. Insomma, le soste regolari fanno parte dei normali standard urbanistici e un intervento che, seppur con motivi validi, le riduca improvvisamente in maniera consistente dovrebbe prevedere una qualche forma di compensazione.

 

Prendiamo atto con un filo di ottimismo di quelle che al momento sono delle dichiarazioni generiche da parte dell’assessore; le prossime mosse faranno vedere se davvero è stata archiviata la stagione dell’uomo solo, per di più incapace, al comando e si sia passati ad una gestione più ragionata, dove si ascoltano le varie parti in causa alla ricerca dei compromessi più alti per il bene della città.

Una prima cartina di tornasole potrà essere l’eventuale tempestiva costituzione del tavolo di confronto, strumento indispensabile affinché l’assessore si renda conto della situazione reale in materia di OSP e di tutti i problemi ad essa correlati.

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