Si può combattere il degrado senza vederlo?

Ieri il Sindaco Marino, insieme alla Presidente del Municipio I Alfonsi e all’assessore Pucci, hanno riaperto la Panoramica, chiusa nel gennaio 2014 a seguito di smottamenti causati dalle forti piogge. Lo si è voluto fare in pompa magna, re-inaugurando la strada, benché di intervento di manutenzione si sia trattato, straordinaria (costato oltre 4 milioni) ma pur sempre manutenzione. Scelta opinabile, nel panorama disastroso delle strade romane dove non si vede ancora il cambio di passo promesso dal nuovo assessore ai Lavori Pubblici, ma legittima.

Un particolare che ha attirato la nostra attenzione è il cartello con il conto alla rovescia che fu installato sulla strada all’inizio dei lavori e che doveva dimostrare che essi sarebbero terminati entro il termine previsto. Ovviamente il termine è stato rispettato ed i rappresentanti delle istituzioni, Sindaco in testa, si sono fatti fotografare proprio sotto il cartello.

 

scritteCartello

Cosa c’è che non va con quel cartello?

CI SONO LE SCRITTE!!! Ma i signori e la signora che sorridenti si fanno la foto non le vedono. Per loro è tutto normale. Per carità, si tratta di poche tag che qualche minus habens ha pensato di lasciare per marcare il territorio, con uno spirito animalesco che annulla millenni di evoluzione. Ma sono proprio quelle tag, giudicate dai più scarabocchi innocenti, che in gran numero devastano palazzi e monumenti cittadini dando l’impressione di una colossale latrina.

La cosa sicuramente più grave è che neanche i massimi rappresentanti delle istituzioni le vedono, altrimenti avrebbero mandato qualche scagnozzo a cancellarle subito prima della foto (mantenere pulito il cartello per tutta la durata dei lavori è chiedere davvero troppo al momento). E se loro non le vedono il problema non esiste e quindi non verrà mai risolto, a meno di non cambiare queste persone o di riuscire a cambiare il modo in cui costoro percepiscono la realtà.

Peraltro il Sindaco ci era già cascato una volta, allorché inaugurò i mezzi personalizzati dell’AMA, le spazzatrice che dovevano riportare il nome dell’operatore sulle fiancate. Guardate con che razza di mezzi il Sindaco si fece fotografare sorridente.

 

scritteSpazzatrici

A nostro avviso la cosa avrebbe giustificato l’immediato allontanamento dell’Amministratore Delegato di AMA, ma forse siamo noi che esageriamo. Quel che è certo è che se il Sindaco accetta di posare in foto con mezzi del genere, neanche si accorge di qual è il problema.

 

Noi continuiamo a martellare su questa storia delle scritte, perché siamo convinti che è una componente decisiva del degrado che attanaglia Roma. La speranza è che prima o poi l’amministrazione capisca l’importanza della cosa e cominci ad affrontarla in ogni occasione, non solo quando c’è da sostenere pubblicamente sodalizi come Retake, peraltro benemeriti.

A Sindaco e Presidente Alfonsi glielo scriveremo che la prossima volta, se ci avvertono per tempo, ci pensiamo noi a ripulirgli la scena delle foto, che abbiamo tra le nostre file chi ci si appassiona a rimuovere il degrado. La condizione però è che costoro se accorgano del degrado, e su quello noi non possiamo fare più di tanto, fino a che non arrivano le elezioni, ovviamente.

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