Se si affidasse la fermata metro “Spagna” ad un marchio della moda?

Recentemente la fermata metro “Spagna” è stata protagonista dell’ennesimo incidente occorso alle infrastrutture della metropolitana, con un controsoffitto fatto cadere dal vano portabatterie staccatosi da un convoglio. Questo incidente, sommatosi ai tanti altri che sempre più frequentemente accadono in metropolitana, ha confermato la necessità di interventi urgenti su tutta l’infrastruttura, cosa su cui apparentemente il Comune sta lavorando con il Governo centrale. A parte comunque questi incidenti gravi, va detto che la fermata metro “Spagna” ha un aspetto generalmente degradato, peraltro comune a tutte le altre stazioni della metro. Le foto che seguono mostrano alcuni dettagli (ma molti altri potrebbero essere riportati).

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Luci spente e molte plafoniere mancanti

 

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Muri e pavimenti lerci

 

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Scritte e adesivi un po’ ovunque

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SOS “opzionale”

La particolarità della fermata metro Spagna è che all’uscita vi sono strade come via Condotti, via del Babuino e tante altre, dove sono situati i punti vendita delle maggiori marche mondiali della moda: Gucci, Prada, Ferragamo, Bulgari, per citare alcuni dei maggiori marchi italiani, così come Dior, Luis Vuitton, Chanel, per parlare di quelli stranieri. Come non cogliere l’enorme stacco tra il degrado della stazione metro ed il prestigio dei negozi situati giusto all’esterno della stessa? Considerando che tutti questi marchi spendono somme enormi per promuoversi nel mondo ed il fatto che la fermata metro “Spagna” è una vetrina naturale formidabile, frequentata da numeri enormi di persone sia italiane che straniere, perché non mettere insieme le due cose e creare una situazione virtuosa a beneficio di uno di questi marchi e della stessa fermata metro?

L’idea è di affidare totalmente la fermata ad uno di questi marchi, per ristrutturarla come fosse un suo spazio dedicato e per mantenerla in ordine, pulizia e sicurezza per un certo periodo di tempo. La cosa infatti si potrebbe fare a tempo, facendo alternare i vari marchi così da spingerli a fare uno meglio dell’altro, considerando ovviamente un tempo che permetta un ritorno economico dell’investimento necessario per i lavori ed il mantenimento.

Vogliamo scommettere che in questo modo avremmo una fermata della metro sempre lucida e scintillante, sgombra da venditori abusivi e borseggiatrici, ed in perfetto ordine dal punto di vista della sicurezza? Gli unici problemi potrebbero esserci nel coordinarsi con l’ATAC, ma visto lo stato comatoso in cui versa quell’azienda, probabilmente saranno ben felici di mollare completamente a qualcun altro una fermata così complicata.

Va detto che in passato c’è già stato un esperimento di fermata sponsorizzata; si è trattato della fermata “Termini” e lo sponsor al tempo fu Vodafone Italia. Il tentativo non funzionò a causa del degrado esterno alla stazione: la compagnia telefonica non volle associare il proprio nome a quella selva di bancarelle e immondizia come fu documentato ampiamente dal blog bastacartelloni (qui e qui). In questo caso la proposta è di coinvolgere lo sponsor in maniera molto più consistente, dandogli però una visibilità enorme. E soprattutto metterlo in condizioni di lavorare serenamente per far transitare nel giusto decoro chi si reca nelle vie dello shopping.

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4 risposte

  1. per “Spagna ” potrebbe funzionare . Ma tutte le altre ? Non dimentichiamoci che Marino è stato spazzato via con il consenso popolare anche per questa tendenza ad occuparsi solo del “salotto della città ” .

  2. Infatti per la fermata Spagna vi dovrebbero essere degli sponsor “naturali” forse disposti ad investirci.
    Ma se si dovesse trovare il modo di far funzionare un tale tipo di sponsorizzazione la si potrebbe esterndere a tante altre fermate, centrali e non. Le affluenze della metro romana sono infatti notevoli un po’ ovunque.

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Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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