Roma raccontata dal cinema. Grandi classici e nuovi film da vedere durante la quarantena

Adesso che anche le industrie, i cantieri e molti uffici sono chiusi per il contenimento della pandemia, il numero delle persone che deve riprogrammare la propria vita in quarantena cresce ulteriormente.

Blogger, influencer, attori  e giornali si sono lanciati nel proporre nuove attività da svolgere a casa, da soli o in compagnia dei propri cari, nella speranza di alleggerire questa nuova condizione.

Diarioromano vuole associarsi a questo tipo di supporto e, nella sua qualità di quotidiano concentrato sulla capitale, propone una rubrica settimanale di cinema nella quale vi suggeriremo alcuni tra i migliori film che hanno saputo descrivere e fotografare Roma nelle sue variegate forme.

L’intento è consigliare alcuni titoli che ci aiutino a scoprire e riscoprire la nostra città, pur restano seduti sul divano.

Risultato immagini per luigi magni Manfredi

Seguiremo un criterio cronologico, ma non solo. Per questo motivo abbiamo deciso di iniziare con la magnifica trilogia della Roma papalina e risorgimentale di Luigi Magni: Nell’anno del Signore (1969), In nome del papa re (1977), In nome del popolo sovrano (1990).
Con questi tre film, Magni volle indagare i sentimenti contrastanti che vissero i cittadini romani in un periodo di grandi sconvolgimenti politici che cambiarono per sempre il corso della storia della città e dell’Italia intera.

Risultato immagini per luigi magni

Il tema centrale è il rapporto tra popolo, aristocrazia romana e potere pontificio.
Tre elementi che si rimescolano tra di loro attraverso l’aspetto farsesco (puramente teatrale) e quello drammatico. Il tutto accompagnato dalla ricerca e riscoperta del dialetto romano.

Questo filone segnerà per sempre il marchio di fabbrica di Luigi Magni. Con “Nell’anno del Signore” inizierà anche una collaborazione fruttifera con Nino Manfredi, rimanendo colpito dall’ecletticità dell’attore nell’interpretare le maschere romane che lui stesso disegnava. I due divennero grandi amici al punto che dopo la morte di Nino Manfredi, nel 2004, Luigi Magni decise di non dirigere più nessun film.

Questa trilogia, slegata da una sequenza narrativa, costituisce una perla nella storia del cinema italiano e nella storia della rappresentazione della città di Roma. Le ambientazioni e i costumi sono frutto di un’attenta ricerca, nel valorizzare quelli che una volta erano i quartieri popolari e che oggi non sono altro che mete turistiche. Le frasi tagliate a volte con un dialetto aggressivo e spinoso, alternate a battute, forniscono ancora oggi un affresco lucidissimo del popolo romano. Non mancano però riflessioni profonde, sulla politica, ma anche sulla spiritualità e sul rapporto con la Chiesa.


Resta memorabile un passaggio tra Nino Manfredi (Nel nome del papa re), nel ruolo del monsignor Colombo, e il suo perpetuo Serafino, nel descrivere il decadimento dello Stato della Chiesa e la centralità di Roma:
S: “Ma che sarà tutta sta smania di prendersi Roma? Che se ne faranno poi?”.
C: “Gli italiani?”.
S: “Sì, gli italiani”.
C: “Te ne accorgerai”.

Al momento segnaliamo che l’intera trilogia è disponibile gratuitamente sulla piattaforma online di YouTube.

 

Nell’anno del Signore:
nel 1825 Roma è sotto la stretta del pontificato di Leone XII il quale ha instaurato una politica reazionaria e intransigente, reprimendo qualsiasi forma di libertà individuale, affidando le maglie della polizia al cinico cardinale Agostino Rivarola.

Roma è deserta, grazie anche al coprifuoco che il colonello Nardoni cerca di far rispettare. Eppure, la città viene svegliata ogni sera allo scoccare del coprifuoco dalle lettere della statua parlante di Pasquino. I carbonari si radunano in segreto e la rivoluzione popolare è alle porte…

In nome del papa re:
nel complicato ottobre del 1867 la città di Roma viene sconvolta da un attentato dinamitardo compiuto ai danni della caserma Serristori dove persero la vita venticinque zuavi pontifici. Gli inquirenti riuscirono subito a rintracciare e arrestare i responsabili, sono tre giovani rivoluzionari: Cesare Costa, Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti.


Cesare Costa è figlio dell’aristocrazia romana, della nobil donna contessa Flaminia. Quest’ultima nel tentativo di salvare suo figlio si rivolge al giudice della Sacra Consulta, monsignor Colombo, affinché liberi Costa evitandogli la pena di morte. Colombo sta attraversando una grave crisi interiore ed è reticente a qualsiasi tipo di coinvolgimento in questa faccenda, solo la confessione di un segreto da parte di contessa Flaminia riuscirà a fargli cambiare idea…

In nome del popolo sovrano:
il film inizia con l’assassinio del primo ministro Pellegrino Rossi. Il pontefice di allora papa Pio IX sentendosi in pericolo decide di esiliarsi a Gaeta. Roma privata del suo corpo governativo apre le porte alla proclamazione della Repubblica Romana. Il papa chiede aiuto alla Francia e al suo alleato Luigi Napoleone Bonaparte che decide di scendere in Italia e porre sotto assedio la città. È in questo periodo di grande fermento politico che si svolgono le vicende private di vari personaggi: Cristina, moglie del marchesino Eufemio Arquati e fervente sostenitrice della Repubblica è innamorata del garibaldino Giovanni Livraghi.

Tra il popolo emerge Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio. La situazione politica precipita e visti i ritardi di Garibaldi e di Luciano Manara, la città cade sotto i colpi dei francesi. Angelo Brunetti e Giovanni Livraghi sono costretti a fuggire a nord per unirsi ai garibaldini che puntano ora sull’insorta Venezia. A Roma l’aristocrazia brinda ai francesi ma Cristina innamorata di Livraghi cercherà di fuggire inconsapevole che Livraghi e Brunetti sono caduti nelle mani austriache…

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Una risposta

  1. Stupenda iniziativa e ottimo esordio! Spero non tarderanno altri suggerimenti (magari con qualche consiglio sulle migliori apparizioni di Sordi e Proietti…)

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