Quei rompiscatole degli abitanti del centro

Si lamentano della movida, dei parcheggi che continuano a sparire e per molti sono solo dei privilegiati con la puzza sotto il naso. Ma senza di loro il centro storico muore e la cosa non conviene a nessuno

Vivono in un centro storico unico al mondo e hanno il coraggio di lamentarsi che la vita gli è resa impossibile.

Si dolgono per i fastidi della movida, per la musica suonata dai locali, per le urla degli avventori fino a tarda notte, pretendendo una tranquillità impossibile in aree così affollate.

 

Non sanno più come gestire i loro veicoli, dopo che buona parte della sosta regolare è stata requisita dalle OSP-COVID; devono combattere a giorni alterni con le riprese cinematografiche che sequestrano intere strade con la Polizia Locale a fare da scherano.

Assistono a continue requisizioni di aree di sosta da parte del potente di turno senza che qualcuna delle istituzioni consideri gli impatti di queste cose.

Recentemente nell’area del Tridente sono stati riservati una decina di posti regolari, è stata eliminata tutta la sosta regolare in piazza Augusto Imperatore e sospesa per lavori quella in viale Trinità dei Monti.

 

 

Da un giorno all’altro chi abita in zona ha dovuto fare i conti con una drastica riduzione della sosta regolare senza che qualcuno avesse almeno preso in considerazione l’idea di limitare l’afflusso di veicoli dall’esterno.

Qualcuno prova a reagire …

 

 

 

… ma sempre più abitanti del centro subiscono in silenzio il processo di espulsione, contribuendo così alla desertificazione di tante aree.

 

Chi scrive sa bene che la reazione dei più a queste considerazioni è del tipo: “Se non ti sta bene il casino vattene a vivere in campagna”, oppure “vivi in centro e vuoi pure la macchina per di più parcheggiata sotto casa”?

 

Se però si fa un piccolo sforzo di comprensione si capisce che un centro storico svuotato di abitanti, perché invivibile, non conviene a nessuno, perché morto, privo di attrattiva e destinato al degrado.

La mobilità privata in centro va completamente rivista, riducendo drasticamente i transiti attraverso la creazione delle isole ambientali (come previsto dal PGTU), eliminando tutta la sosta selvaggia e riservando la sosta regolare a chi abita nelle “isole”. Questo non garantirà a nessuno il “parcheggio sotto casa”, ma almeno eviterà l’assurda competizione tra chi accede in centro col mezzo privato e chi vi abita e quindi non ha alternative a trovare un posto regolare al proprio veicolo.

 

È fuor di dubbio che nell’area centrale della città ci sarà sempre meno necessità di detenere un mezzo privato, ma ciò richiede un TPL minimamente decente, un sevizio taxi adeguato e alternative in sharing che coprano esigenze diverse (laddove l’offerta attuale è alquanto limitata).

In attesa che maturino tali condizioni, non tenere nella giusta considerazione le legittime esigenze di chi abita in centro storico vuol dire semplicemente contribuire all’espulsione della residenzialità dal centro storico.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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