Più che un’ordinanza, un vero e proprio rebus

Da oggi entra in vigore l’ordinanza anti alcool emanata dal Sindaco Raggi.

Per avere un’idea dei contenuti del provvedimento si può dare un’occhiata alla pagina web del Comune di Roma, ma per conoscere in dettaglio dove il provvedimento istituisce i divieti è indispensabile leggere l’intero testo dell’ordinanza. Quest’anno infatti si è pensato di vietare l’alcool un po’ in tutta la città di Roma, individuando vie e piazze in 14 municipi su 15.

Se ad esempio pensate di farvi una birretta dalle parti del centro una di queste sere, farete bene a stamparvi le seguenti liste di strade e piazze dove sarà vigente il divieto:

 

MunI1

MunI2

 

Oppure se pensate di andare in Municipio V a bere qualcosa, farete bene a studiarvi l’elenco che segue:

 

MunV

 

E così via per tutti i municipi escluso il XIV.

Come si comprenderà una roba del genere è semplicemente inapplicabile, sia per i consumatori che per gli stessi vigili, che ragionevolmente si limiteranno a buttare un occhio nei luoghi tradizionalmente più caldi della movida.

Anche la pretesa dell’amministrazione di riuscire ad informare i turisti di un provvedimento tanto arzigogolato è semplicemente ridicola. Si è pensato infatti di predisporre un avviso multilingue che tutti i locali devono esporre internamente ed all’esterno. Eccolo:

 

avviso

 

A parte la pretesa che gli stranieri comprendano la differenza tra vendita di bevande alcoliche e somministrazione delle stesse, come dovrebbe fare un poveretto che vorrebbe farsi una birretta all’aperto a capire se i divieti spiegati così in dettaglio si applicano o meno al luogo fisico in cui egli si trova?

In altri termini, si può sapere che senso ha affiggere l’avviso di cui sopra senza allegare l’elenco dei luoghi in cui quei divieti si applicano?

 

Questa ordinanza, semplicemente inapplicabile, fa il paio con l’apposizione dei limiti di velocità a 30 km/h in strade come via Cristoforo Colombo o via Aurelia: l’amministrazione fa il suo compitino, potendo così rivendicare di non essere rimasta con le mani in mano, ma nella realtà le norme emanate non vengono, e non possono essere, rispettate da nessuno.

 

Ad un Sindaco che fosse in grado di ascoltare i cittadini chiederemmo perché invece di emettere provvedimenti inapplicabili, oltre che perfettamente in linea con tutte le precedenti amministrazioni (alla faccia del “cambiamo tutto”), non si è scelta la strada del nuovo regolamento di polizia urbana? Durante l’amministrazione Marino l’ottima dott.sa Matarazzo, del Gabinetto del Sindaco, aveva lavorato ad un testo che avrebbe dovuto risolvere diversi problemi, dai risciò ai centurioni, per finire alla limitazione nel consumo di alcool. Che fine ha fatto quel nuovo regolamento di polizia urbana? Affossato anch’esso solo perché predisposto da un’altra amministrazione? Si è davvero ad un tale livello di stupidità e miopia?

 

Mostriamo infine come si limita il consumo di alcool in maniera chiara ed efficace, così come lo fanno dall’altra parte del mondo, dove alla civiltà sono arrivati con qualche millennio di ritardo rispetto a Roma:

 

Sidney

 

Peccato che a Sidney vadano avanti nel percorso evolutivo, mentre a Roma continuiamo a regredire, con il M5S che anziché invertire la marcia sembra avergli dato una brusca accelerata.

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Molti pini sulla Cristoforo Colombo sono stati segnati con una striscia arancio. Essendo stati oggetto di controlli di stabilità recentemente, sarà mica il loro de profundis?
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