Parcheggio gratuito in centro, solo a Roma

La scorsa settimana è stato presentato “Ecosistema Urbano 2018“, il rapporto di Legambiente che misura le performance ambientali delle città capoluogo italiane prendendo in considerazione elementi come il clima, la mobilità, l’inquinamento atmosferico e acustico, la gestione dei rifiuti, quella idrica, le tematiche sociali, il verde pubblico.

 

Neanche a dirlo Roma ne è uscita con le ossa rotte, posizionatasi in un inglorioso 87mo posto su 104 posizioni; Milano, ad esempio, si è classificata in una invidiabile 23ma posizione, e pensare che nel ’94 era penultima in classifica, seguita solo da Napoli. Anche Roma un tempo non sfigurava in questa classifica, finendo entro le migliori 30 città, poi dal 2010 è iniziato un declino che non si è più arrestato.

 

Di questo sempre interessante rapporto abbiamo pensato di evidenziare l’elemento della sosta tariffata. Certamente non quello di maggior rilevanza ma tra quelli in cui Roma si distingue enormemente rispetto alle altre grandi capitali europee.

La tabella che segue è presa dal rapporto di Legambiente  e mostra il costo in euro di due ore di sosta su strada nelle aree centrali di alcune grandi città europee.

 

 

È chiaro come a Londra, Amsterdam, Copenhagen o Parigi facciano passare la voglia di sostare l’auto su strada, vero? Inoltre, in alcune delle città nella tabella, la durata della sosta è anche limitata; così ad esempio a Vienna e Madrid, dove il costo è alto ma non proibitivo, non si può sostare più di due ore.

A Roma invece si sosta a tempo indeterminato e a tariffe ultrapopolari. Senza contare poi la possibilità di sostare 8 ore pagando solo 4 euro o addirittura farsi l’abbonamento e sostare a piacimento per soli 70 euro mensili. Una vera pacchia!

Ma c’è di più. Non solo a Roma la sosta tariffata è stra-conveniente, ma esistono molte aree centrali dove è disponibile la sosta totalmente gratuita. Una su tutte via dei Cerchi, la strada che costeggia il Circo Massimo alle pendici del Palatino, dove sono disponibili centinaia di posti auto regolari completamente gratuiti.

 

 

In quale altra grande città europea chiunque può arrivare in pieno centro storico e lasciare la propria autovettura vita natural durante senza pagare un centesimo?

 

Ora, delle due l’una: o in tutte le altre città non hanno capito niente e si accaniscono gratuitamente contro chi ha solo la pretesa di trovare un posto regolare per la sua autovettura, oppure Roma è rimasta indietro, molto indietro, rispetto alle pratiche migliori di gestione della mobilità, incentivando quella privata che altrove da anni viene pesantemente scoraggiata a vantaggio della mobilità pubblica.

 

Va detto che almeno su questo tema pare si stiano facendo dei passi avanti, con l’amministrazione che ha in piano di modificare le tariffe della sosta sulle strisce blu a partire dalla metà del 2019.

Non sappiamo se i piani prevedano anche la sparizione delle tante “strisce bianche” presenti in centro storico, ossia le aree a sosta gratuita. Spereremmo di sì, giacché con gli aumenti tariffari previsti dal piano si creerebbe una sproporzione ancora più evidente tra chi dovrà pagare la sosta e chi invece riuscirà a godere dell’esenzione totale.

 

Chiariamo che non abbiamo alcuna particolare predilezione a veder gli automobilisti tartassati, anche perché siamo noi stessi automnobilisti ed i balzelli li subiamo anche noi. Se però si vuole andare verso una mobilità più sostenibile, che privilegi il trasporto pubblico e riduca quanto più possibile la mobilità privata, è indispensabile conformarsi alle pratiche già in vigore da anni nelle città più avanzate.

E sì, lo sappiamo che generalmente nelle altre città la qualità ed efficacia del trasporto pubblico è enormemente superiore a quella romana, ma che lo si riconosca o meno, un modo immediato per migliorare il trasporto pubblico è renderlo più veloce diminuendo i mezzi privati.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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