Piazza di Spagna è uno dei luoghi più frequentati dai turisti, attratti dalla Barcaccia, dalla scalinata e dalle strade attigue piene di negozi delle grandi firme.

Sulla piazza da tempo immemore ci sono dei bagni pubblici interrati, a cui si accede da una scala o tramite un ascensore per i disabili.

In passato, nonostante ripetute ristrutturazioni, questi bagni sono stati per la gran parte del tempo chiusi. Poi nell’ottobre 2015, in previsione del Giubileo, il Comune decide di intervenirvi di nuovo nell’ambito di un progetto più ampio che riguarda anche altri bagni pubblici distribuiti nella città. Viene quindi stipulata una convenzione con una società privata che si accolla il costo degli interventi ricevendo in cambio la gestione delle strutture, che divengono a pagamento, per 15 anni.

Il comunicato con cui il Comune annunciò questa iniziativa terminava dicendo: “Gli interventi saranno terminati entro l’8 dicembre 2015.”.

Ma a giudicare dallo stato delle cose in piazza di Spagna c’è da pensare che ci sia stato un errore di battitura e che si intendesse il dicembre 2016. Così è infatti come si presenta il cantiere.

 

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Cantiere abbastanza ordinato ma dove nessuno lavora da mesi.

Leggendo l’autorizzazione dei lavori, affissa all’esterno del cantiere, essi sarebbero dovuti finire a febbraio 2016.

 

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A questo punto è fortemente probabile che i bagni non saranno pronti prima della fine del Giubileo, la qual cosa farebbe ridere se non fosse l’ennesima dimostrazione dell’incapacità cronica dell’amministrazione di portare avanti anche progetti molto semplici.

 

Approfittiamo di questa storia assurda dei bagni pubblici per rilevare che ci sono problemi più generali in piazza di Spagna, giacché in un posto così in vista non si riescono a tenere in ordine neanche le due piccole aiuole, senza contare che una delle storiche palme è prima stata fatta morire e poi rimossa senza ancora sostituirla.

 

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Sindaco o non sindaco, @ignaziomarino continua ad ascoltare la città. Da sindaco si distinse per coraggio, apertura e chiarezza d’intenti. Da europarlamentare ha avviato una campagna d’ascolto, con incontri dal vivo ed un questionario online.
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