I bus aggiuntivi Covid non sono più attivi dal 30 luglio ma Roma Servizi per la Mobilità proseguiva a darli in servizio anche in agosto. Le informazioni sul TPL romano restano confuse e incostanti

Uno dei grossi problemi ad inizio pandemia era come garantire il distanziamento sui mezzi pubblici, in particolare a Roma dove già il servizio ATAC era carente. A Maggio 2020 partì quindi un servizio di supporto con linee speciali “S” appaltato da ASTRAL a privati con pullman Gran Turismo, arrivando fino all’impiego di 143 mezzi, ma con continue rimodulazioni e modifiche delle linee, diminuzioni e sospensioni del servizio a causa dello scarso utilizzo. Un incredibile fallimento costato fiumi di milioni di euro ai contribuenti, come evidenziato da diversi articoli di stampa fin dall’inizio.

 

“Tra i motivi dello scarso utilizzo delle linee “S” c’è la configurazione dei percorsi disegnati da Roma Servizi per la Mobilità, la scarsa comunicazione fatta, e la scarsa riconoscibilità dei mezzi”.

 

Il servizio nel 2022 è comunque proseguito. Dal 21 febbraio i pullman sono passati da 143 su 15 linee, a soli 28 su 2 linee, per poi rimanere solo 12 pullman dal 4 luglio, per via della riduzione estiva. Il servizio è infine terminato il 30 luglio.

 

Ma per l’intero mese di agosto, l’account Twitter ufficiale di Roma Servizi per la Mobilità ha continuato a riportare ogni giorno queste 12 vetture come se fossero attive ed in servizio. Un clamoroso errore che dimostra il livello di attenzione alla comunicazione ai cittadini, ma anche il livello di conoscenza della mobilità pubblica, e di affidabilità dei dati pubblicati.

 

Nessuna menzione invece da parte di Roma Mobilità ai disservizi che gli utenti subiscono alle fermate per quanto riguarda la posizione GPS degli autobus ATAC e RomaTPL che salta in continuazione, lasciandoli senza sapere se e quando passeranno gli autobus. Nessun avviso quando salta il monitoraggio, salvo rarissime eccezioni. Nessuna comunicazione in merito alle percentuali di mezzi non monitorati perché con GPS guasto (che in teoria Roma Mobilità dovrebbe conoscere). Informazioni preziose per gli utenti, ma ignorate.

 

Per non parlare dell’atteggiamento intimidatorio verso i cittadini che utilizzano gli “open data” di Roma Mobilità stessa, per cercare di arrangiarsi come possono nel capire la reale situazione del trasporto pubblico e dell’affollamento dei mezzi:

“Atac e Roma Servizi per la Mobilità si riservano di intraprendere qualsiasi azione a tutela delle aziende e del personale in caso di utilizzo improprio dei dati”

Un atteggiamento in controtendenza col resto del mondo delle smartcity, dove l’iniziativa e i suggerimenti dei cittadini sono invece incoraggiati dall’Amministrazione.

 

Questa delle linee S attive “spiritualmente” nei post di Roma Mobilità è solo l’ultima di una lunga serie di defaillance. L’auspicio è che prima o poi si decida a cambiare qualcosa.

 

 

 

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