L’attraversamento di piazza Vittorio è pronto a fare nuove vittime

Dopo oltre un anno, nonostante un timido intervento sulla segnaletica orizzontale, le strisce pedonali vicino via Manin sono nelle stesse condizioni che portarono all'investimento mortale di un pedone

Agli inizi di novembre 2020 un professore di liceo quarantenne, Marco Visentin, venne travolto in maniera mortale mentre attraversava le strisce pedonali in piazza Vittorio.

La cosa ebbe un certo clamore perché la pericolosità dell’attraversamento pedonale dove si verificò l’investimento era ben evidente. La pagina facebook di “Roma fa Schifo” qualche giorno dopo documentò in maniera chiarissima i problemi di quelle strisce pedonali, ossia la presenza di veicoli in sosta che impediscono ai pedoni e agli autisti di avere la necessaria visuale.

Questo un significato fotogramma di quel video:

 

 

Al tempo seguimmo le discussioni su come intervenire per rendere meno pericoloso l’attraversamento, con però il solo allora presidente della commissione mobilità del Comune, Enrico Stefàno, che si mostrava appassionato della cosa. Nessun intervento invece né dall’assessore alla mobilità dell’epoca, Pietro Calabrese, né dal Municipio guidato da Sabrina Alfonsi.

 

Molti mesi più tardi i due posti auto che precedono le strisce pedonali sono stati formalmente eliminati, cancellando la striscia blu e disegnando delle strisce trasversali gialle, ma si può mai pretendere a Roma che uno spazio disponibile su strada non venga occupato dai veicoli?

E infatti ecco come oggi si presenta la strada:

 

 

 

In sostanza, dopo oltre un anno dalla tragedia del professore Visentin, lo stesso attraversamento pedonale è pronto di nuovo a fungere da trappola per pedoni.

A fine novembre 2020 così scrivevamo ai responsabili della mobilità e dei lavori pubblici di Comune e Municipio:

… cosa diavolo ci vuole per installare un paio di new jersey sul posto auto che precede le strisce in modo da liberare immediatamente la visuale sia per i veicoli che i pedoni???

 

Proveremo a porre la stessa domanda ai nuovi responsabili, ma abbiamo già diversi segnali che, oggi come allora, il tema della sicurezza stradale non appassioni proprio nessuno a Roma, a parte una sparuta minoranza di cittadini.

 

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2 risposte

  1. D’accordo con tutto, sicuramente un paio di jersei o cosa alternativa si potrebbe fare in dieci minuti.
    Su una cosa non concordo quella non è una trappola per pedoni (o meglio non è SOLO una trappola per pedoni) ma anche una trappola per chi percorre la strada e si trova un pedone improvvisamente in mezzo alla stessa.
    Poi ovvio che se c’é un impatto il pedone (ma anche lo scooterista) ha la peggio rispetto ad un veicolo a questtro ruote ma anche per chi guida quella è una trappola.

    1. Così scrivemmo la prima volta riguardo questo attraversamento: “… i pedoni devono “affacciarsi” tra le auto in sosta per vedere se arriva qualche veicolo e chi sopraggiunge vede il pedone solo all’ultimo.”
      Concordiamo quindi che il problema c’è sia per i pedoni che per auto/motociclisti, ma, come, ricordato, chi rischia di più è sempre la componente debole del traffico.

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