L’assedio dei venditori: il racconto di una passeggiata nel centro di Roma

Ambulanti Roma
S. M. Maggiore: una turista e 5 venditori di cianfrusaglie

 

La crisi morde ed allora punto ad un week end con attività cheap: una passeggiata per il centro ha sempre un suo perché. Per quanto si possa essere consapevoli di quello a cui si va incontro, la realtà a Roma supera spesso le aspettative. Quelle peggiori purtroppo. Siamo diventati una città in cui risulta impossibile fare più di 5 metri senza essere disturbati da qualcuno. Venditori abusivi di asticelle, di ombrelli, di trombette, gente che ti piazza in faccia la propria merce, guide abusive, acchiappaclienti, saltafila, questuanti di ogni genere e categoria. Una massa di molestatori che ci sta togliendo persino il piacere di fare due passi. Una scena da terzo mondo, ma non quello vero, quello che si potrebbe incontrare oggi in un paese in via di sviluppo. Questo è un terzo mondo irreale, è quello dei racconti dei viaggiatori europei di fine 800, quello caricaturale dei film di Indiana Jones o le avventure di tin tin. Dato che i fachiri già ci sono, mancano solo le galline che corrono per strada.

Ambulanti Trastevere
Piazza Sonnino, Trastevere

Tolte poi alcune operazioni periodiche, l’ordinario rapporto con le forze dell’ordine è di questo tipo: il vigile passeggia, senza troppa fretta, l’abusivo fa cenno di sollevare la merce, ma non troppo, e lì finisce. Quando passano poi altre forze dell’ordine non c’è neppure questa sorta di cerimoniale, come se fossero specie appartenenti a due ecosistemi diversi che non interagiscono tra loro.
Questo poi è quello che capita a me, chiaramente un “locale”. Il classico turista straniero con infradito, macchina fotografica e piantina in mano deve moltiplicare per 4 le molestie. Ma se oramai è chiaro che il turismo è il nostro petrolio, se è conclamato che il nostro patrimonio artistico è quello che nessuno riuscirà mai a copiarci, perché mandare tutto così alla malora?

Ambulanti Ponte Sisto
Ponte Sisto

Il turista di oggi scrive sui social, confronta, commenta, una esperienza negativa può influenzare centinaia di persone. Questa è una città in cui potenzialmente potremmo essere tutti ricchi, eppure siamo ridotti così: il lavoro che manca e una costante litania da parte della nostra amministrazione che non ci sono i soldi per le scuole, per la manutenzione, per il verde ecc.
La crisi morde ed è evidente che continuerà a farlo finché rinunceremo colpevolmente a mettere a frutto quelli che sono i nostri generatori di ricchezza. Generatori che la malavita che gestisce questi racket, al contrario, ha capito bene come sfruttare.

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2 risposte

  1. considerazioni assolutamente condivisibili. a Roma bisognerebbe introdurre una nuova fattispecie di illecito, che potremmo chiamare “disturbo molesto” e corrisponderebbe alle situazioni in cui qualcuno ti offre un servizio o prodotto non richiesto. mi offri una rosa per strada? disturbo molesto. l’asticella per le foto? disturbo molesto. vuoi convincermi a mangiare nel tuo locale? disturbo molesto! noi “locali” in tutta questa babilonia ce la sappiamo cavare, ma un turista è in una posizione assolutamente più debole e soffre molto di più tutti questi disturbi.
    certo, introduciamo pure questa nuova fattispecie, ma poi chi la farà rispettare? i vigili? 🙁

  2. Mi ricorda tanto Istanbul 20 anni fa. Quando ci andai la prima volta mi sentivo a disagio per i bambini che mi volevano lustrare le scarpe (di gomma) o per i vari questuanti. E la bellezza della città veniva quasi in secondo piano. Ci sono tornato e a Istambul oggi i molestatori sono pochissimi. E la città è ancora più bella. A Roma non so se sarà mai possibile

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