La nuova via Sistina, ovvero come buttare al vento mezzo milione di euro

Terminati i lavori a via Sistina, la strada è stata riaperta ed appare esattamente com'era prima: grandissimo spazio per i veicoli e due stretti sentieri per i pedoni

 

 

Ed eccola qui: via Sistina appena terminata e riaperta al traffico veicolare.

Per la modica cifra di circa 500.000 euro, dicasi mezzo milione di euro, il Municipio I ha rifatto la strada esattamente com’era prima: con un’ampiezza complessiva di circa nove metri, meno di due sono destinati ad entrambi i marciapiedi (meno di due metri in totale) ed i rimanenti sette metri circa lasciati come carreggiata.

Come si può apprezzare dalla foto, una tale ampiezza di carreggiata consente una fila di auto in sosta, più una sosta in doppia fila ed una corsia di transito per i veicoli.

 

Sulla base di quale criterio il Municipio abbia deciso di non modificare la distribuzione degli spazi sulla strada non è dato saperlo ed è sinceramente difficile da comprendere.

Nella stessa zona c’era già stato il pessimo esempio di via Ripetta, dove l’amministrazione di centrodestra nel 2012 aveva buttato 900.000 euro per rifare la strada tale e quale (stesso criterio di via Sistina), e poi il vistuoso progetto di via del Babuino nel 2014, dove l’allargamento dei marciapiedi ha totalmente cambiato il volto della strada.

 

Con tali precedenti il Municipio di Sabrina Alfonsi ha deciso di replicare il pessimo intervento in via Ripetta del 2012, anziché cogliere l’occasione per ridistribuire lo spazio sulla strada, eliminando la parte  normalmente utilizzata per la sosta in doppia fila e destinandola all’allargamento di entrambi i marciapiedi.

Non occorreva un’archistar per arrivare a tanto, bastava applicare un minimo di buon senso e smetterla di utilizzare criteri degli anni ’60/’70 per amministrare il centro storico della capitale d’Italia nel 2020.

L’unica nota positiva è che almeno gli amministratori del Municipio I hanno avuto la decenza di evitare la gran cassa per un tale pessimo lavoro. Almeno per il momento.

 

Comunque sia la frittata è ormai fatta e considerato tra quanto ci si potrà aspettare un nuovo intervento in via Sistina, si può dire che dai cinquantenni in su ci possiamo mettere l’anima in pace che per noi la strada così rimarrà per sempre.

 

Questa storia dimostra una volta di più l’imbarazzante livello di capacità amministrativa e di visione di città di quelli che dovrebbero sostituire la pur fallimentare amministrazione Raggi. Questo sarebbe il livello medio del personale politico del PD romano a cui i cittadini dovrebbero affidare la città dopo aver preso atto del fallimento dell’esperimento M5S.

 

Da notare che finora nessuna forza politica si è lamentata del progetto di rifacimento di via Sistina.

Non il M5S, che nella gran parte dei suoi elementi neanche riesce a cogliere come lì si siano solo buttati tanti soldi.

Non il PD, che ovviamente non può sconfessare Sabrina Alfonsi, uno dei suoi quadri di punta a Roma (!?!).

Non il centrodestra, che probabilmente avrebbe fatto esattamente lo stesso intervento.

Neanche da altre formazioni che si starebbero affacciando nel panorama romano, tipo Azione di Carlo Calenda, si è sentito nulla su come si continuino a buttare i soldi dei contribuenti. E dire che la responsabile romana di Azione è anche consigliera in Municipio I.

 

Insomma, sembra che anche in questo caso siamo noi i soli a lamentarci di qualcosa, ma con noi tanti cittadini che sono stufi di vedere i propri soldi sprecati per incapacità e miopia di amministratori improvvisati.

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3 risposte

  1. Intervento di manutenzione imbarazzante.
    Rifatto tutto identico a prima, nessuna variazione. Neanche i marciapiedi hanno rifatto, come invece avevano annunciato, che almeno erano rovinati e potevano essere rifatti in marmette di pietra (come a via crispi), ma solo la carreggiata che invece era in ottimo stato.
    600k buttati, le uniche contente sono le imprese a cui è andato l’appalto, che per risparmiare non hanno neanche perso tempo a installare i sanpietrini intorno ai tombini tondi, facendo invece i contorni quadrati. Nessuno che controlla il lavoro a parte i cittadini?

    Aggiungo un’osservazione a carattere generale, che una particolarità dei sanpietrini è che questa pavimentazione non deve essere cementata, ma solo posata e poi battuta su un letto di sabbia. Questo fattore conferisce elasticità, capacità di coesione e adattamento al fondo stradale e lascia anche respirare il terreno grazie agli spazi tra una piastrella e l’altra. Non si capisce perché da qualche hanno invece gli spazi tra i sanpietrini vengano sempre asfaltati ed i sanpietrini mancanti rattoppati con asfalto.

  2. Solo per mia curiosità personale: ho notato che i vecchi sanpietrini di via sistina sono stati tutti portati via e non riutilizzati, ma sono stati installati tutti sanpietrini nuovi portati appositamente? qualcuno sa spiegarmi i motivi tecnici?

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