Un po' di numeri sul servizio di TPL a Roma a novembre, tra mezzi affollati, domanda e offerta di picco sfasate e scarsa ecosostenibilità

Per tutto il mese di novembre abbiamo svolto un’attività di monitoraggio sulla rete del trasporto pubblico di Roma, grazie ad un apposito programma liberamente scaricabile qui.

Sotto controllo 310 linee ATAC (bus, filobus, tram) e 103 linee bus Roma TPL, per un totale di circa 820mila corse registrate in maniera quasi continuativa in 30 giorni e 18 milioni di dati raccolti. Fuori dall’analisi altre 11 linee date in subappalto, perché prive di sistema trasmissione dati AVM/GPS.

 

 

In tutto ATAC ha messo su strada 1.694 bus, 30 filobus, 69 tram. Per Roma TPL sono stati visti in servizio 342 bus, con un probabile ulteriore 10% non monitorabile (GPS indisponibile).

Le corse ATAC sono state il 76% del totale. Di queste, il 61% ha trasmesso anche dati sull’affollamento a bordo, indicato su 4 livelli:

  • Vuoto
  • Molti posti disponibili
  • Solo posti in piedi
  • Al completo

 

Il 18% dei bus è risultato senza passeggeri a bordo, mentre in media il 24% è risultato affollato (“solo posti in piedi”), con la percentuale sopra il 50% negli orari di punta. Solo uno 0,4% ha trasmesso il dato di “completamente pieno”, con un picco anomalo dell’1,7% sulla linea 590, quella che fa lo stesso percorso della Metro A.

 

Esclusi sabato, festivi, sciopero e giorni con problemi al monitoraggio, è stata fatta una media del servizio e dell’affollamento registrato in 18 giorni lavorativi, che ha evidenziato le solite criticità già rilevate in passato:

  • il picco di spostamenti degli utenti si verifica tra le 7:30 e le 8:00 (curva rossa nel grafico sotto), mentre il servizio ATAC raggiunge il massimo tra le 8 fino alle 9 (curva blu). Le uscite dei bus dalle rimesse la mattina andrebbero quindi anticipate di almeno mezz’ora;
  • ad ora di uscita scuole si verifica un crollo del servizio ed un conseguente picco di autobus affollati verso le 14.

 

 

Per quanto riguarda l’ecosostenibilità, a causa della sospensione per lavori di 3 linee tram su 6 totali, e della limitazione di una 4ª, è diminuito il numero di corse a zero emissioni, mentre è aumentato l’impiego di autobus Diesel, inclusi i vecchi bus Diesel Euro3, dei quali ATAC ha ancora in servizio oltre 220 esemplari.

 

 

Concludiamo con la classifica delle linee ATAC più affollate (sono escluse le 103 linee RomaTPL in periferia, che non trasmettono dati a riguardo).

Sono all’incirca sempre le stesse, con qualche piccola variazione: le linee notturne, di cui avevamo parlato, restano problematiche ma escono da quelle più critiche, per diversi motivi: sulla linea nMA ad esempio si è registrato un sensibile aumento di corse, mentre su altre linee come la nMB potrebbe essersi ridotto il numero di passeggeri per i continui disservizi su quella direttrice. Restano critiche le linee “F” delle domeniche e festivi.

Tra le linee più disagiate ci sono quelle delle navette sostitutive delle linee tram sospese, che assorbono anche un enorme numero di corse, sottraendole alle linee normali. La linea 8BUS ad esempio, quella con più corse in assoluto di tutta Roma (fino a 600 al giorno con l’impiego di 26 bus), batte di ben il +67% la “famigerata” linea 64, al secondo posto per numero di corse.

 

 

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2 risposte

  1. Come sempre grazie a Mercurio viaggiatore che ci fornisce dati su cui ragionare.
    In estrema sintesi, mi permetto:ATAC fa l’esatto opposto di un normale imprenditore: invece di fare coincidere il picco di domanda con la propria offerta, in modo da massimizzare le entrate, le disaccoppia evidentemente intenzionale o almeno colposamente, tanto il parametro “affollamento e disagio utente” non rientra tra quelli per stabilire i criteri di remunerazione del servizio.
    Quando vedremo un cambio?

  2. Grazie per il prezioso lavoro sui dati.
    Ci sono delle evidenze sulle linee “G” che vedo circolare sempre e soltanto vuote?

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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