Il Ponte della musica: ovvero il ponte abusivo che non esiste

Esclusivo: a dieci anni dalla sua inaugurazione il ponte non è ancora accatastato e mancano i collaudi antisismici. Clamorosa svista?

E se vi dicessimo che a Roma esiste un’infrastruttura stradale abusiva? Un ponte divenuto monumento di contemporaneità ma nello stesso tempo non agibile?

Si tratta del Ponte della musica (o Ponte Armando Trovajoli dal 2013). È una storia carina e inquietante nello stesso tempo che vi racconteremo con tutti i dettagli del caso.

Il Ponte della musica affonda le sue origini nel lontano 2000 quando si iniziò a discutere della possibilità di indire una gara internazionale per la realizzazione di un passaggio pedonale e ciclabile (con la possibilità di essere percorso da trasporti pubblici ecosostenibili). L’opera avrebbe dovuto collegare tutto il complesso sportivo del Foro Italico al quartiere adiacente l’Auditorium, il Maxxi e Villa Glori, andando così a completare un raccordo tra quartieri previsto fin dal 1927 quando vennero aperti i primi cantieri del Foro Italico. Un’importante infrastruttura, dunque, che avrebbe portato un simbolo di modernità a pochi chilometri dal centro storico.

Nel 2007 venne bandita la gara e nel 2008 vennero aperti i lavori per la sua realizzazione. Dopo soli tre anni e una spesa di 8 milioni e 600 mila euro, il ponte venne inaugurato in pompa magna il 31 maggio del 2011, divenendo in poco tempo un nuovo simbolo della città. Frequentatissimo dai romani e dagli sportivi, è il ponte più fotografato di Roma, set di molti servizi giornalistici e di riprese cinematografiche. L’apprezzatissimo film “Lo chiamavano Jeeg Robot” chiude la sua storia proprio lungo i parapetti del Ponte.

Il sindaco Gianni Alemanno durante l’inaugurazione del ponte (foto abitareroma.it)

Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non il fatto che l’opera in questione agli occhi dell’Agenzia delle Entrate non risulta censita e corredata di tutta la sua documentazione tecnica e amministrativa. In sintesi, è un’opera che non esiste, abusiva e non agibile, ma andiamo con ordine.

L’area sottostante il ponte è balzata, negli ultimi anni, alla cronaca romana per le sue condizioni di degrado. Area che grazie all’azione vigorosa di volontari e comitati di quartiere è tornata a riprendere gradualmente una sua presentabilità. Essendo questa zona molto apprezzata dai ragazzi, gli stessi comitati hanno lanciato un appello alle istituzioni per ottenerne la gestione e trasformarla in un’area polivalente a servizio della comunità. Grazie all’impegno della Regione Lazio e della sindaca Virginia Raggi si era giunti alla promessa di effettuare quanto prima un passaggio di competenze, dalla Sovrintendenza Capitolina al II Municipio o al SIMU (Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana). Così i comitati, e le associazioni interessate, avevano subito presentato un progetto di riqualificazione che prevedeva anche la realizzazione di uno Skate Park.

Inaugurazione del ponte (foto repubblica.it)

Qui arriva l’amara sorpresa. Nel momento in cui vennero avanzati i primi progetti, e quindi si chiese l’accesso alla documentazione relativa all’opera, si venne a conoscenza che il ponte non era mai stato accatastato, ma cosa ancor più grave non fu mai collaudato e sprovvisto delle relazioni anti-sismiche. Cosa vuol dire tutto questo? Vuol dire che, giuridicamente parlando, è un’opera abusiva perché di fatto non avendolo accatastato e non avendolo collaudato non hai mai comunicato la fine dei lavori.

Nella foto sottostante mostriamo uno scatto satellitare preso dal sito ForMaps.it che sovrappone le mappe catastali a Google Maps. In arancione compaiono i fabbricati, mentre gli altri poligoni rappresentano i terreni. Come si può notare, il ponte non viene minimamente preso in considerazione né con contorni specifici né tanto meno con numeri di accatastamento.

Per sgombrare ogni dubbio, in queste altre due immagini sottostanti, mostriamo un estratto di mappa aggiornato alla data odierna disponibile direttamente dal sito del Catasto. Nella porzione di quartiere si noti il punto in cui dovrebbe comparire il ponte.

Tutta la sua superficie, con una lunghezza di 190 metri, sarebbe ancora oggi un cantiere aperto. E difatti, la società che stava portando avanti i lavori è fallita prima di ultimare alcuni punti nell’area sottostante. Le domande allora sorgono istintive: chi ha chiuso i cantieri? Chi ha dato il via libera all’apertura al pubblico senza prima collaudarlo? È possibile che la Sovrintendenza che ne detiene la competenza non si sia mai resa conto che l’opera in questione fosse incompiuta e non avesse tutte le carte in regola? Com’è possibile che il Genio Civile non abbia monitorato l’iter di un’opera pubblica di questa portata?

Migliaia di cittadini e turisti, percorrono, da 10 anni, un ponte abusivo, ignari del fatto che nessuno si sia curato della sua stabilità progettuale.

Il Campidoglio, nell’autunno del 2019, presa visione di questa imbarazzante e inspiegabile svista, ha avanzato una Determinazione Dirigenziale per affidare ad un tecnico il compito di portare a termine l’iter di accatastamento.

Il merito di aver portato allo scoperto questa vicenda è dei comitati e delle associazioni che da anni combattono per riqualificare un vero e proprio monumento contemporaneo della città.

La mancanza di una relazione di collaudo, e l’apertura al pubblico, è inaccettabile in un paese che combatte da sempre la fragilità delle sue infrastrutture, dovuta proprio alla non curanza e al menefreghismo di singole persone che non riescono a focalizzare il bene comune come un vero bene di tutti.

Intanto, a coloro che si troveranno a fotografare il Ponte della musica ricordiamo che per lo Stato stanno ammirando qualcosa che ufficialmente non esiste!

Condividi:

2 risposte

  1. Come è possibile che un sindaco, che si accinge con tanto di fascia tricolore, ad inaugurare un’opera pubblica a servizio dei cittadini, non fosse a conoscenza della mancanza di agibilità del ponte? È wuesto il.modo di tutelare i cittadini?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I nostri ultimi Tweets

In Francia dal 1° gennaio è obbligatorio chiedere al cliente se vuole lo scontrino. Salvi 25 milioni di alberi e 18 miliardi di litri d’acqua. Il problema del bisfenolo A #ambiente #scontrini #transizionecologica

Anche la chiesa di Santa Bibiana è fatta oggetto di stupide scritte vandaliche, ma c’è qualcuno che non si rassegna e si ostina a coprirle #fotodelgiorno #writers #roma

Area verde intitolata a Willy Montero ma ugualmente abbandonata. Apprezzabile l’idea del MunicipioI di dedicare a Willy il giardinetto di via Guglielmo Pepe, ma possibile che neanche in questo caso si riesca a mantenere un minimo di decoro? #fotodelgiorno

Area verde intitolata a Willy Montero ma ugualmente abbandonata. Apprezzabile l’idea del Municipio I di dedicare a Willy il giardinetto di via Guglielmo Pepe, ma possibile che neanche in questo caso si riesca a mantenere un minimo di decoro? #fotodelgiorno

Load More

Suggerimenti di lettura
Ultimi commenti

Altri articoli nella stessa categoria