Il Manifesto della comunicazione non ostile

Breve pausa dai problemi cittadini oggi per condividere un manifesto che abbiamo trovato in rete e che ci sembra utile diffondere quanto più possibile.

Cosa sia questo manifesto lo lasciamo dire a chi lo sta proponendo, il sito web PAROLE O_STILI:

 

Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa per creare una Rete rispettosa e civile, che ci rappresenti e che ci faccia sentire in un luogo sicuro. Scritto e votato da una community di oltre 300 comunicatori, blogger e influencer, è una carta con 10 princìpi utili a ridefinire lo stile con cui stare in Rete

 

Ed ecco il manifesto:

 

 

Come diarioromano.it noi abbiamo fatto la scelta di vivere essenzialmente nell’ambito del nostro blog, utilizzando solo alcuni social (Twitter e Facebook) essenzialmente per veicolare meglio i contenuti del blog. Il motivo di ciò risiede nella nostra convinzione che una comunicazione affidata solo ai social sia necessariamente frettolosa, poco approfondita ed evanescente, bruciando spesso contenuti che invece necessitano o meritano tempi un minimo più lunghi per la riflessione e l’elaborazione.

Con questo non vogliamo negare la straordinaria efficacia che i social hanno nel diffondere le informazioni e le idee ed è per questo che pur maneggiandoli da non-nativi digitali cerchiamo di utilizzarli al meglio.

È però esperienza di tutti come la comunicazione sui social possa essere inadeguata, offensiva quando non addirittura violenta, per cui chi come noi è aperto al confronto di idee ritiene indispensabile che quante più persone possibile comprendano le implicazioni di una comunicazione in rete e la necessità di rispettare alcune regole basilari.

Chi ha il dono del buonsenso non ha bisogno che altri gli spieghino le regole per una civile convivenza, anche in rete, ma vi sono tanti che possono beneficiare di un aiuto per meglio veicolare la loro passione, più o meno civile.

 

L’invito a tutti è di leggere il manifesto e magari di firmarlo e condividerlo. Molti si ritroveranno già nelle dieci regole, altri meno ma crediamo sia per tutti una buona riflessione per operare ancora meglio in rete.

 

Chiudiamo sentendoci di consigliare il manifesto anche all’amministrazione che guida Roma, sottolineando in particolare i punti 4 e 10.

Il 4 perché negli ormai 20 mesi di governo la cosa che è mancata di più è l’ascolto dei cittadini. Per favore meno annunci roboanti via social, meno “La Sindaca Informa” o RomaInforma oppure “l’assessore risponde” (a senso unico). Più ascolto invece delle istanze dei cittadini e finalmente l’inizio di confronti pubblici sui temi più importanti.

Il 10 invece perché troppe volte la comunicazione dell’amministrazione ispira la citazione “un bel silenzio non fu mai scritto”. L’ultima è solo dell’altro giorno, quando il Sindaco ha rilanciato un post auto-elogiativo dell’assessore al bilancio Lemmetti.

 

 

No, assessore Lemmetti, non avete “… risparmiato soldi pubblici garantendo azioni efficaci per contenere i disagi …“. Non avete fatto sostanzialmente nulla e la città sta pagando e pagherà per i prossimi mesi la vostra incapacità di gestire una situazione complicata. Basti dire che tutte le strade di Roma sono devastate in maniera gravissima, tanto da valutarne la chiusura per un numero esorbitante, e la città è piena di rami caduti che chissà quando verranno raccolti.

In una situazione simile non si prendono in giro i cittadini con favolette a cui neanche un bambino crederebbe, ma si tace mestamente.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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