Il contratto di servizio con AMA è nuovo ma la gestione dei rifiuti rimane vecchia

A parte le "AMA dei Municipi", non si vedono altre novità sostanziali. Si continua a parlare di riduzione nella produzione dei rifiuti ma non si prevedono misure per attuarla

A fine marzo la Giunta Capitolina ha approvato il nuovo Contratto di Servizio tra Roma Capitale ed Ama S.p.A. per la gestione dei rifiuti urbani negli anni 2024 e 2025.

Tale contratto disciplina i rapporti tra Roma Capitale ed AMA sulle modalità di erogazione dei servizi inerenti la gestione dei rifiuti urbani e l’intero articolato, insieme agli allegati sono disponibili su una pagina web del sito di AMA.

 

Sulla base di quanto abbiamo letto nei documenti messi a disposizione, ma anche stando alle dichiarazioni istituzionali, al netto della consueta prosopopea, ci sentiamo di affermare che questo nuovo contratto non contiene elementi rilevanti di novità, lasciando quindi la gestione dei rifiuti sostanzialmente come la vediamo ora.

L’unico aspetto degno di nota ci sembra essere la formalizzazione delle cosiddette “AMA di Municipio”, come disciplinato nell’art. 19 del contratto:

“Art. 19 – Decentramento territoriale e “AMA di Municipio”
1. Il servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani individua il Municipio come ambito territoriale e funzionale di riferimento.
2. Nella programmazione e svolgimento dei servizi di spazzamento e lavaggio e raccolta e trasporto di rifiuti urbani AMA opera in aree omogenee all’interno dei Municipi.

[…]

7. Le competenze delle cd. AMA di Municipio consistono a titolo esemplificativo e non esaustivo nel:
a. favorire il coordinamento, il confronto e il flusso informativo tra AMA e le istituzioni comunali e, soprattutto, municipali e di Polizia Locale, in ordine ai servizi forniti ed a quelli da fornire, nonché per la gestione delle segnalazioni;
b. mantenere rapporti con enti intermedi e associazioni di utenti e cittadini in raccordo con le competenti strutture tecniche e operative di AMA;

[…]

 

Sulla carta appare un segnale concreto di decentramento e di apertura ad un confronto strutturato con associazioni e cittadini, ma come al solito bisognerà vedere se e come queste previsioni saranno realizzate.

 

Quello che troviamo particolarmente deludende è la totale mancanza di sostanziali elementi di novità nella gestione dei rifiuti a Roma, laddove il nuovo contratto si limita a riproporre le modalità esistenti accompagnandole con generici intenti di razionalizzazione e campagne informative.

In realtà nell’articolo 18 del nuovo contratto vengono correttamente definiti gli obiettivi generali, a partire dalla riduzione nella produzione di rifiuti (promuovendo lo scambio e il riuso) e passando per un miglioramento della raccolta differenziata.

Art. 18 – Obiettivi generali
1. L’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti urbani nelle sue diverse fasi si orienta verso:
a. la prevenzione della produzione dei rifiuti, attraverso azioni di sensibilizzazione degli utenti e la promozione dello scambio e del riuso;
b. l’intercettazione e la valorizzazione delle diverse frazioni dei rifiuti, con l’obiettivo di ottenere raccolte differenziate di alta qualità e di massimizzare la quota effettivamente inviata a riciclo/recupero, nonché i relativi ricavi;

 

Peccato però che per tali obiettivi non vengano previste azioni concrete per raggiungerli.

Nel nuovo contratto non abbiamo infatti trovato praticamente nulla sulla riduzione nella produzione dei rifiuti. Riguardo al riuso, si parla solo di possibili “iniziative pilota” per i Centri di Riuso, mentre riguardo ai “Centri per la preparazione al riutilizzo” si parla ancora solo di possibili analisi di fattibilità.

Come dovrebbe ridursi la produzione di rifiuti a Roma se non viene previsto nulla per evitare che oggetti ancora utilizzabili si trasformino in rifiuti?

 

Anche con riferimento al miglioramento della raccolta differenziata, si prevedono azioni generiche di “razionalizzazione” che difficilmente porteranno risultati. Per il vetro, ad esempio, si prevede un incremento del numero di campane stradali e l’introduzione di “campane bilaterali”, ben poca cosa rispetto ad alternative tipo i DRS (Deposit Return System) di cui abbiamo parlato qualche mese fa.

 

Nonostante alcuni indubbi miglioramenti nella gestione AMA (la buona “mano” del direttore generale Filippi si vede), continua a mancare un’efficace strategia da parte dell’amministrazione capitolina e il nuovo contratto di servizio è l’ennesima dimostrazione di tale grave carenza.

 

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