Prendiamo il titolo da un post su cui “casualmente” siamo capitati solo ieri e che informa di un incontro pubblico a cui il “Bike Manager” avrebbe invitato “le associazioni e i movimenti dei ciclisti urbani”.

Questo il contenuto del post:

 

Venerdì prossimo, 10 Febbraio, alle ore 17 in Via Capitan Bavastro 94, il Bike Manager capitolino ha invitato le associazioni e i movimenti dei ciclisti urbani per un punto della situazione a Roma.
 
Durante questi primi mesi di incarico, il Bike Manager ha tenuto nota della sua attività attraverso una serie di comunicati (attualmente siamo al n. 27).
 
Vediamo allora quale impatto ha avuto l’attività del Bike Manager sulle nostre vite e su Roma.
 
 
  • Sfalcio della ciclabile Tevere (comunicato n. 2)
  • Sfalcio della ciclabile Tevere Nord (comunicato n. 6)
  • Collocazione di una rastrelliera all’interno dell’assessorato alla mobilità (comunicato n. 13)
  • Ripristino del trasporto bici su alcuni mezzi ATAC (comunicato n. 22)
  • Apertura del cancello di Via dei Lugari, traversa Appia Antica (comunicato n.27)
Se vi sembra poco, fate caso anche ad un altro fatto: non v’è traccia dell’idea che alla bicicletta venga riconosciuto il diritto (scritto persino nel codice della strada) di utilizzare le strade della Capitale. 
 
Non v’è traccia della possibilità di sottrarre alle automobili il dominio assoluto dello spazio urbano. Non fa eccezione neanche lo sblocco del progetto per la ciclabile Nomentana (comunicato n. 22) che elimina poche dozzine di posti auto sul bordo della strada ma lascia immutata la viabilità della Nomentana e confina le biciclette sul lato morto, e denso di ostacoli, della via. Un progetto antico, che prendiamo così com’è solo perché è certamente meglio del nulla a cui siamo ormai assuefatti.
 
A Roma, la situazione è questa.
 
Chi già usa la bici a Roma continua a farlo “a suo rischio e pericolo” e subendo quando possibile le volgarità di chi, dentro un’automobile, si sente padrone.
 
Chi non usa la bici è letteralmente terrorizzato dall’idea di affrontare l’oceano di automobili di cui è inondato il suolo di Roma.
 
A Roma (contrariamente a quanto accade ad esempio a Milano) è un’odissea persino installare a proprie spese degli stalli per biciclette sul suolo pubblico, mentre automobili e scooter sul suolo pubblico possono stazionarci in eterno.
 
La Regione Lazio ha predisposto la bozza di regolamento che renderebbe obbligatorio il parcheggio bici nei condomini, ma l’avvocatura di Roma Capitale non riesce a trovare i documenti inviati dalla Regione.
 

Lo scorso 22 Luglio un muraglione è precipitato sulla ciclabile Tevere. Una situazione di pericolo già segnalata dalla Sopraintendenza agli organi competenti del Regione Lazio. Il Pubblico Ministero cui è stato affidato il nostro esposto per disastro colposo, dopo circa tre mesi non ha ancora neppure iniziato le indagini.

 Non si riesce neppure a mettere mano al tunnel di Santa Bibiana. Sono meno di 100 metri di strada: il passaggio obbligato per chi si sposta in bicicletta fra interi settori della città. Ci vogliono 20 minuti e poche decine di euro per disegnare una corsia ciclabile utile. Quella popolare che c’è ora necessita urgentemente di manutenzione ordinaria.
 
Nel Rione Monti e in Via del Mandrione, la popolazione è sul piede di guerra per rivendicare quattro posti auto e una scorciatoia che eviti uno dei tanti deliri mattutini sulle vie consolari.
 
Intanto sulle autostrade che attraversano il centro e le periferie di Roma si continua a morire. Durante l’ultima settimana, la violenza stradale ha ucciso Gabriele (28 anni), Federico, Ambra, Gjesika, Riccardo (18 anni) e Matteo (19 anni).
 
Se il Bike Manager serve a questo – assicurarsi che le biciclette non disturbino il traffico automobilistico – possiamo tranquillamente farne a meno. Il Bike Manager non serve a niente.
 
Un delegato per la ciclabilità appena meno feroce di Paolo Bellino affonderebbe nel pantano dell’amministrazione capitolina senza nemmeno dare segni della propria esistenza in vita.
 
 
Roma sembra in punto di morte. Ma noi siamo pieni di vita, vogliamo continuare a vivere, e ci stiamo organizzando per rimanere qui ancora molto a lungo.
 
L’appuntamento di venerdì in via Capitan Bavastro è al quarto piano. L’incontro è pubblico.

 

Letto il post siamo andati sul sito del Comune di Roma per vedere se finalmente al delegato alla ciclabilità era stato dedicato uno spazio ma niente. Abbiamo allora provato sul blog del delegato ma anche lì niente. Infine ci è venuto in mente di verificare sulla pagine facebook del Bellino ed in corrispondenza del 1 febbraio abbiamo trovato questo post:

Comunicato n.25: invito le associazioni e i movimenti dei ciclisti urbani per un punto della situazione a Roma. A seguito di un sondaggio è stata individuata come data più gettonata quella di venerdì 10 febbraio alle ore 17, v. Capitan Bavastro 94 IV piano, solita sala.

 

Confessiamo che in più punti non abbiamo capito cosa il comunicato voglia dire o far intendere. Comunque da esso deduciamo che:

– per qualcosa il delegato usa il suo blog mentre per qualcos’altro la sua pagina facebook (vai a capire la ratio),

– nonostante avesse egli stesso ammesso che la comunicazione, sua come quella di tutta l’amministrazione, non brillasse per efficacia, niente è stato cambiato,

– la ciclabilità a Roma deve essere solo appannaggio delle associazioni di ciclisti, come se i semplici cittadini che avessero la pretesa di spostarsi in bici non fossero degni di considerazione senza l’iscrizione a qualche sodalizio,

– che deve quindi esserci una specie di cricca tra cui si fanno i sondaggi per quando vedersi, salvo poi rendere gli incontri formalmente pubblici (ma senza uno straccio di comunicazione al di fuori di certi canali esoterici, sempre riunioni carbonare rimarranno).

 

Non facendo parte della cricca di cui sopra, noi l’abbiamo saputo solo ieri dell’incontro odierno e non riusciremo a partecipare. Immaginiamo che dovremo sperare nel comunicato n.28 sul facebook del delegato Bellino per sapere di cosa si sarà parlato, o forse egli deciderà di fare un post sul suo blog (d’altronde proprio la fondazione di questo blog è stato tra i motivi che hanno portato l’assessore a sceglierlo per il ruolo di delegato alla ciclabilità).

Oppure il delegato deciderà che chi fosse stato interessato alla cosa avrebbe partecipato all’incontro “pubblico”, per cui è inutile stare a perdere tempo a scrivere un resoconto.

 

Più che movimento 5 stelle qui sembra di essere tornati alla Casa delle Libertà di guzzantiana memoria, quella dove “facciamo un po’ come cazzo ci pare“.

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Una risposta

  1. Purtroppo le critiche sono tutte giuste….compresa quella alla magistratura inquirente. fa impressione vedere la solerzia di decine di investigatori e ben tre pm ad indagare sulla nomina del fratello di marra….come se quello fosse il principale o addirittura unico problema di roma, risolto il quale tutti saremo piu’ felici…quando nella realta’ se uno fa una denuncia per uno degli innnumerevoli reati che ci affliggono giornalmente le chance di prescrizione o di totale assenza di indagini sono altissime (pensate alle denunce per furto, danneggiamento o truffa…).

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