Gli scorci più brutti di Roma: Largo Giovanni Battista Marzi e la facoltà di architettura di Roma Tre

 

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Ci sono luoghi brutti, spacciati per belli e affascinanti dalla retorica della “Grande bellezza” frutto del provincialismo culturale del mondo politico, accademico e culturale. Luoghi brutti smerciati per belli nel discorso pubblico dominante per illudere i romani che lo stato di degrado che affossa Roma, sia in qualche modo compensato e riequilibrato dall’immenso patrimonio artistico e architettonico diffuso sul territorio ed in particolare nella “città storica” divenuta l’unica zona meritevole di rispetto, mentre l’area decentrata e periferica, i quartieri della “città consolidata”sono percepiti come terra di nessuno, zona franca per incivili e maleducati, luogo senza valore e dignità estetica.

Abbiamo visto come persino luoghi iconici dell’immaginario turistico, siano immersi nel degrado più totale (vedi la Basilica di San Pietro dal lungotevere), immaginiamoci le tante strade o piazze oggettivamente brutte che costellano Roma dal centro alla periferia. Luoghi brutti vissuti come stupendi e perfetti, o comunque ritenuti non migliorabili né perfettibili. Alcuni di questi posseggono un certo fascino, un potenziale immaginifico rovinato da comportamenti incivili e irrispettosi del bene pubblico, assurdamente giustificati dall’intellettuale collettivo come libertà di espressione, creatività e democrazia.

Uno di questi è sicuramente l’ingresso al rione Testaccio provenendo dall’omonimo ponte, Largo Giovanni Battista Marzi.

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Crocevia di intellettuali e artisti reso celebre dal film di Jim Jarmush “Taxisti di notte”.

Qui nel giro di pochi metri si trovano la Città dell’Altra Economia, gli spazi espositivi del Macro-La Pelanda e la Scuola Popolare di Musica di Testaccio. Lasciamo a voi ogni commento sullo stato di deterioramento estetico e ambientale della prospettiva qui sotto.

 

 

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Vedete le due bandiere esposte in mezzo alle tags e alle affissioni abusive? 

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Ebbene sì, questo è l’ingresso della FACOLTA’ DI ARCHITETTURA DI ROMA TRE!

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Da non credersi: il luogo deputato alla formazione dei nuovi maestri del bello e dell’armonia delle forme, delle proporzioni e della simmetria, dell’ordine spaziale e della qualità urbana,  precipitato nel più agghiacciante squallore.

Saremo ingenui, superficiali e sempliciotti, ma che le nuove generazioni di architetti e urbanisti romani studino dentro a un involucro di tale disarmonia estetica, in un complesso d’interesse storico-architettonico tutelato dai beni culturali eppure sfregiato da scritte di ogni tipo non ribellandosi a questo stato di cose, ci pare francamente inaudito, allucinante, folle.

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Ogni giorno lo spazio riservato alla fermata dell’autobus è occupato dalle auto e motorini di chi lavora e studia in zona.

Immancabili gli orrendi graffiti vandalici e i cartelloni addosso alle mura perimetrali.

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Un paragone illuminante: sopra, lo storico murales artistico di Via Manuzio ormai decrepito e fatiscente: nessuno ha mai pensato di resturarlo.

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Di contro, le mura sono piene di graffiti che danneggiano l’integrità e l’unitarietà estetico-cromatica dei padiglioni.

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Chissà che cosa ne penseranno i docenti di Roma Tre…….

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La situazione di degrado dei marciapiedi che portano all’ingresso secondario della facoltà.

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Queste le condizioni degli spazi esterni della facoltà di architettura di Roma Tre, fucina dei nuovi esperti di armonia urbana e bellezza architettonica.

Forse è inutile chiedersi se qualche studente o professore di Roma Tre, magari il rettore Mario Panizza, abbia mai denunciato alle autorità competenti le aggressioni dei vandali-writers e degli attacchini dei centri sociali, sollecitando il ripristino dello stato originario dei luoghi.

Provvederemo noi ad avvisare l’Ama e la sezione Pics della Polizia Locale. A corredo di ciò invitiamo a ragionare sull’indifferenza alle condizioni di sottosviluppo urbano in cui è relegata l’area del polo culturale di Testaccio, da parte dei soggetti interessati.

 

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2 risposte

  1. Per non parlare del fatto che lungo la riva destra del tevere è pieno di baracche, accampamenti di fortuna e cumuli di rifiuti. Il tutto ben visibile dalla ciclabile posta sulla sponda opposta. Ho anche segnalato su iosegnalo ma non credo che sarà fatto qualcosa

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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