L’assessore al commercio Cafarotti ha preso il posto di Adriano Meloni a maggio scorso. Noi non avevamo fatto mistero di apprezzare non poco Meloni, se non altro perché nel desolante panorama della giunta Raggi egli spiccava come un gigante (e non solo per l’altezza), e non abbiamo mancato di sollevare più di una preoccupazione quando alla sua prima intervista Cafarotti ha espresso concetti tipo “il numero di bancarelle dipende dalla domanda del mercato” oppure “l’abusivismo commerciale è un tema secondario”.

Abbiamo poi portato pazienza e accolto con qualche positiva aspettativa la decisione di Cafarotti di riprendere l’iniziativa sulla riforma dei cartelloni incontrando le ditte pubblicitarie e le associazioni cittadine e questo nonostante l’assessore abbia fatto capire di voler espungere il bike sharing dai servizi pagati dai cartelloni.

Passato un altro mese senza novità positive sul tema, domenica sera è invece sopraggiunta la notizia ferale di alcuni nuovi impianti pubblicitari installati in centro storico, area UNESCO, a ridosso di incrocio ed attigui a palazzo vincolato.

 

 

Quello mostrato dalla foto è in via Conte Verde, angolo via Bixio, e dobbiamo confessare che una porcheria del genere non la vedevamo dai tempi della giunta Alemanno. Non bisogna infatti essere esperti per accorgersi dell’invasività di un catafalco del genere oltre alla sua pericolosità limitando notevolmente la visibilità proprio nel bel mezzo di un incrocio.

 

A prima vista si direbbe un colpo di mano della ditta Iga srl (nome recuperato dalla Nuova Banca Dati del Comune che però risulta non aggiornata da un anno e mezzo), ma leggendo un post su facebook dell’assessore al commercio del Municipio I Tatiana Campioni veniamo a sapere che l’impianto sarebbe stato autorizzato dal Dipartimento sviluppo economico del Comune.

 

 

Come possa il Dipartimento aver autorizzato un impianto tanto fuori luogo e pericoloso è cosa che sfugge alla comprensione, tanto che saremmo portati a pensare che l’assessore Campioni si sia affidata all’etichetta affissa sull’impianto per considerarlo autorizzato, mentre sappiamo bene come tale targhetta non dica poi molto sulla liceità o meno degli impianti.

 

Una cosa è certa: l’assessore deve chiarire quanto prima la storia di questo impianto come degli altri installati nel rione Esquilino la scorsa domenica. Nel caso risultino abusivi essi vanno immediatamente rimossi, sia per far cessare immediatamente i pericoli che comporta la loro presenza sull’incrocio, sia per dare alle ditte pubblicitarie un segnale chiaro che le lancette dell’orologio non sono state riportate indietro di nove anni, al 2009, quando si era scatenato il far west nel settore dei cartelloni.

Nel caso invece tali impianti dovessero rivelarsi del tutto leciti, l’assessore dovrebbe spiegare a tutta la città che razza di idea abbia lui ed i suoi uffici del decoro e della sicurezza dei cittadini.

 

Siamo ragionevolmente convinti che la prima ipotesi si rivelerà quella giusta, ossia il colpo di mano di una ditta pubblicitaria, ma anche in questo caso c’è poco da stare allegri: se infatti i troppi banditi che abbiamo conosciuto negli anni di cartellopoli si rifanno sotto vuoil dire che fiutano il clima cambiato, una nuova accondiscendenza nell’ambito dell’amministrazione.

Assessore Cafarotti, vogliamo chiarire alle ditte ed ai cittadini come stanno veramente le cose? La questione è seria e richiede risposte immediate!

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Una risposta

  1. Analogo cartellone, sempre della iga Srl, da me segnalato in via marmorata 3, con tanto di foto accanto alla piramide cestia, mi comunica polizia locale di averlo appena sanzionato. Quindi, autorizzato un corno!
    Ad ogni modo, assolutamente sì, siamo tornati ai tempi d’oro di cartellopoli: la lotta a ‘sti zozzoni continua!
    Grandissima delusione dal lato del Comune

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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