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La foto mostra una veduta dell’area archeologica ai piedi del teatro di Marcello, con le caratteristiche tre colonne del tempio di Apollo Sosiano. Siamo alle spalle del Ghetto e proprio di fronte al colle del Campidoglio, in una zona quindi molto in vista e visitata da moltissimi turisti.

Tralasciando l’obbrobrio delle transenne sbilenche che delimitano da tempo immemore i giardini dell’area, concentriamoci sull’edificio al centro della foto, quello di colore giallino. Si tratta di uno stabile comunale dove ha sede l’assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma Capitale, nonché la commissione Cultura dell’Assemblea Capitolina.

Verrebbe da pensare che nei pressi di una tale concentrazione di responsabili della cultura il patrimonio artistico sia sottoposto ad un’attenzione maniacale, bastando a costoro affacciarsi alla finestra per controllare che sia tutto a posto. Ma evidentemente a loro quelle transenne, che a noi sembrano tanto fuori luoghi, così brutte non devono poi apparire.

E passi … saremo troppo sofisticati noi. Ma c’è ben altro che invece è un obbrobrio assoluto e inaccettabile. E per vederlo ingrandiamo il particolare dell’edificio giallino.

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Cosa diavolo ci fanno su un edificio che fronteggia il tempio di Apollo ed il teatro di Marcello:

  • tre antenne terrestri,
  • due parabole satellitari,
  • svariati cavi di antenna penzolanti,
  • ma soprattutto ben tredici unità esterne di condizionamento attaccate alla benemmeglio sulla facciata???

Delle antenne ci siamo già occupati qui e ci si aspetterebbe che il Comune, prima di adottare provvedimenti che incentivino i cittadini a rimuoverle, desse il buon esempio togliendo immediatamente le proprie.

Sulle unità esterne dei condizionatori invece, a noi risulta che esse non possano essere installate nell’area UNESCO, ossia essenzialmente entro le mura Aureliane; ma senz’altro non sono ammissibili, per legge ma soprattutto per puro buon senso, in un’area tanto delicata quanto quella in questione.

Da quanto tempo quella bruttura sia lì non è facile capirlo. Abbiamo cercato immagini vecchie del palazzo su internet ma senza trovare indizi utili. Ragionevolmente l’installazione dovrebbe essere avvenuta durante le amministrazioni Rutelli o Veltroni ma, come detto, non abbiamo prove certe.

Di certo l’installazione non è responsabilità dell’attuale governo cittadino ma lo è senz’altro il permanere di una tale schifezza. Sarebbe interessante sapere se l’attuale assessore ha presente il problema e magari ce l’ha in agenda o addirittura già in via di risoluzione (della qual cosa però dubitiamo fortemente).

Come le altre volte, noi provvederemo ad informare l’assessore via twitter di questa cosa, per cui di certo da oggi non potrà dire di non essersene accorta. Non che ci abbia mai dato la soddisfazione di un riscontro, dal che si deduce che twitter viene utilizzato dall’assessore a senso unico, ma le sue responsabilità sono molte e non potrà star dietro a tutto.

Questa cosa però ci terremmo particolarmente che la mettesse tra le cose da sistemare al più presto. Esageriamo forse?

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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