Tridente: varchi elettronici spenti ancora per molto

I varchi elettronici nel Tridente resteranno spenti ancora per molto. Ne abbiamo parlato in un articolo pubblicato sul mensile Quattroruote che vi proponiamo. 

 

 

 

Nessun controllo degli accessi nell’unica Isola Ambientale di Roma, quella del Tridente. Da oltre tre mesi i varchi elettronici sono spenti e le strade della zona si riempiono di veicoli non autorizzati. Le IA sono Zone a Traffico Limitato (ZTL) dove essenzialmente il transito e la sosta sono consentiti solo ai veicoli dei residenti dell’area.

Nonostante il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) approvato nel 2015, ne richiedesse almeno una in ogni municipio, ad oggi a Roma esiste un’unica IA, quella del cosiddetto Tridente o ZTL A1, istituita nell’autunno del 2014 e localizzata tra piazza del Popolo, Trinità dei Monti, via del Tritone, via del Corso, via Tomacelli ed il Lungotevere. I 6 varchi elettronici installati nel febbraio 2015 hanno rappresentato un buon deterrente per contenere i veicoli non autorizzati. Ma presto è iniziata la pratica scorretta degli accessi contromano di auto e moto per sfuggire agli occhi elettronici. Vi sono infatti alcune strade dell’area a senso unico in uscita che vengono regolarmente percorse o a retromarcia o direttamente contromano. A ciò va aggiunto il fenomeno tutto romano degli abusi nell’utilizzo dei permessi per disabili, per cui un numero elevato di autoveicoli accede all’IA pur non avendone diritto.

La regolamentazione della sosta nell’area non è mai stata davvero completata ma soprattutto sconta la generalizzata mancanza di controlli vigente a Roma, per cui è normale che veicoli non autorizzati sostino negli stalli riservati ai residenti o che auto e moto occupino le aree pedonali. Anche in questo caso, l’esposizione del permesso disabili consente la sosta ovunque senza tema di sanzione.

In un’Ia ambientale già così malmessa, a metà gennaio 2018 è sopraggiunta la novità dei varchi elettronici improvvisamente spenti e mai più riattivati.

Lo spegnimento è stato proposto dalla Polizia Locale in attesa di una non meglio precisata “campagna informativa prima della messa in esercizio definitiva del sistema di varchi automatici”. Il Dipartimento Trasporti e Mobilità parla di fase di pre-esercizio del sistema per altri 3 mesi “che saranno ulteriormente rinnovati previo l’ottenimento del certificato di omologazione per il rilevamento delle targhe di ciclomotori e motocicli” (che prima non erano sanzionati dai varchi). In sostanza per la riattivazione ci vorrà un tempo indefinito. Non viene spiegato il motivo per cui dopo 3 anni si sia deciso di ripartire con una fase di pre-esercizio, come se al tempo si fosse saltato qualche passaggio formale ed ora si volesse sanare la situazione. Alcune fonti sostengono che questa vicenda sia collegata in qualche modo alla questione delle migliaia di multe elevate dal varco elettronico installato sulla corsia preferenziale di via di Portonaccio. In quel caso un difetto di azione amministrativa, e comunicazione, sta portando il Comune di Roma a soccombere nei ricorsi al Giudice di Pace e sembrerebbe che la Polizia Locale voglia evitare una storia simile con i varchi del settore ZTL A1.

Il sostanziale fallimento dell’unica IA esistente a Roma non può che essere ulteriormente aggravato dallo spegnimento dei varchi elettronici, stante la totale incapacità della Poliza Locale di assicurare il controllo del territorio.

Il risultato è che una delle aree più preziose della città invece che essere preservata con un attento bilanciamento tra i consistenti flussi pedonali e le esigenze di chi in quei luoghi risiede, viene lasciata all’abbandono. Un abbandono testimoniato da molti paradossi, come la presenza nella zona del più grande parcheggio interrato d’Europa, sistematicamente sotto-utilizzato, o di una strada come via Condotti, che più pedonale non si potrebbe immaginare ma che invece deve essere obbligatoriamente percorsa da tutti i veicoli che entrano nel settore A1 da piazza S. Silvestro (con tanto di segnaletica stradale contraddittoria e deteriorata).

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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