Come previsto, è stato un Natale con sosta selvaggia garantita

Quando fu annunciato il piano della mobilità per il Natale lo scrivemmo che con le (non) misure previste si sarebbe incentivata la sosta selvaggia in alcune zone del centro storico. E prevedemmo anche che l’amministrazione avrebbe dato indicazione ai vigili di andarci piano con le sanzioni, per non rovinare il Natale ai tanti che avrebbero fatto acquisti in centro mollando l’auto dove capita.

Ebbene una passeggiata domenica scorsa ci ha confermato che siamo stati facili profeti (ma non è che ci volesse molto) su entrambi i punti. Seguono alcune foto prese intorno all’area del Tridente.

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P.za Augusto Imperatore, al limite del Tridente pedonale

 

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P.za Borghese, un tappeto di lamiere in area pedonale

 

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P.za Borghese, impossibile per una carrozzina accedere dalla piazza alle bancarelle

 

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P.za S. Rocco, area pedonale di fronte all’Ara Pacis

 

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Via della Fontanella di Borghese

 

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Via della Fontanella di Borghese

 

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Via della Fontanella di Borghese

 

Naturalmente non è stato possibile incontrare neanche un vigile in tutto il nostro peregrinare, segno che si è deciso di tollerare la prevista invasione di veicoli su marciapiedi e aree pedonali.

In tali condizioni avrebbe avuto maggior senso istituire dei parcheggi a pagamento nelle tante aree pedonali regalate alla sosta selvaggia, anche come misura di rispetto nei confronti di coloro che hanno deciso di andare in centro servendosi dei parcheggi a pagamento (ad esempio quello del Galoppatoio o il Ludovisi). Ma per una cosa del genere si sarebbe dovuto gestire la situazione mentre ancora una volta ci si è affidati al “volemose bene”, e questo nonostante il commissario meneghino.

La gran parte delle situazioni mostrate dalle foto non solo costituiscono un elemento di grave degrado in una delle aree più preziose della città, ma nella stragrande maggioranza dei casi impediscono il normale transito di carrozzine e sedie a rotelle, determinando un’intollerabile discriminazione nei confronti di soggetti più deboli.

Da un commissario prefettizio ci si sarebbe aspettati una maggiore attenzione a questi aspetti, ma evidentemente il commissario Tronca deve pensare che la disciminazione nei confronti dei disabili sia (e debba rimanere) una cosa normale a Roma. Peccato.

 

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