È solo da un tweet dell’assessore Meloni che abbiamo saputo dello “Smartathon” che si terrà sabato 21 gennaio, presso la Casa della Città.

Si tratta di un incontro pubblico in cui si dovrebbero raccogliere in maniera aperta i contributi per lo sviluppo di una App che abbia lo scopo di agevolare la condivisione e l’accessibilità dei dati di Roma Capitale (in ottica open data, da quel che capiamo).

Non avendo trovato una definizione specifica per il termine Smartathon, desumiamo si tratti di una composizione tra “Smarticipate“, che è il nome del progetto entro cui si posiziona questo evento, e hackathon (a sua volta composizione di hack e marathon), termine con cui si indica un lungo evento (da un giorno ad una settimana) a cui partecipano esperti di informatica per finalità lavorative, didattiche o sociali.

Confessiamo che anche il progetto Smarticipate ci giunge nuovo, anche se non deve esserlo poi molto, visto che probabilmente è stato promosso dalla passata amministrazione capitolina. Si tratta di un’iniziativa presa in collaborazione con le municipalità di Londra e di Amburgo, dove alcuni incontri pubblici si sono già tenuti.

Vi sono alcuni elementi che ci fanno pensare che si tratti di un progetto dell’era Marino e, come tale, destinato al probabile oblio da parte dell’attuale amministrazione (fa eccezione il buon assessore Meloni che ha già dimostrato in passato di avere capacità intellettive autonome rispetto ai dettami del MoVimento).

Anzitutto il testo del sito web dedicato all’iniziativa si apre con la seguente formula “Il Sindaco di Roma supporta il progetto Smarticipate …” che chiaramente viola la prima regola dell’attuale Sindaco, ossia la declinazione al femminile della carica (cosa a cui chi scrive non si piegherà mai).

Inoltre nella rubrica “La Sindaca informa” non vi è accenno alcuno all’iniziativa, nonostante essa sia l’unica con un minimo di respiro europeo che l’attuale amministrazione possa vantare. E dire che il Sindaco ne spreca di parole nella sua rubrica (non si può certo dire che abbia il dono della sintesi) e siamo sicuri che se fosse stata una sua idea l’avrebbe amplificata come il progetto del secolo, al pari del “Capodanno più bello” che, a detta sua, sembrerebbe essersi svolto qualche settimana fa a Roma.

 

Noi cercheremo di partecipare all’evento e nel caso ne daremo un resoconto. Speriamo che l’amministrazione voglia cogliere questa opportunità, quand’anche essa sia stata promossa da chi l’ha preceduta, perché il faro dovrebbe essere l’interesse della città e dei cittadini e non il tornaconto, anche solo di consenso politico, per la propria parte. Peccato che in troppi nell’attuale maggioranza questa cosa così semplice non ce l’abbiano chiara per niente.

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