Città in rovina – L’ex-motorizzazione di via Nola

Più di qualcuno si ricorderà di quando la revisione degli autoveicoli si poteva fare anche a via Nola, presso la locale sede della Motorizzazione. Poi nel 2004 tale sede venne chiusa ed il complesso di via Nola 5 venne venduto ad una società immobiliare. Da allora la struttura è rimasta abbandonata, con i nuovi proprietari che vorrebbero valorizzarla come centro commerciale ma la cosa non è ammessa dalla destinazione d’uso che invece prevede servizi pubblici locali e verde pubblico.

Oggi lo stato dei luoghi si presenta come da foto che seguono.

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L’esterno su via Nola

 

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Veduta dell’interno

 

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Ancora l’interno con le recinzioni per evitare nuove occupazioni

 

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Vista dell’interno dal lato delle mura (si intravedono in alto a destra)

 

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Vista dell’interno dal lato di via La Spezia

 

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Il cartello dei lavori (spendendo oltre €400.000 non sono riusciti neanche a farlo stampare!)

 

La scritta sul muro esterno e le recinzioni interne sono collegate ad un’occupazione che la struttura ha subito nel 2012 e che è durata fino al maggio 2015, quando vi è stato l’ennesimo sgombero (un altro c’era stato nel 2013 ma gli occupanti erano prontamente rientrati) che ha restituito il luogo alla proprietà. Durante l’occupazione i locali dell’immobile venivano utilizzati per iniziative di sport e cultura popolare, c’era una cucina a prezzi ridotti, uno spazio bimbi, una biblioteca e luoghi di incontro per le associazioni.

Come abbiamo detto più volte, a nostro avviso le occupazioni possono essere utili a sollevare il problema di questo o quello spazio abbandonato e che invece potrebbe offrire servizi alla collettività, ma esse devono necessariamente essere di breve durata, altrimenti da denuncia di degrado l’iniziativa si trasforma in un produttore di degrado. Ed infatti nel tempo c’erano state segnalazioni sulle attività portate avanti durante l’occupazione che non rispettavano i più elementari criteri di sicurezza.

Rimane il fatto che dopo lo sgombero la struttura è ripiombata nel completo abbandono, a parte qualche lavoretto qua e là per evitare nuove occupazioni. Ed il rischio è che rimarrà così per chissà quanto altro tempo. Se infatti la proprietà si aspetta che qualcuno gli accordi il cambio di destinazione d’uso è possibile che il degrado che mostrano le foto si prolungherà all’infinito. D’altro canto appare quantomeno difficile, per non dire impossibile ai giorni nostri, trovare un utilizzo remunerativo che ricada nella categoria “servizi pubblici locali”.

Insomma anche per questo caso c’è da aspettarsi tempi molto lunghi perché quella struttura torni minimamente a vivere.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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