Atac sta per fallire e il Coronavirus è solo una scusa

Bus Atac fermi nel deposito di Portonaccio

 

Ultimo comunicato di ATAC: l’Azienda è sana, il presidente Simioni parla di “risultati più che soddisfacenti”, con un utile per il 2019 di 13 milioni di euro (anche se il bilancio non è stato ancora pubblicato) e un utile previsto per il 2020 di 24 milioni. Ma ecco arrivare la pandemia che ha compromesso tutto: l’Azienda è stata costretta a richiedere la cassa integrazione per 4.000 dipendenti per 9 settimane (tutto aprile e maggio), e si appella al buon cuore di Stato, Regione e Comune per avere sovvenzioni.

Ma la colpa è davvero del Covid19? Vediamo come stanno le cose: ATAC ha fallito tutti gli obiettivi principali del concordato nel 2018 e nel 2019, con perdite di decine di milioni di euro rispetto al piano.

In particolare il piano per il 2019 prevedeva la restituzione di 163 milioni di euro ai creditori, ma l’Azienda ne ha verosimilmente restituito solo la metà perché l’omologa è arrivata a fine Giugno (e non a inizio anno). Se ATAC avesse dovuto restituire tutti i soldi previsti, avrebbe avuto un utile? (spoiler: quanto fa 13-81=?)

Nel 2020 ATAC doveva comprare 250 autobus ibridi, per una cifra stimata di 89 milioni di euro. Ma il piano è saltato e arriveranno (forse) nel 2021 solo 100 autobus. Quanto fa l’utile “stimato” di 24 milioni di euro meno 89 milioni? Basta solo questo, senza stimare tutti gli altri fattori peggiorativi, per capire quanto il concordato fosse già compromesso.

Il concordato infatti è stato solo un modo per bruciare una montagna di debiti senza risolvere le criticità. Una fra tante: il contratto. Il contratto tra l’Azienda e il Campidoglio scadeva a dicembre 2019, ma è stato prorogato di 2 anni dal Comune, andando contro il parere di ANAC e Antitrust. Al di là dei pareri, voi proroghereste un contratto che non fa funzionare bene le cose? Per esempio da anni i blogger ripetono che dal contratto va tolta la bigliettazione ad ATAC, per non caricare l’Azienda di margini di rischio troppo elevati: in analogia a quanto già avviene a Milano, il Comune di Roma doveva pagare al 100% ATAC, ed introitare direttamente gli incassi da biglietti e abbonamenti.

ATAC incassa 22 milioni/mese da biglietti e abbonamenti. Con il crollo dell’utenza, si stima per marzo una perdita di circa 10 milioni di euro (perché gli utenti avevano già comprato i mensili), mentre per aprile si prospetta una perdita catastrofica.

La riduzione del servizio è stata di circa il -20% (qui le perdite però potrebbero essere contenute grazie ad eventuali “km bonus”), ma ATAC sta mandando in cassa integrazione il 36% del personale. I nodi stanno venendo al pettine del coronavirus. La priorità è ripagare i creditori (ripetetelo a mente 3 volte).

Una riflessione. ATAC con 1,5 miliardi di debito e una flotta di bus vecchissima, non poteva interessare a nessuno. Ora si è scrollata di dosso i debiti, può contare su oltre 500 autobus nuovissimi comprati dal Comune (parte già circolante, parte in arrivo), per i quali paga un canone irrisorio di soli 0,22€/km a bus (il prezzo di mercato è intorno a 1,60 €/km, manutenzione inclusa).

La “scusa” del coronavirus può far comodo a più di uno.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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