Atac: la revoca del contratto e i misteri sulle scale mobili

 

La situazione di scale mobili, montascale ed ascensori era già pesantemente compromessa nel 2017. Possiamo facilmente ricavarlo dai documenti ufficiali di ATAC. Dal Capitolato d’Appalto sappiamo quanti sono gli impianti:

Mentre dalla Carta dei Servizi ATAC, possiamo vedere qual è stato il livello di disponibilità degli impianti:

 

Mettendo tutto in una griglia, si può calcolare in via approssimativa quanti impianti sono stati mediamente efficienti o fermi ogni giorno nel 2017:

 

La percentuale media di disponibilità su tutti gli impianti è stata quindi (635/731)= 87%.

L’appalto per la manutenzione degli impianti di traslazione nelle stazioni metro di Roma (bando 101/2016 pubblicato il 21/09/2016), tuttora vigente, era stato vinto dalla Metro Roma scarl ed era partito da Giugno 2017.

Nel Capitolato Speciale d’Appalto si legge che la percentuale minima di INDISponibilità tecnica di tutti gli impianti in esercizio non doveva essere superiore al 3%, ovvero la DISponibilità doveve essere almeno del 97%. Ma nel 2017, dai calcoli fatti, risulterebbe pari all’87%, cioè molto al di sotto del previsto.

Già ad inizio 2018 esistevano quindi le condizioni per la risoluzione del contratto o l’esecuzione in danno. Ad Ottobre 2018 c’è stato il famigerato incidente sulle scale mobili di Repubblica, a cui sono seguite le ripetute chiusure di stazioni come Spagna, Barberini ed anche Manzoni (in precedenza anche Vittorio Emanuele) per indisponibilità degli impianti di stazione.

Le stazioni oggetto di chiusura sono tutte sulla linea A, e sono quelle che per accedere o uscire dalle banchine hanno unicamente scale mobili, non disponendo delle tradizionali scale in marmo / muratura.

ATAC ha annunciato che sta finalmente procedendo alla risoluzione del contratto di manutenzione, e la sindaca Raggi ha affermato che ciò avverrà entro questa settimana. A questo punto gli scenari possibili sono 3:

Scenario 1 – Nuova gara: i tempi tecnici sono di almeno 9 mesi. Impensabile rimanere 9 mesi senza servizio di manutenzione e pronto intervento per scale mobili e ascensori.

Scenario 2 – Subentro: potrebbe subentrare nell’appalto uno dei partecipanti alla gara, interpellati in ordine di graduatoria fino massimo al 5°. La clausola tassativa è che il subentrante accetti le stesse identiche condizioni del contratto revocato. La MetroRoma scarl (che aveva partecipato come “Del Vecchio”) aveva offerto uno sconto del 49,73%. La Società seconda classificata uno sconto del 39,78%, più o meno in linea con le altre. Secondo voi, la DelBo accetterà di fare uno sconto del 49,73%?

Scenario 3: una serie di mini-appalti ad affido diretto (senza gara, e sotto soglia) per “somma urgenza”, per mantenere singoli o piccoli gruppi di impianti. Ci fermiamo qui. I commenti li lasciamo a voi..

 

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Una risposta

  1. Ma scusate la gara è stata vinta con un ribasso del 50%?
    È assurdo visto che comunque le basi d’asta partono da prezzi realistici (di listino o di mercato).
    E al comune nessuno si è fatto venire il dubbio su come si potesse assolvere all’impegno guadagnando la metà?
    Secondo me oltre alla ditta che ha vinto la gara anche chi l’ha assegnata dovrebbe risponderne.

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