Atac e Roma Tpl: presentato un esposto per la trasparenza nel trasporto pubblico romano

A Roma coesistono 2 gestori per le rete di trasporto pubblico, relativamente alle linee di autobus:
 ATAC, gestore pubblico, con circa 250 linee autobus
 Roma TPL s.c.a.r.l., gestore privato, con 103 linee autobus, per lo più periferiche

Non tutti i romani sono a conoscenza dell’esistenza del privato, ed in molti non sanno distinguere gli autobus dei due gestori per il semplice motivo che hanno stessa livrea e logo ATAC. Gli autobus qui sotto ad esempio sono tutti Roma TPL, da cosa lo riconoscete?

 

Tutti i giorni si possono leggere sul profilo Twitter di ATAC numerose lamentele su linee di RomaTPL da parte di passeggeri convinti che siano linee di ATAC. Tutti i giorni, da diversi anni.

A fine novembre 2018 è uscito il bando di gara per assegnare la gestione delle 103 linee bus alla scadenza dell’attuale contratto, verosimilmente dal 2020. Il nuovo bando prevede la suddivisione in due lotti delle linee, con la clausola che i concorrenti potranno partecipare alla gare per entrambi i lotti ma aggiudicarsene solo uno.
Con enorme stupore, nell’era della Giunta della “trasparenza”, il nuovo bando stabilisce nuovamente l’obbligo per i due subentranti di utilizzare la livrea ATAC sugli autobus di loro proprietà.

 

 

Un fatto importante: il gestore privato Roma TPL (così come i due gestori futuri) viene pagato al 100% dal Comune di Roma con i soldi delle tasse, e non percepisce alcun compenso dalla vendita di biglietti e abbonamenti. I soldi della vendita dei titoli di viaggio vanno invece ad ATAC, Cotral e Trenitalia, che sono riuniti in un sistema tariffario integrato chiamato METREBUS.

 

Più volte l’account ufficiale Twitter di ATAC (seguito da 320.000 persone) ha dato informazioni errate circa questo punto, non rendendo quindi consapevoli gli utenti di come siano realmente impiegati i loro soldi, sia per quanto riguarda quelli delle tasse che i soldi del biglietto o abbonamento.

 

Roma TPL dunque non fa parte del consorzio Metrebus, ma per salire sugli autobus Roma TPL è comunque necessario avere il biglietto Metrebus, in quanto il Comune ha calcolato la quota di remunerazione per ATAC su tutta la rete bus, inclusa Roma TPL. Paradossalmente gli altri 2 gestori che invece sono nel sistema Metrebus (Cotral e Trenitalia), hanno logo e livrea chiaramente distinguibili.

Con il nuovo bando i gestori saranno due, con il verificarsi di situazioni surreali: l’utente in Viale Europa alla fermata n.78466, si vedrà fermare davanti i bus delle linee 762, 779, 780 ATAC, delle linee 763, 764, 767 del privato LOTTO1, della linea 771 del privato LOTTO2, tutti con la stessa identica livrea ATAC. In questo modo potrebbe non sapere della coesistenza dei 3 gestori (come infatti già accade adesso), né potrà consapevolmente valutare chi stia fornendo un servizio migliore, né tantomeno saprà con certezza a chi rivolgersi correttamente per eventuali reclami (come già accade adesso). Nel caso ipotetico di un nuovo referendum sul trasporto pubblico, la sua capacità di giudizio sarà viziata e conseguentemente il voto sarà compromesso.

Al fine di far correggere il bando, è stato quindi consegnato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Considerati i numerosi ricorsi al TAR che ci sono già stati, non mancherà certo il tempo al Comune per migliorare questo bando.

 

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Una risposta

  1. Osservazione giustissima quella dell’autore di questo articolo. Differenziare in modo netto i mezzi dei gestori privati sarebbe anche uno stimolo per responsabilizzare questi ultimi e magari (chissà…) provare a dimostrare che anche a Roma è possibile dare un servizio migliore di quello che ci dà ATAC tutti i giorni. Cosa, quest’ultima, che per la verità richiederebbe uno sforzo veramente minimo.

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