Via Pezzana riapre dopo quasi tre anni. Soddisfazione dei residenti

Restano diverse limitazioni per la strada del II Municipio ma almeno anziani e disabili non sono più ostaggio dell'abbandono. Il cantiere costato 750 mila euro

 

Via Pezzana riapre al traffico a ferragosto, dopo una lunga e impegnativa chiusura provocata da una frana del dicembre 2019. Proprio un anno fa, in agosto, diarioromano dava conto del disagio di due anziani residenti del luogo che erano impossibilitati a raggiungere la figlia perché da lì non passava più né un’auto privata, né un taxi, né un bus. In quell’occasione scrivemmo che la riapertura sarebbe avvenuta a primavera del 2021 e già ci eravamo tenuti molto larghi rispetto alle indicazioni fornite dal Municipio.

Invece le cose sono andate ancor peggio e la strada è tornata percorribile solo in queste ore, due anni e 9 mesi dopo il crollo. Una tempistica inaccettabile per una città occidentale dove lavori così essenziali dovrebbero essere svolti in pochi mesi.

La spiegazione del ritardo fu trovata nel sovrapporsi di competenze: da una parte il Municipio, responsabile per territorio, e dall’altra il Comune che ha in gestione Villa Ada, confinante con via Pezzana. Mettere d’accordo queste due istituzioni non è facile nonostante siano parte dello stesso nucleo. Fatto sta che il complesso cantiere, costato 750 mila euro, si è concluso solo a fine luglio del 2022 e i collaudi sono appena intervenuti.

Dunque è di nuovo possibile raggiungere via Anna Magnani provenendo da via Eleonora Duse anche se sono state mantenute alcune limitazioni. Secondo la nota di Roma Servizi per la Mobilità, dal lato dei numeri civici pari nel tratto compreso tra il 48 e il 62 resta il divieto di sosta; stessa cosa dal lato dei dispari tra il 27 e il 41. Inoltre i pedoni non potranno passare sul marciapiede dove avvenne il crollo e dovranno attraversare (cosa del tutto incomprensibile forse dovuta ad ulteriori verifiche statiche che si dovranno tenere più avanti).

La foto in testa all’articolo è stata scattata a fine luglio, prima che si sapesse dell’imminente riapertura, mentre quelle che seguono risalgono ai due anni precedenti, quando il posto era preda di degrado e abbandono.

 

Tutto è bene quel che finisce bene, ma in realtà da questo episodio si possono trarre un paio di importanti lezioni: la prima è che Comune e Municipio devono collaborare con maggiore impegno e capacità di ascolto; la seconda riguarda le opere pubbliche in generale che devono essere svolte in tempi più rapidi perché ci sono cittadini che soffrono troppo il disagio e loro non hanno tre anni di vita da gettare, soprattutto quando sono anziani e soli.

 


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