Sicurezza stradale: la mattanza pedonale è ormai piena responsabilità di Gualtieri!

Riprendiamo il comunicato stampa del Movimento Diritti dei Pedoni, dopo i cinque pedoni uccisi a gennaio a Roma, per ricordare come le morti record sulle strade romane dipendono dal nulla (NULLA!) messo in campo da Gualtieri sulla sicurezza stradale

Con tristezza e profondo sconforto riprendiamo il comunicato stampa appena emesso dal Movimento Diritti dei Pedoni.

 

SICUREZZA STRADALE: MARIA RITA E’ LA QUINTA PERSONA INVESTITA E UCCISA IN UN SOLO MESE. 

BASTA INTERVENTI SPOT: CHIEDIAMO MISURE URGENTI E UN PIANO PER LA SICUREZZA PEDONALE

 

ROMA 2 Febbraio 2025 – L’anno nuovo inizia nel sangue per chi cammina a Roma. A gennaio cinque persone sono state investite e uccise da conducenti di autoveicoli, tre sulle strisce pedonali. Numeri in aumento stante che i decessi a Roma e provincia erano stati 43 nel 2024 e 43 nel 2023.

Maria Rita Londei è stata uccisa il 31 gennaio in Viale delle Milizie, mentre tornava a casa dopo aver fatto la spesa, a un passo dagli hub del giubileo, nonché da casa sua. Siamo sconcertati di fronte all’ennesima esecuzione sommaria e al silenzio delle istituzioni. Vediamo politiche timide e frammentarie su criticità abnormi, che costano vita e salute a migliaia di persone e famiglie. Il problema più grave è evidente, e si chiama velocità.

Senza nulla togliere alle responsabilità dei singoli, a Roma i controlli scarseggiano, e il disegno di tante strade alimenta comportamenti criminali. I pedoni condividono ampi spazi di conflitto con i veicoli, come attraversamenti lunghissimi, non protetti o segnalati, spesso su piste da gran premio, e via delle Milizie ne è un esempio, che si voglia vedere o no. Ci chiediamo: è così che Roma accoglie pellegrini e turisti, è così che continua a trattare i suoi cittadini?

Oltre a Maria Rita, in un mese sono morti Arafet, 30 anni, mentre attraversava con la bicicletta in mano Piazza delle Crociate (municipio II); Rico, 34 anni, in via Salaria (III); Cynthia, 69 anni, a via Andriulli (IV); Ivan, 48 anni in Via dei Romagnoli (X).

Le morti dei pedoni nel 2025 sono tutte su strade di viabilità principale, di competenza del Comune di Roma. Andando a ritroso nel 2024, dai dati pubblici disponibili riscontriamo che sul territorio di Roma Capitale, 20 persone su 27 sono state uccise su strade di viabilità principale. E’ proprio qui che si corre pur in presenza di strisce pedonali; che mancano le corsie di marcia o la linea di mezzeria, che manca riparo per chi cammina mentre i mezzi sfrecciano su traiettorie imprevedibili. Inaccettabile che venga ancora tollerato.

L’amministrazione prenda iniziativa e prenda in carico il problema. Lo faccia a partire dai dati, e attivi misure efficaci e sistemiche, anche aprendo un tavolo di concertazione sulla sicurezza pedonale con Associazioni e Consulta Cittadina per la Sicurezza Stradale e la Mobilità Dolce e Sostenibile.

Ci sono fattori di rischio? Vanno corretti, anche chiedendo risorse straordinarie. Sarebbe il minimo in segno di rispetto per le vittime e doveroso verso i cittadini, per evitare le prossime morti. Si chiama prevenzione, e senza di essa non ci sono incidenti, ma solo conseguenze. 

Francesca Chiodi – Presidente +39-3204858565

 

 

Anche noi “Siamo sconcertati di fronte all’ennesima esecuzione sommaria e al silenzio delle istituzioni” e ci chiediamo con che coraggio il sindaco Gualtieri continui a snocciolare i suoi stucchevoli video sui social (improvvisandosi di volta in volta esperto di lavori stradali, di rifiuti o di botanica) evitando di affrontare la prima, terribile, emergenza romana rappresentata dalla strage stradale in corso da anni.

È dall’inizio delle nostre pubblicazioni che cerchiamo di affrontare il tema (parlammo per primi di “mattanza pedonale” in uno dei nostri primissimi articoli, quasi dieci anni fa) e le cose a Roma non solo non sono migliorate di una virgola, ma addirittura sono in peggioramento, col numero di morti in crescita rispetto agli anni precedenti!

Negli anni abbiamo segnalato le responsabilità del sindaco Marino nell’ignorare la strage stradale in corso e abbiamo “martellato” in continuazione la sindaca Raggi, denunciando la sua totale assenza in tema di sicurezza stradale (a parte presidiare ai siparietti col povero ignaro Jean Todt e rinominare, solo rinominare!?!, la Consulta per la Sicurezza Stradale), arrivando ad attribuirle la responsabilità diretta per le morti sulle strade romane.

 

Con Gualtieri la musica non è cambiata di una nota: già nel suo programma elettorale alla sicurezza stradale erano dedicati sporadici accenni, il sindaco ha poi fatto, anche lui, il siparietto d’ordinanza col sempre ignaro Jean Todt, per poi dedicare alla sicurezza stradale un unico provvedimento, la messa in sicurezza di 70 “black point” che, come facilmente previsto da Vivinstrada, avrebbe voluto dire evitare interventi più incisivi sacrificando almeno altre 200 vite!?!

Anche con Gualtieri a Roma il codice della Strada continua ad essere sospeso nei fatti, con la legge del più forte che vige su strade e marciapiedi. Neanche la grande eco che ebbe l’investimento di un giovane ragazzo sul marciapiede della Cristoforo Colombo, con Gualtieri che si espose personalmente, è riuscita a smuovere il sindaco (“Sindaco salga a bordo, cazzo!” titolammo al tempo), ed oggi sulla Colombo vigono esattamente le stesse condizioni che portarono a quell’incidente mortale (nessun controllo di velocità e controlli alcolemici praticamente nulli).

Dopo tre anni e mezzo di mandato e una strage stradale addirittura in aumento, non possiamo che parlare di Gualtieri, così come facemmo con Raggi, come di un “sindaco sporco di sangue”.

Immaginiamo che anche a Gualtieri questa cosa non arriverà, o se lo farà non lo sposterà di un millimetro dal suo totale disinteresse per le morti in strada, ma visto che i media main stream non ci arrivano mai a fare un tale semplice collegamento (ovvero: nessuna misura per la sicurezza stradale = responsabilità diretta per i morti e feriti sulle strade), ci prendiamo noi l’onere di farlo.

Preveniamo quelli che ci daranno degli esagerati, ma quello che ci muove è il pensiero costante che i nostri cari, per il solo muoversi nella realtà romana (a piedi, in bici, in moto o in auto), rischiano sistematicamente la vita. Se ognuno facesse un simile pensiero, sindaco in primis, forse le cose comincerebbero a cambiare.

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